Telecabina Pila-Couis, ecco la graduatoria provvisoria per il progetto
Il progetto della telecabina che congiungerà Pila al Couis, a quota 2750 metri, procede, ed ora è pronta la graduatoria provvisoria di chi effettuerà i lavori.
Il 6 agosto, infatti, si è riunita la commissione giudicatrice del concorso composta dagli ingegneri Fabio Junod (direttore generale Pila s.p.a.) e Giuliano Zoppo (dirigente delle infrastrutture funiviare della Regione autonoma Valle d’Aosta), dagli architetti Roland Baldi (di Bolzano) e Simone Cola (di Sondrio) e da Davide Vuillermoz (presidente Pila s.p.a.), assistiti dall’architetto Pier Giorgio Giannelli in qualità di coordinatore.
Al primo posto si è classificato il raggruppamento temporaneo di professionisti da costituirsi composto da Alpteam S.r.l., Studio di Architettura de Carlo Gualla, Arch. Francesca Aliffi, Pastoret Engeneering & Consulting S.r.l., Studio associato di Ingegneria Ardolino, con un punteggio di 83 punti su 100. Stesso punteggio per il R.T.P. da costituirsi composto da Dimensione Ingegnerie S.r.l., Studio Cometto S.r.l., INART Studio di ingegneria e di architettura del turismo S.r.l., Studio associato Energie S.a., Copaco Architettura e Ingegneria S.r.l., Studio Park Associati S.r.l., Funiplan S.r.l. La votazione nominale ha premiato il primo consorzio, grazie ai voti di Junod, Vuillermoz e Zoppo, “in quanto capace di proporre un’architettura riconoscibile e uno sviluppo funzionale coerente con le richieste dal Disciplinare di Concorso”.
Ai restanti tre posti della graduatoria si sono classificati: R.T.P. da costituirsi composto da Altevie S.r.l. società di ingegneria, Ing. Maurizio Gontier, Arch. Angelo Delli Gatti, ITS S.r.l., Ing. Gianni Giacomelli; R.T.P. da costituirsi composto da Arch. Fabrizio Fiscaletti, Ing. Erwin Gasser, Studio Amati S.r.l.; R.T.P. da costituirsi composto da Ing. Massimo Calderara, Arch. Andreas Kusstatscher, Arch. Lukas Burgauner, I&M Ingenieure, Studio Stuppner Frasnelli Associati, Caruso & Caruso Studio di Ingegneria, P.i. Roberto Roman.
Alla scadenza del 1° grado del concorso, il 19 maggio, sono risultate 34 le proposte presentate. Il 20 settembre verrà pubblicata la graduatoria definitiva con la proclamazione del vincitore.
L’iter del concorso
Gli impianti di risalita di Pila sono pronti ad un restyling profondo non solo per un’operazione di svecchiamento delle strutture, ma per rivoluzionare l’idea della fruizione del comprensorio: non più un occhio di riguardo ai soli amanti degli sport invernali, ma si aprirà alla possibilità per tutti di arrivare fino a 2750 metri in funivia, dove sarà anche presente un punto di ristoro panoramico a 360 gradi.
La Pila s.p.a. ha infatti lanciato, la primavera scorsa, un concorso di progettazione (consultabile qui) per la sostituzione delle seggiovie KM45 «Pila – Gorraz» e KM51 «Couis – Drink» mediante la realizzazione della nuova telecabina 8 posti ad ammorsamento automatico «Pila – Couis».
Il concorso si è svolto in due fasi: il 19 maggio è scaduto il termine per la presentazione degli elaborati per il 1° grado, che sono stati valutati con la scelta dei cinque progetti che sono poi andati alla seconda fase. Questa si è aperta l’11 giugno per chiudersi il 28 luglio. La commissione giudicatrice era composta dagli ingegneri Fabio Junod (direttore generale Pila s.p.a.) e Giuliano Zoppo (dirigente delle infrastrutture funiviare della Regione autonoma Valle d’Aosta), dagli architetti Roland Baldi (di Bolzano) e Simone Cola (di Sondrio) e da Davide Vuillermoz (presidente Pila s.p.a.).
“Tengo a precisare che l’investimento in questione non è un intervento di ampliamento del comprensorio né, tantomeno, un collegamento con Cogne”, spiega il Presidente della Pila s.p.a., Davide Vuillermoz, “ma si tratta di un intervento di sostituzione di due vecchi impianti di risalita nel comprensorio di Pila (la Liaison e il Couis 1) che a breve andranno in scadenza (35 anni), più un tapis roulant. Interventi di “svecchiamento” necessari per continuare a rendere appetibile il nostro comprensorio, alzare il baricentro della stazione allungando il periodo di apertura, ampliare l’offerta estiva e rendere accessibile anche ai pedoni il più bel punto panoramico del comprensorio che si trova a 2750 metri”.
Vuillermoz sottolinea più volte, onde evitare confusione, che non si tratta del famigerato collegamento Pila-Cogne, benché i lavori in questione devono essere fatti senza precludere la possibilità che questo progetto prima o poi si realizzi.
È la prima volta che, per gli impianti di risalita, viene bandito un concorso di progettazione: perché questa scelta?
Il “concorso di progettazione” è un’opportunità concessa dal codice degli appalti. Questo tipo di approccio è stato dettato in virtù della complessità dell’intervento (oltre ad essere stato ben visto anche dagli ordini regionali degli architetti e degli ingegneri, che ci hanno offerto il loro patrocinio) che non si limita alla sola progettazione dell’impianto funiviario, bensì alla realizzazione nella stazione di monte di un punto di ristoro con terrazza panoramica e, nella stazione di valle, l’inserimento nel contesto urbano che diventerà il punto nevralgico ed identificativo della stazione.
Riteniamo che il nostro territorio meriti ogni tipo di attenzione e poter mettere a confronto i migliori professionisti europei (architetti e ingegneri) consentirà alla nostra Società di poter fruire della migliore soluzione progettuale possibile.
Quali sono i costi previsti?
I costi, così come da studio di fattibilità, sono di 28 milioni, di cui 22 milioni per la parte funiviaria e 6 milioni per le opere civili e accessorie. Solo il progetto definitivo, però, potrà mettere in gara i fornitori ed avere così il costo preciso.
Come saranno distribuiti, in percentuale, i pagamenti tra società e proprietà?
Dipenderà dalle disponibilità che verranno allocate sulle leggi di settore.
Quali sono le tempistiche? C’è il rischio che si perda una stagione invernale a causa dei cantieri?
Secondo il nostro cronoprogramma la fine dei lavori e la successiva apertura del nuovo impianto è prevista per dicembre 2023. Non ci sarà assolutamente la perdita di una stagione: il cronoprogramma prevede di realizzare l’opera in due anni per poter garantire la continuità del servizio.
Tornando all’attualità, la stagione invernale si è chiusa anzitempo l’8 marzo a causa dell’emergenza coronavirus. Che stagione è stata?
Eravamo proiettati verso un ottimo risultato. Aver perso 6 settimane di stagione ha inevitabilmente inciso in modo rilevante in termini di perdita di fatturato.
Parlando del futuro più prossimo, invece, ci sono ancora tantissime incertezze sulla stagione estiva che sta per arrivare. Quali prospettive avete?
In attesa di un provvedimento da parte del governo che consenta la riapertura al pubblico dei nostri impianti, la società è attualmente impegnata nelle attività di manutenzione e di preparazione degli impianti e delle piste per gli amanti delle due ruote, nonché nella predisposizione delle misure di sicurezza necessarie a tutelare la salute di utenti e lavoratori.