Alessandro Barra, dalla Valle d’Aosta ai Mondiali di Ciclismo Esport

09 Febbraio 2023

Di virtuale c’è solo la piattaforma, ma lo sforzo e la strategia richiesti sono assolutamente reali. Il ciclismo indoor, complici la tecnologia e i vari lockdown, ha avuto un’evoluzione enorme: dalla semplice cyclette, da praticare magari guardando un film o una serie TV, è nato un vero e proprio Esport (uno sport elettronico, virtuale) che riproduce fedelmente luoghi realmente esistenti, con tanto di Campionati Mondiali organizzati dalla UCI, l’Union Cycliste Internationale, destinato a prendere sempre più piede. All’edizione 2023 degli UCI Cycling Esports World Championships parteciperà anche un valdostano “d’adozione”, Alessandro Barra.

Alessandro Barra foto Domenico Fazari

La formula degli UCI Cycling Esports World Championships

I Mondiali si terranno sabato 18 febbraio sulla piattaforma Zwift, ormai il punto di riferimento per chi usa i rulli, e saranno ambientati a Glasgow, dove ad agosto si terranno i Mondiali “reali”. La formula, dopo le edizioni del 2020 e del 2022, sarà nuova, divisa in tre momenti a eliminazione: dai 100 partecipanti di partenza, dopo “The Punch” (13,8 km di terreno ondulato) solo in 30 arriveranno a “The Climb” (una salita per un totale di 8,5 km con 162 metri di dislivello positivo), da cui i primi 10 parteciperanno al “The Podium” (piccole salite con l’eliminazione di un concorrente per volta) che assegnerà i titoli iridati.

Alessandro Barra, dalla Valle d’Aosta ai Mondiali di Ciclismo Esport

Per partecipare ai Mondiali, Alessandro Barra è dovuto passare attraverso delle qualificazioni della Federciclismo, che ha superato insieme a Matteo Cigala, Riccardo Panizza, Chara Doni e Maria Elvira Wilhelm, mentre Luca Zanasca è passato attraverso le qualificazioni continentali organizzate direttamente dall’UCI. “Sinceramente non ci speravo molto, ho avuto il Covid per tre settimane fino a poco prima delle prove”, racconta. “Uso Zwift da 6 o 7 anni, sono stato anche beta tester dell’applicazione, e lo uso per allenarmi e gareggiare durante i mesi invernali, mentre d’estate faccio granfondo e cronoscalate all’aperto con il Panaché Team”.

Alessandro Barra foto Domenico Fazari

Una piattaforma collaudata e studiata nel tempo che ha preso piede proprio per la sua coerenza con la realtà e la sua capacità di essere stimolante e permettere una competizione continua con rider certificati. Già, perché dietro c’è tutto un mondo che i “profani” non possono neanche immaginare: “Su Zwift ci sono diverse procedure di antidoping virtuali, come la misurazione del peso e dell’altezza, su cui poi si calibrano le gare”, continua Alessandro Barra. “Quest’anno, per i Mondiali, ci sarà anche un antidoping reale, come nel ciclismo”.

Per livellare la competizione, i rulli sono forniti direttamente dall’UCI, in modo che a fare la differenza saranno la prestazione fisica e la strategia: “Con il Team Castelli Elite ci stiamo allenando sulla strategia per portare avanti il maggior numero di atleti nelle varie prove del Mondiale”, spiega ancora il 31enne, in Valle da 7 anni. “La componente fisica è molto importante, ma lo è anche quella del gaming: su Zwift si sviluppano diverse dinamiche di gioco, come ad esempio la scia o i power-ups, dei “poteri speciali” che vengono assegnati e da usare nel modo e nel momento migliore della competizione”.

Alessandro Barra Zwift

La concorrenza sarà agguerrita, dagli statunitensi ai belgi, passando per tedeschi e australiani. “Il Cycling Esport è spesso trampolino di lancio per entrare nel mondo del ciclismo professionistico, come è successo ad esempio a Jason Osborne, ora nell’Alpecin-Deceuninck, o Jay Vine del Team Emirates, entrambi campioni del mondo nelle due precedenti edizioni dei Cycling Esports World Championships”, conclude Alessandro Barra.

Exit mobile version