Sempre più vecchia e con meno residenti: i numeri della Valle d’Aosta nell’ultimo censimento
In soli 8 anni, dal 2011 al 2019, la Valle d’Aosta ha visto una riduzione di 1772 residenti, 619 solo fra il 2018 e il 2019. Al 31 dicembre 2018 la popolazione censita in Valle d’Aosta ammonta a 125.653 unità; un anno dopo il censimento ha rilevato nella regione 125.034 residenti. E’ quanto emerge dall’ultimo Censimento permanente della popolazione – il precedente risale al 2011 – nelle due rilevazioni condotte fra il 2018 e 2019.
Tra il 1951 e il 1981 i residenti in Valle d’Aosta sono aumentati di 18.213 unità, con un tasso di incremento medio annuo (+5,9%) in linea con la media nazionale (+5,8%); nei trent’anni successivi il tasso di crescita scende al 4,0%, nella regione e all’1,7 %in Italia. Negli ultimi otto anni, invece, a fronte della sostanziale stazionarietà della popolazione italiana (+0,4%), la popolazione valdostana si riduce di 1.772 unità (-1,8%). Come spiega l’Istat “la perdita della capacità di crescita” va ricondotta alla “componente migratoria”.
A conoscere una diminuzione del numero di residenti sono 47 comuni su 74. Nei restanti 27, invece, aumentano di poche unità ad eccezione del comune di Quart che passa da 3.872 a 4.045 (+173) e Valtournenche che passa da 2.147 a 2.255 (+108).
Un valdostano su quattro vive nel comune capoluogo (33.916 abitanti). Rhêmes-Notre-Dame è invece il comune più piccolo con 85 abitanti ed è anche quello che ha conosciuto il maggior decremento della popolazione rispetto al 201.
La Valle d’Aosta delineata dall’ultimo censimento Istat è rosa (le donne rappresentano il 63.913 contro il 51,1% degli uomini) ma anche più anziana (l’età media è 46 anni contro i 45,2 dell’Italia). Il progressivo invecchiamento della popolazione avviene in Valle d’Aosta a dei ritmi di poco superiori alla media nazionale. La quota di residenti di 65 anni e più cresce di 2,9 punti percentuali nella regione e di 2,4 in Italia.
Il comune più giovane è Gressoney-La-Trinité, con una età media di 41,6 anni; quello più vecchio è Chamois, dove l’età media è pari a 53,8 anni.
Gli stranieri
Gli stranieri residenti in Valle d’Aosta nel 2019 sono 8.129 unità, 290 in meno rispetto al 2011 (-0,4% in media annua), maggiore fra le donne (0,5% l’anno mentre per i maschi è dello 0,3%).
Le donne sono 4.542, pari al 55,9% degli stranieri residenti nella regione, i maschi 3.585. I cittadini stranieri risultano in crescita in 26 comuni, senza variazioni nei comuni di Nus e Rhêmes-Notre-Dame e in diminuzione nei restanti 46.
L’età media degli stranieri è più bassa di 10,6 anni rispetto a quella degli italiani (36,1 anni contro 46,7 nel 2019). Anche la popolazione straniera è sottoposta a un processo di invecchiamento, con un aumento dell’incidenza della popolazione di 50 anni e più, che passa dal 13,4% del 2011 al 21,6% del 2019.
Nel 2019, più della metà (55%) degli stranieri residenti in Valle d’Aosta proviene dall’Europa, il 29,4% è originario di un paese africano mentre i cittadini di Asia e America rappresentano, rispettivamente, il 7,9% e il 7,6% del totale. I cittadini rumeni sono il 29% del totale degli stranieri residenti e costituiscono la comunità straniera più numerosa, seguiti dai marocchini (19%) ed albanesi (8,5%).
L’istruzione
Tra il 2011 e il 2019 il livello dell’istruzione nella regione Valle d’Aosta è migliorato, in linea con quanto si registra a livello nazionale.
La quota di analfabeti è rimasta pressoché costante con valori minimi (0,4%) e la percentuale degli alfabeti privi di titolo di studio passa dal 3,3% al 3,0%.
Al 31 dicembre 2019, tra i 116.117 valdostani di 9 anni e più, il 34,6% ha un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale , il 16,0% la licenza elementare e il 32,8% la licenza di scuola media. Le persone con un titolo terziario e superiore sono il 13,1%: il 4,1% ha conseguito un titolo di primo livello, l’8,8% uno di secondo. I dottori di ricerca residenti in Valle d’Aosta sono 317, pari allo 0,3%.
La quota di analfabeti è rimasta pressoché costante con valori minimi (0,4%) e la percentuale degli alfabeti privi di titolo di studio passa dal 3,3% al 3,0%. Calano la quota di persone con la sola licenza elementare (dal 21,6% al 16%) e quella di persone con la licenza media (dal 34,3% al 32,8%). Cresce, invece, l’incidenza dei titoli di studio più alti e non obbligatori.
Infatti, i residenti valdostani che hanno conseguito un diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale passano dal 29,5% al 34,6%, quelli con un titolo universitario e superiore dal 10,8% al 13,1%. I possessori di un titolo terziario di primo livello salgono dal 2,9% al 4,1%, i residenti con un titolo terziario di secondo livello dal 7,7% all’8,8%. Si tratta di variazioni rilevanti anche in termini assoluti sia per i diplomati (6 mila in più, +17,5%) che per i laureati di primo livello (da 3.323 a 4.742 unità, +4,1%) e di secondo livello (da 8.942 a 10.168 unità, +8,8%). Cresce anche il numero dei dottori di ricerca (+17,0%).
L’occupazione
Al 31 dicembre 2019, le forze di lavoro sono 60.224, 407 in meno rispetto al 2011 (-0,7%). Il decremento delle persone attive sul mercato del lavoro è dovuto alla diminuzione degli occupati (-3,5%), soprattutto fra gli uomini (-6,3%). In aumento, invece, il numero delle persone in cerca di una occupazione: nel 2019 sono 4.832, 1.608 in più rispetto al precedente censimento (+49,9%). Tra le non forze di lavoro si contano 26.995 percettori di pensioni da lavoro o di rendite da capitali (-7,5% rispetto al 2011), 7.298 persone dedite alla cura della casa (-8,5%), 8.131 mila studenti (+19,2%) e 6.302 persone in altra condizione (+41,1%).
Il tasso di attività scende al 55,3% (1,3 punti in meno rispetto al 2011), ma si mantiene sopra il corrispondente valore dell’Italia (52,5%); gli occupati rappresentano il 50,8% della popolazione di 15 anni e più contro il 45,6% della media nazionale. Sensibilmente più basso è il tasso di disoccupazione (8% Valle d’Aosta e 13,1% Italia). Le differenze sono più marcate per la componente femminile, con un tasso di occupazione (45,8%) di oltre 8 punti più alto della media nazionale e un tasso di disoccupazione (8,9%) inferiore di 6 punti rispetto al corrispondente valore nazionale.