Stazione Eletrodotto: Pollein dice ancora no a Terna
"La Terna spa ci ha proposto di costruire la sua nuova stazione elettrica 200 metri più a ovest dell’area indicata inizialmente, dove però si presenta lo stesso tipo di problema". Con questa motivazione, illustrata questa mattina in aula dal sindaco di Pollein Luca Bianchi, il consiglio comunale, a seguito delle indicazioni della sua commissione Territorio, ha espresso un parere sfavorevole sulla collocazione della nuova struttura. Questa, secondo la proposta del colosso energetico, dovrebbe sorgere nella località Paravère, a nord della nuova isola ecologica sotto la strada per Plan Felinaz e nei pressi di un vecchio edificio dell’Italgas.
"Anche in questa zona – spiega Bianchi – come in quella indicata precedentemente in località Saint-Benin, ci sono dei terreni agricoli specializzati: vigneti e frutteti". Per il sindaco la nuova collocazione cambierebbe poco il risultato finale: "se prima si toglievano circa venti mila metri quadri all’azienda agricola dei Viérin, adesso si farebbe lo stesso con quella dei Dalbard". Di più, essendo la zona di Paravère a fianco del torrente Comboé "si aggiungerebbe il pericolo di esondazione".
Quello di Terna spa è un progetto internazionale che prevede di far passare un elettrodotto di 380 chilovolt lungo tutta la valle centrale e la costruzione di tre stazioni: una in alta, una in media e una in bassa Valle. Questa linea, che passerebbe sul lato dell’Envers più in alto dei centri abitati, permetterebbe di smantellare i tralicci del 220 e aprirebbe ad una razionalizzazione e dove possibile all’interramento di quelli da 132 kV. La stazione nella valle centrale servirebbe perlopiù ad alimentare Aosta e lo stabilimento della "Cogne A.S." ed è anche per questo che i comuni a sud del Capoluogo sono restii ad ospitarla nel loro territorio.
Dopo una lettera direttamente a Terna del maggio scorso, dunque, Pollein ha detto nuovamente "no" a mettere a disposizione il suo territorio: "Sarebbe preferibile cercare una zona fuori dal nostro paese – afferma Bianchi, che sul parere negativo ha raccolto l’unanimità del suo Consiglio – magari in un’area già compromessa dal punto di vista ambientale". Tra le tante vagliate, quella ideale sembrerebbe sorgere sulla collina a sud della Cogne, anche se questa era stata scartata proprio per la presenza di materiali di discarica di tipo siderirgico. Si tornerà a discutere, quindi, anche se è opportuno tener presente che sarà di Terna, che per volere del governo nazionale agisce in deroga ai vincoli del territorio, la decisione finale.