“Stavo guidando l’auto e scendevo la Valle del Lys, era buio, prima ho percepito un chiarore per cui ho istintivamente guardato verso il cielo perché era sereno, probabilmente a causa del motore dell’auto non ho percepito rumori. Mi ha ricordato la “coda” di un fuoco d’artificio” racconta Raffaella, “da scia luminosa a piccola esplosione in tanti frammenti, come un fuoco di artificio” scrive Piercarlo, mentre Jean-Marie spiega: “c’è stato un lampo iniziale poi la scia e poi è scomparsa“. Sono alcune delle 18 testimonianze valdostane oculari rilasciate sul sito del Progetto PRISMA del bolide luminoso che il 7 novembre scorso ha attraverso anche il cielo della nostra regione. 144 quelle arrivate in totale, da ogni parte del centro-nord Italia e dalla Svizzera.
A Prisma è arrivato anche un filmato dell’evento, girato nel Ticino.
Un bolide luminoso ha attraversato questa mattina il cielo della Valle d’Aosta
7 novembre 2024
Una scia lunga e luminosa ha attraversato questa mattina, giovedì 7 novembre, presto i cieli della Valle d’Aosta. Il bolide, ossia una meteora, ha regalato uno spettacolo straordinario a chi ha avuto la fortuna di osservarlo, come raccontato da alcune segnalazioni arrivate in redazione. Chi non si trovava alle 6.25 con il naso all’insù può osservarlo nell’immagine ripresa stamattina da Lignan dalla camera automatica del progetto Prisma.
“Dal 2017 l’Osservatorio Astronomico della Regione autonoma Valle d’Aosta aderisce alla rete del Progetto PRISMA (Prima Rete per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera), coordinato dall’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino. – spiega Andrea Bernagozzi, ricercatore dell’Osservatorio valdostano – Il Progetto PRISMA gestisce sul territorio italiano una rete di camere all-sky, cioè capaci di fotografare tutto il cielo contemporaneamente in una sola immagine fish-eye, dotate di relativo mini computer. Realizzare con continuità e in modo automatico riprese del cielo permette di catturare scie di meteore brillanti, tecnicamente dette bolidi, prodotte dall’ingresso nell’atmosfera terrestre di materiali provenienti dallo spazio. In questo modo è possibile individuare anche le aree al suolo per l’eventuale ritrovamento di piccoli meteoriti, possibili resti di questi eventi”.
“La camera valdostana è stata la prima a venire installata in Italia dopo quella dell’istituto piemontese che promuove PRISMA. – prosegue Bernagozzi – Oggi sono diverse decine le camere installate in tutta la nostra penisola. Inoltre la rete di PRISMA si integra con analoghe reti di monitoraggio in Europa, a cominciare da quella francese FRIPON, che ha ispirato l’iniziativa italiana”.
Non si sa, neanche i ricercatori lo sanno, quando un bolide attraverserà i nostri cieli. “Un bolide è solitamente avvistato per caso – spiega ancora il ricercatore dell’Osservatorio Astronomico della Regione autonoma Valle d’Aosta – Oltre all’emozione per questo spettacolo della natura, tanto sorprendente quanto innocuo, chi lo osserva può contribuire in prima persona alla ricerca scientifica, pur senza essere esperti di astronomia. Perciò invitiamo chi stamattina ha ammirato il bolide a dedicare qualche minuto alla compilazione del modulo online dedicato alle testimonianze oculari sul sito del Progetto PRISMA. Ogni informazione, anche approssimativa, risulta preziosa per completare il quadro scientifico del bolide, dal punto di vista delle caratteristiche e della traiettoria. Alla fine può portare, magari, a recuperare un campione di materiale extraterrestre: sarebbe una gran soddisfazione! Senza dimenticare, anche se non è scienza, che un bel bolide vale almeno due desideri rispetto a una classica stella cadente…”
Secondo i dati pubblicati da Prisma Inaf “la traiettoria luminosa, durata circa 3.5 secondi, è iniziata circa 5 km a Est di Cossato nel Biellese ad una quota di 80 km, e seguendo la direzione SSW si è spento sulla verticale della località di Borgata Canova nel comune di Aramengo, nel Monferrato astigiano. La quota e la velocità finali di 32 km e 12 km al secondo permettono di escludere che siano caduti frammenti a terra”.
La dimensione pre-atmosferica dell’oggetto, circa 8 cm, è comparabile con quella di una palla da tennis.