Prosegue il viaggio in bicicletta di Daniele Vallet con destinazione il Congo. Il valdostano è in collegamento con il consolato italiano a Lubumbashi e con le suore salesiane, che gli hanno fornito il proprio supporto per la continuazione del viaggio verso il paese africano dove ieri, in un attentato hanno perso la vita l’ambasciatore italiano Luca Attanasio e il carabiniere Vittorio Iacovacci, insieme al loro autista Mustapha Milambo.
“Nonostante quello che è accaduto ieri in Congo, io continuo a pedalare verso questo paese che soffre una instabilità politica da sempre, da quando i belgi se ne sono andati.” scrive Vallet, giunto alla 21esima tappa del suo VeloAfrica. “Oggi sono salito al meraviglioso monastero di Montserrat. Dormirò qui e seguirò la liturgia dei monaci. Mi sembra una bella maniera di contrastare l’assassinio di ieri”.
Partito da Aosta il 30 gennaio, Daniele ha attraversato la Francia e si trova ora in Spagna, da dove proseguirà per l’Africa.
“Il viaggio sta andando molto bene. In un viaggio in bicicletta ci si aspetta e si spera nell’accoglienza, nello scambio e nella condivisione – racconta Daniele – che ho fino ad oggi trovato, soprattutto in Spagna, dove sto conoscendo tantissime persone interessanti con cui sto condividendo idee e progetti. Molte persone mi stanno dando una mano e sostenendo nel progetto, facendomi coraggio, seguendomi. Alcune persone hanno iniziato ad inviare donazioni sul crowdfunding. Il progetto, quindi, continua, nonostante le difficoltà, anzi con più voglia di distinguere fra chi compie certi atti e la gente accogliente del posto, che ho già avuto modo di conoscere in un precedente viaggio. “
Creatore del piano per la mobilità sostenibile “Boudza-te”, Vallet non è nuovo a lunghi viaggi in bicicletta. Questa volta ha deciso però di spingersi oltre l’Europa, organizzando un viaggio di più di 20000km per scopi solidali. La scelta è ricaduta sul Congo, dove il valdostano aveva già operato, donando l’intero ricavato dalle vendite del suo libro “Fernanda ed io!, per inviare biciclette a giovani congolesi, così da facilitarli negli spostamenti e nel lavoro.