Da una start-up valdostana un aiuto in più per i soccorritori in montagna
“Riesco a dar voce alle persone che hanno bisogno di aiuto”. Così Marco Jans della startup valdostana “Save Your Life” racconta la sua invenzione: due dispositivi in grado di aiutare il soccorso alpino a trovare le persone disperse.
Oggi, martedì 16 aprile, il valdostano è atteso a Parigi all’evento “SMAU Italy RestartsUp” dove presenterà i dispositivi che ha ideato e brevettato nel 2018. Mostrerà quella che in apparenza sembra una semplice ‘scatoletta’ arancione da legare allo zaino quando si va in montagna. ‘Scatoletta’ che, se aperta, è in grado di emettere un suono e una luce e far volare un palloncino, gonfiato a elio, di colore rosso con la scritta “SOS” così da consentire ai soccorritori di rintracciare chi ha bisogno di aiuto.
Ma l’invenzione più evoluta è la versione satellitare. In questo caso, il dispositivo, delle dimensioni di uno smartphone, permette di comunicare ai soccorsi un’ampia varietà di informazioni. Oltre alla geolocalizzazione, i soccorritori ricevono un messaggio. Ho una frattura, ho un problema cardiaco, mi sono perso oppure sono deceduto, queste le quattro casistiche riguardanti lo stato fisico del soggetto disperso. “Quando la persona si fa male, gira la manopola” – spiega Jans. “Il segnale satellitare arriva alla protezione civile. Inoltre, all’atto dell’acquisto, possono essere inserite tra le informazioni il gruppo sanguigno e le eventuali intolleranze ai medicinali. Quando l’elicottero parte per recuperare la persona dispersa si conosce già il problema e si hanno a disposizione anche altri dati”. Entrambi i dispositivi, sia quello meccanico che il satellitare, sono in grado, trascorse dodici ore, di aprirsi in autonomia oppure inviare un segnale con le coordinate GPS.
Per “Save Your Life” l’evento parigino sarà un’importante vetrina internazionale. Marco Jans, pilota di elicotteri sul territorio della Valle d’Aosta per più di trent’anni, spera di far decollare la sua idea. “Quando ero giovane, ho visto nascere il soccorso alpino. Ormai sono vicino alla pensione e lavoro nella sanità, ma ho esperienza e so come funzionano i soccorsi”.
Tra i primi riconoscimenti ottenuti dal progetto, anche il premio Start Cup Piemonte Valle d’Aosta nel 2022 per il miglior business plan. “Al momento i dispositivi non sono in commercio. Per portare avanti il progetto è richiesta una copertura finanziaria che si aggira intorno ai 150 mila euro” specifica Jans, che è alla ricerca di finanziatori.
“Non ho ancora idea dei prezzi che potrebbero avere le apparecchiature perché stiamo lavorando sul prototipo. Posso però ipotizzare un range che va dai 30 ai 50 euro per il dispositivo meccanico, più alla portata di tutti, mentre la versione satellitare potrebbe costare intorno ai 150 euro”.
Turisti, pescatori, runner, alpinisti, guide alpine e sportivi. Nel target di “Save Your Life” confluiscono tutti gli amanti della montagna. “Oggi – spiega Jans – molte delle persone che si perdono non vengono più ritrovate. Un palloncino che vola con un segnale sonoro e una luce potrebbero essere sufficienti per ritrovare con facilità una persona, nel caso del satellitare poi verrebbero comunicati le coordinate e il problema che la persona ha”.
L’inventore chiarisce inoltre che, nella ricerca dei dispersi, il risparmio di tempo e di risorse economiche rientrano tra i benefici del progetto. “Il soccorso alpino è una macchina perfetta, però i costi sono talmente elevati che non possono permettersi di restare più di una settimana a cercare una persona. Ogni anno quasi un centinaio di persone sparisce e non viene più ritrovato. Ogni anno, in Italia, la protezione civile spende 8 milioni di euro per la sola ricerca delle persone disperse. Questi – conclude Jans – sono i dati nazionali del soccorso alpino e speleologico relativi al 2022”.