Vigili del fuoco, i sindacati si dividono sul referendum

13 Febbraio 2019

Sindacati spaccati sul referendum indetto tra i vigili del fuoco, chiamati a decidere sul ritorno sotto lo Stato.

A stigmatizzare l’iniziativa lanciata da Conapo e Cgil sono in una nota Cisl, Savt, Uil e Fialp che sottolineano come il referendum sia un tema “non nella loro disponibilità” che crea “ulteriore confusione in un settore dove negli ultimi tempi c’è già stata grande fibrillazione”.

La competenza primaria della Regione Valle d’Aosta nei servizi antincendi è infatti prevista all’art. 2 del nostro Statuto Speciale di Autonomia “e non può essere un referendum tra i lavoratori a mettere in discussione tale principio costituzionale o a far decidere se tale servizio debba essere gestito dalla Regione o dal Ministero”.

Cisl, Uil, Savt e Fialp accusano poi i colleghi di Conapo e Cgil di aver “sottovalutato le conseguenze che una ipotetica “rinazionalizzazione” potrebbe avere a livello organizzativo creando tra l’altro grossi disagi sui lavoratori e sulla loro vita familiare, visto e considerato che non si potrebbero escludere eventuali trasferimenti fuori dalla Valle d’Aosta”.

I problemi, proseguono le quattro sigle sindacali vanno affrontati “nelle sedi opportune a livello contrattuale e non con iniziative fini a se stesse che non possono trovare attuazione e portare a soluzioni. In questo senso da diverse settimane è al lavoro un tavolo di confronto che ha il compito di paragonare il trattamento contrattuale dei vigili del fuoco valdostani con quello dei loro colleghi nazionali”.

Tavolo di lavoro le cui prime risultanze, promettono i sindacati, verranno a breve rese note.

Secondo Cisl, Uil, Savt e Fialp : “La vera problematica che bisogna affrontare e risolvere con urgenza è quella che riguarda l’equiparazione del trattamento pensionistico dei vigili del fuoco valdostani a quelli nazionali, tematica che riguarda anche gli appartenenti al Corpo Forestale Valdostano e che esula dalle competenze sindacali. In questo senso è fondamentale che il Governo regionale e i parlamentari valdostani si attivino affinché questa evidente discriminazione venga risolta al più presto”.

 

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