Vaccini, l’obbligo scatta già da settembre anche in Valle d’Aosta
Niente asilo nido o scuola dell’infanzia per i bambini non vaccinati. Il tanto contestato decreto è legge con i 296 “sì” arrivati ieri alla Camera (92 contrari fra Lega e M5S, 15 astensioni). L’obbligo scatta già da settembre con la ripresa dell’attività scolastica. In questo mese e mezzo quindi l’azienda Usl, la sovrintendenza agli studi e gli enti gestori degli asili nidi dovranno attivarsi per essere pronti a dar seguito alla normativa.
Se la Regione Piemonte già la scorsa settimana ha iniziato a inviare alle famiglie non in regola con i nuovi obblighi una lettera dell’Asl, con la prenotazione per le vaccinazioni, la Valle d’Aosta ha scelto di attendere l’approvazione definitiva del disegno di legge e di seguire una strada diversa. Dalla prossima settimana partiranno una serie di comunicazioni rivolte da una parte agli enti gestori degli asili nido e dall’altra alle istituzioni scolastiche circa gli obblighi e le azioni da mettere in campo.
“Per i bambini della scuola dell’infanzia la comunicazione dovrà essere adottata in accordo con l’Assessorato all’istruzione perché spetterà poi alle istituzioni scolastiche fare le verifiche del caso” spiega il direttore generale dell’Azienda Usl, Igor Rubbo. Le scuole dovranno comunicare all’Usl i bambini iscritti e da questi elenchi partiranno le verifiche sulla regolarità della situazione vaccinale. “Saranno poi le istituzioni ad avviare le procedure previste per legge” prosegue Rubbo. Fino a 6 anni senza essere in regola con le nuove 10 vaccinazioni obbligatorie non ci si potrà iscrivere a scuola mentre dalle elementari e fino ai 16 anni i non vaccinati potranno essere iscritti ma per i genitori sono previste delle sanzioni. Le multe riviste rispetto al decreto iniziale vanno da 100 ad un massimo di 500 euro, modulate in base alla gravità dell'infrazione.
Le famiglie dei bambini in regola con il piano vaccinale dovranno presentare entro il 10 di settembre la documentazione relativa all'avvenuta vaccinazione o ad un eventuale esonero. In alternativa si potrà presentare un’autocertificazione: in questo caso i documenti che comprovino l'avvenuta vaccinazione andranno presentati entro il 10 marzo 2018.
“Sono in corso degli approfondimenti di natura tecnica per valutare l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico al fine di facilitare gli obblighi di comunicazione previsti dalla legge” spiega il direttore generale.
La Valle d’Aosta sta progettando inoltre di affidare le vaccinazioni, così come avviene per l’influenza, anche ai pediatri e medici di libera scelta. “Abbiamo in essere una discussione che verosimilmente andrà a buon fine”.
I vaccini obbligatori sono dieci (in origine erano 12) mentre quattro saranno ad offerta "attiva e gratuita". L'obbligo vaccinale per i nati nel 2017 riguarda: anti poliomielitica, anti difterica, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, anti Haemophilus influenzae tipo b (sempre obbligatorie), cui si aggiungono anti morbillo, anti rosolia, anti-parotite, anti varicella (d'obbligo sino a diversa valutazione, previo monitoraggio almeno triennale). Le vaccinazioni “ad offerta attiva e gratuita”, in base al calendario vaccinale per coorte di nascita, sono: anti meningococco B e C, anti pneumococco e anti rotavirus.
Le novità del disegno di legge andranno inserite in un addendum al piano vaccinale regionale, recentemente approvato. “Il nuovo piano comporterà oneri per 300mila euro annui a carico dell’Amministrazione regionale” dice ancora Rubbo. La Regione dovrà aprire il portafoglio anche per le ulteriori attività di informazione alla popolazione che verranno messe in campo. La Valle d’Aosta è stata, infatti, esclusa dal riparto delle risorse derivanti dalle sanzioni ai “no vax”.