Via alla libera scelta del medico di base, siglati oggi gli accordi integrativi

18 Settembre 2017

“Un rivoluzione copernicana”. Così Igor Rubbo, Direttore generale dell'Usl, ha definito oggi, in conferenza stampa, la novità che porteranno, all'interno del Sistema sanitario valdostano, gli accordi integrativi regionali che riguardano la libera scelta, da parte del paziente, del proprio pediatra o medico di medicina generale.

Il provvedimento, immediatamente operativo, segue la 'mission' aziendale, ovvero la volontà di coprire al massimo tutto il territorio regionale: “La sanità – spiega ancora Rubbo – non è solo l'ospedale, ma è anche il territorio che si relaziona con il sistema di welfare complessivo e quello più ampio dell'assistenza sociale e socio-assistenziale. Il paziente è al centro del percorso di cura e va preso in carico ovunque esso sia, sia nelle strutture sul territorio sia in ospedale”.

Nel concreto la spiegazione arriva dalla coordinatrice del Dipartimento Sanità Gabriella Morelli: “Gli accordi prevedono la garanzia della libera scelta del proprio medico o pediatra anche al di fuori del proprio ambito territoriale e l'effettiva assistenza medica sul territorio. Oggi abbiamo introdotto la possibilità di liberalizzare la scelta del medico fuori ambito a condizione che il medico accetti il paziente, anche perché il dottore dovrà poi fare anche le visite a domicilio”.

A braccetto anche l'accordo sui pediatri e sull'apertura degli ambulatori: “I pediatri in associazione – prosegue Morelli – garantiscono l'assistenza con accesso ad ambulatori con altri pediatri e l'apertura al pubblico di 5 ore per le associazioni di primo livello e 8 ore quotidiane, divise in mattino e pomeriggio, con le 20 come ora di chiusura”. Orario che aumenta anche per la medicina generale, con gli ambulatori a libero accesso che saranno aperti dalle 14 alle 20, orario dopo il quale scatta il turno della 'Guardia medica', garantendo un 'continuum'.

“Il limite della libera scelta del medico di base – chiude l'assessore regionale alla Sanità Luigi Bertschy – è sempre dato dal tetto massimo di pazienti, 1500, che un medico può prendere in carico. In questi massimali c'è però lo spazio per i movimenti di cambio di medico, e nei primi sei mesi vedremo cosa succede. Quella che ci preme è l'attenzione al territorio, l'azienda Usl che si fa forza in grado di raggiungere ancora meglio le sue finalità e la sua missione”.

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