“Tra scosse e sussulti, la storia dei terremoti in Valle d’Aosta” raccolta in un volume
La terra trema e l’assessorato regionale alle Opere pubbliche, due giorni dopo, presenta un libro sulla storia dei terremoti in Valle d’Aosta. Si tratta ovviamente di una “fortunata” coincidenza che fa comunque buon gioco alla pubblicazione del volume illustrato questa mattina alla stampa.
“La raccolta e la caratterizzazione di questi terremoti attraverso una ricerca storica mirata – ha spiegato l’assessore Mauro Baccega presentando il libro "Tra scosse e sussulti storia dei terremoti in Valle d’Aosta", di cui sono state stampate 800 copie – sono rappresentative di una scelta finalizzata alla conoscenza e alla prevenzione dei fenomeni naturali in montagna: conoscere, infatti, aiuta a prevenire”. Lo studio, realizzato dalla ricercatrice Ornella Maglione nell’ambito del progetto europeo Cassat, è il frutto di più di un anno di ricerca e copre otto secoli di storia, grazie soprattutto alle testimonianze contenute nelle opere di Mercalli (1897) e Baratta (1901) e ai dati riguardanti gli ultimi 100 anni, sui quali invece è stato fatto il grosso lavoro di ricerca e analisi dei dati. “La ricerca storica si è svolta seguendo due filoni”, ha svelato Maglione. ”Il primo era mirato al reperimento della documentazione che potesse testimoniare la scossa, quindi danni a edifici, monumenti e persone, il secondo alla raccolta di dati di tipo scientifico tecnico al singolo evento tellurico”.
Sei terremoti da ricordare negli ultimi 150 anni
Dal 1755 a oggi, si legge nel volume, sono stati sei i terremoti che hanno interessato la Valle d’Aosta con intensità uguale o maggiore al V grado (piuttosto forte, ndr) della scala Mercalli, la scala che misura i danni e non l’intensità della scossa, misurata invece con la scala Richter. Il più forte in questo senso, con magnitudo 6.2, si verificò nel 1855 e colpì le zone della Valtournenche e della Valle del Gran San Bernardo, con epicentro nel vallese.
Nel 1755, la zona colpita fu quella di Châtillon (magnitudo 5,7), nel 1880 quella di Ayas e Gaby (5,2), nel 1892 quella bassa valle del Lys e Val d’Ayas (4,9), nel 1905 quella della Valle del Gran San Bernardo, della Valdigne, della Valtournenche (5,5) e nel 1968 quella della Valle di Gressoney e della bassa Valle in generale (5).
La Valle d’Aosta è una regione a rischio sismico?
Per iniziare a dare una risposta oggettiva e scientifica a questa domanda, negli ultimi anni la rete sismica nazionale è stata potenziata con stazioni anche sul territorio valdostano, per avere informazioni più precise sull’intensità e sulla localizzazione dei terremoti.
"Fino a venti anni fa parlare di sismica in Valle d’Aosta significava addentrarsi in un terreno privo di dati e interesse – ha cercato di riassumere il dirigente della struttura attività geologiche, Davide Bertolo – in ogni caso oggi possiamo dire che la nostra regione (inserita nella zona sismica n°3, insieme al Piemonte), soprattutto paragonata ad altre regioni in Italia e nonostante sia inserita in un contesto geologicamente attivo quale la catena alpina occidentale, non può essere considerata zona a elevata sismicità”. Negli ultimi anni, da quando vengono effettuate rilevazioni precise e puntuali con strumentazioni adeguate, la magnitudo degli eventi registrati non ha mai superato il valore di 3.