Sul patrocinio del Comune all’Aosta Pride scoppia la polemica in Consiglio
Dopo il lancio e la “retromarcia” – galeotte le Elezioni anticipate del 25 settembre – l’Aosta Pride sbarca nel Consiglio comunale del capoluogo.
Presentando la mozione “Chi controlla il patrocinio?” la consigliera della Lega Vallée d’Aoste Sylvie Spirli spiega, nell’introduzione, che “secondo l’articolo 10 comma 3 del Regolamento per la concessione di patrocinio e altri vantaggi economici ad iniziative di pubblico interesse ‘Tutto il materiale promozionale dovrà essere sottoposto all’esame della struttura comunale competente nel settore della comunicazione istituzionale’”.
Fatto non indifferente, secondo Spirli, dato che “L’evento ha ottenuto il patrocinio del Comune. Sulla pagina Facebook dell’organizzazione, gli eventi che precedono la manifestazione vedono la presenza del logo patrocinato dal Comune. Per l’evento L’aperitivo del… del 20 luglio e un altro evento a supporto Pride del 23 si è parlato di un vero e proprio manifesto politico. Ma l’articolo 9 esclude dal patrocinio le iniziative promosse da partiti o movimenti politici”.
“Non si può fingere che queste iniziative siano private aggiunge la consigliera –, mentre la raccolta di sponsor e donazioni è un finanziamento e l’esplicitazione di un manifesto politico è una evidente azione di propaganda. E per questo è stata posticipata per il silenzio elettorale. Chiedo se se l’Amministrazione abbia valutato l’esclusione dal patrocinio e altri vantaggi economici ad iniziative di pubblico interesse per una manifestazione di carattere politico promossa da un soggetto di promozione politica”.
Senza esclusione (di patrocinio)
In replica, l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati taglia corto sulla questione amministrativa per passare a quella più politica: “Il patrocinio viene controllato dagli Uffici, firmato dal sindaco previa visione di volta in volta degli assessori competenti. Per la domanda posta è tutto. Diverso è invece dire che non si vuole che l’Amministrazione dia questo patrocinio. Allora bisogna dire le cose come stanno e non girarci attorno”.
“Nessuno dei due eventi in discussione è stato patrocinato dal Comune di Aosta, vorrei fosse molto chiaro. E personalmente non ho nulla contro queste attività – aggiunge –. Perché andare a toccare questo argomento con la scusa del patrocinio? Cerchiamo di essere diretti: non vi piace il Pride, non vi piace che Comune dia il patrocinio. Stabilito che il regolamento è stato rispettato qual è il problema?”.
Sulla questione del “manifesto politico” Forcellati spiega: “Vorrei andare oltre la politica di sinistra, destra o centro. Non si tratta di ‘partitica’ ma di diritti e di una serie di manifestazioni culturali ed espressive che culmineranno nella parata, che avrà tanta musica e forse anche qualche eccesso, e che sarà preceduta da momenti culturali che il Comune ha deciso di patrocinare. Questa maggioranza, ma non solo, riconosce la necessità di condividere battaglie sui diritti civili. Perché più persone conoscono, più avremo una comunità coesa, inclusiva e che ha un futuro”.
Nessun passo indietro
La risposta – per usare un eufemismo – non soddisfa Spirli, che replica: “Sono libera di scrivere, nelle nostre iniziative, quello che ritengo opportuno. L’aria supponente e arrogante della risposta non mi piace. Avete rispettato il regolamento? Bene, ma è mio diritto chiederlo”.
Poi, aggiunge: “Sapevo che avreste risposto così. Ma il logo sui manifesti è stato patrocinato dal Comune. Avete vinto e governate, potete patrocinare quello che volete. Noi non l’avremmo fatto, dico esplicitamente quello che penso. Io avrei patrocinato altri eventi. Questo è un manifesto politico e se così non fosse stato l’evento si sarebbe svolto il 24 settembre nonostante il silenzio elettorale”.
Le lettere anonime “anti Pride”
Ieri sera, via social, Chiara Giordano – che fa parte del direttivo di Arcigay Valle d’Aosta Queer VdA – segnalava, con tanto di foto: “C’è un personaggio che si aggira nel centro di Aosta che va seminando sulle macchine agghiaccianti biglietti come questi, non rendendosi probabilmente conto che a utilizzare un logo altrui si commette un reato, e pensandosi probabilmente divertente”.
In un messaggio fotografato si legge: “Come nostro socio tesserato e simpatizzante siamo lieti di invitarla alla nostra bellissima manifestazione che si terrà a settembre nella magica città libertina di Aosta. Con questo invito lei ha diritto a due consumazioni gratis presso i nostri bar convenzionati di Aosta che può vedere sul nostro sito internet. Spero vivamente di vederla alla manifestazione se vuole può venire anche mascherato da donna non c’è alcun problema tenga questo invito così avrà due consumazioni omaggio”. Firmato “Rosario batman”.
Nel secondo, che “comunica” la sospensione dell’evento, si legge che “la magica festa di Aosta è stata rinviata” con la promessa di aggiornare “presto il luogo dove la faremo la festa in mascehra”, a firma “Geronimo stilton detto il topino”.
Giordano spiega: “Stiamo valutando come agire, perché non lasceremo passare questa vicenda. È la dimostrazione che la lotta contro omobitransfobia va combattuta. È accaduto un fatto molto grave, si sono appropriati di un logo facendo questo gesto agghiacciante. Ci tuteleremo in qualche maniera”.