Spostamento Rsa, Cisl, Savt e Uil: “atteggiamento ondivago e schizofrenico della Regione”
“Stupore rispetto all’atteggiamento ondivago e schizofrenico dei soggetti pubblici coinvolti ed in particolar modo del legislatore regionale” sull’“affaire” del trasferimento nella struttura di Variney della Rsa nella Casa di riposo JB Festaz.
Ad esprimerlo sono Cisl-Fp, Savt-Fp e Uil-Fpl, che aggiungono: “Dopo circa 10 mesi di confronto nei quali la proposta sul tavolo sindacale risultava in ultimo condivisa dall’Assessorato Regionale competente, dall’Azienda Usl, dall’Unité des Communes valdôtaines Grand-Combin e dal Consiglio di Amministrazione della Casa di riposo JB Festaz e veniva svenduta come l’unica strada da percorrere per alleviare una serie di criticità di natura socio-sanitaria, improvvisamente la materia risulta differibile e da rivisitare secondo il Consiglio Regionale”.
Sindacati che spiegano poi come “l’individuazione di Variney quale sede della nuova Rsa con il relativo aumento dell’offerta potesse essere congeniale per un insieme di fattori, dato per assodato che l’esternalizzazione della struttura si renderà forse necessaria visti i tempi del Consiglio regionale per individuare una riorganizzazione complessiva del settore. Ci si chiede inoltre a chi dovranno chiedere giustificazioni dell’accaduto le Oss attualmente occupate presso la struttura di Variney nel caso cadessero in mobilità”.
Un’operazione che, stando ai sindacati, “poteva essere un buon compromesso nel rispetto di tutti i soggetti interessati ma sicuramente se gestita in modo diverso”.
Poi le tre parti sociali puntano il dito sulla Cgil, ed il “passo indietro” chiesto tre giorni fa: “Certo sentire una organizzazione sindacale esprimere giudizi negativi rispetto ai servizi socio-assistenziali pubblici resi in Valle d’Aosta – scrivono ancora Cisl-Fp, Savt e Uil – fa ancora più specie tenuto conto che nessuna regione italiana garantisce minutaggi assistenziali pari alla nostra e le nostre operatrici sono le più formate e competenti sul panorama nazionale. Nessuna regione ha investito così tante ore in termini di riqualifica. Pertanto lo stato attuale dei servizi socio-assistenziali pubblici della Valle d’Aosta gode di buona salute grazie soprattutto a chi ci lavora ed è per questo che non appena qualcuno ha prospettato la privatizzazione di questo servizio per intero le scriventi si sono prontamente opposte”.
“Tutti si preoccupano di riorganizzazione dei servizi – chiude la nota – quando invero nessuno ha declinato cosa intende fare in tal senso. A nostro avviso sarebbe sufficiente stanziare risorse affinché gli enti gestori pubblici non debbano ripianare disavanzi ed investire nell’assunzione di personale al fine di consentire a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici del settore di poter esprimere appieno la propria professionalità anziché dover quotidianamente decidere a quale mansione non adempiere”.