WikiVinum, la nuova applicazione sul vino ideata da una startup valdostana in anteprima a Vinitaly

06 Aprile 2016

Volete sapere tutto, ma proprio tutto, dai dati chimici ai consigli di degustazione, passando dalla temperatura a cui servirlo, fino alle informazioni dettagliate su ogni singolo vigneto da cui deriva, sul vino che state per acquistare? E’ in arrivo WikiVinum, una applicazione sul vino italiano, ideata e realizzata da una startup valdostana

Il primo grande database sul vino italiano, progettato in collaborazione con le eccellenze vitivinicole italiane dalla Franciacorta alla Sicilia, sarà svelato al mondo, infatti, in anteprima esclusiva, dal 10 al 13 aprile, alla manifestazione più importante del settore: Vinitaly a Verona.

Un’applicazione che rende protagoniste le cantine
L’applicazione, realizzata per dispositivi Apple e Android, mira a valorizzare le cantine, raccontare la loro storia, i loro prodotti e ogni loro peculiarità al meglio, direttamente sullo smartphone degli utenti, rivelando ogni cosa del vino che si ha di fronte. Il punto di forza di Wikivinum rispetto ad altre applicazioni sullo stesso argomento sta nelle fonti: ogni cantina racconta in prima persona tutte queste informazioni attraverso un comodo pannello di controllo, fornito da WikiVinum, affinché le informazioni arrivino senza intermediari, senza speculazioni, direttamente nella mano del consumatore finale.

Una startup valdostana
La squadra composta da dieci giovani ragazzi, capitanata dai valdostani Manuel Milliery, Bruno Bionaz e Giuliano Morelli, da 2 anni è impegnata nella progettazione e nello sviluppo di questo ambizioso progetto che mira a imporsi come un nuovo standard delle applicazioni dedicate al vino. Centinaia di denominazioni, migliaia di vitigni sono già stati catalogati dai ragazzi di WikiVinum, descritti nel dettaglio con l’ausilio di un dettagliato glossario in-app, e già applicati alle duecento cantine selezionate per l’anteprima dell’app che sarà scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone nei giorni della fiera veronese.

Anni spesi in ricerca e sviluppo, sia nell’ambito vitivinicolo (il team è composto anche da un sommelier e da un enologo) sia nell’hi-tech di ultimissima generazione, hanno portato alla realizzazione di WikiVinum che oggi, alla sua nascita, già si configura come l’unica realtà a livello mondiale per quanto riguarda il vino italiano.

A Vinitaly l’anteprima, in autunno l’uscita ufficiale
A Verona sarà possibile utilizzare un’anteprima gratuita dell’applicazione: un piccolo assaggio di ciò che sarà possibile trovare nell’applicazione al momento del suo lancio, previsto per l’autunno 2016. Nella versione definitiva saranno presenti ulteriori funzionalità come il riconoscimento automatico delle etichette e l’introduzione del profilo utente con la possibilità di creare una cantina virtuale personale in cui raccogliere i vini preferiti e già degustati. Un vero e proprio social network interno all’applicazione, dunque, con il quale sarà possibile interagire con altri utenti e le cantine stesse, scrivere le proprie recensioni condividendole attraverso i principali social network mondiali. L’app sarà consultabile in italiano e in inglese.

I numeri
"Le cantine italiane stanno rispondendo con entusiasmo – spiegano i ragazzi di WikiVinum – e già numerose realtà da tutte le regioni italiane sono già presenti, con i loro vini, sull’applicazione. Tra i pionieri valdostani si contano aziende di rilievo come la Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle e Grosjean". Nel frattempo, gli utilizzatori della versione beta sono oltre 200, con più di 8.000 cantine e 32.500 vini in corso di catalogazione e indicizzazione. I premi nazionali ed internazionali inseriti nel database sono 78, i vitigni 2514, le denominazioni o indicazioni italiane catalogate, 524. "WikiVinum, con la sua struttura enciclopedica e didattica ma allo stesso tempo agile e intuitiva – concludono i ragazzi di WikiVinum – può facilmente diventare un utile strumento per portare il vino italiano in quegli immensi mercati che di vino e di Italia conoscono spesso solo la superficie".

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