Corrado Peloso spegne 100 candeline al volante

19 Ottobre 2022

Como, 21-22 ottobre 2022: va in scena il 41° Rally Villa d’Este Aci Como, settima e conclusiva prova del Campionato Italiano Rally Asfalto. Non sarà una gara come un’altra per Corrado Peloso, ma avrà un sapore unico, come unica è stata la sua ventennale carriera, che proprio a Como festeggerà le 100 gare. “Voglio onorare così tutte le persone, e sono tante, senza le quali, oggi, non sarei qui”, racconta il 49enne driver valdostano. La sua Clio Rally 5 Gliese avrà una livrea speciale: “Non abbiamo ancora il passo dei migliori della classe ma oseremo anche questa volta”. 

La livrea speciale per le 100 gare

“Tutto è iniziato con un ritaglio di giornale”

Già, perché la strada per arrivare a questo traguardo è stata lunga, molto più di qualche prova speciale. Iniziò tutto con una rivista di settore: “Credo di aver fatto incetta di tutti gli Autosprint che si trovassero nelle edicole, pregando parenti e amici di coprire quelle dove non ero riuscito a passare: io a quella selezione dovevo arrivare”, racconta il driver valdostano. La selezione è la Sparco Racing Cup e Peloso, complice la tenacia che lo ha contraddistinto anche al volante e un pizzico di fortuna, la raggiunge e supera a Nizza Monferrato, dopo l’amore scoccato nel 1986 con papà Angelo al Rally Neige.

Una carriera ventennale

Nel 2002 Corrado Peloso sceglie il Rally Città di Torino per l’esordio. Da autodidatta, senza una tradizione di famiglia alle spalle. Le prime gare sono quelle di zona, Piemonte e Valle d’Aosta. Con la 106 N1 e N2 vince la classe a ripetizione. Tutto fila liscio e tranquillo sino al 2008. In quegli anni è la pura passione a reggere le sorti delle gare di Corrado. È l’anno della svolta perché inizia a gareggiare con le vetture di Gliese Engineering. “Nel 2009 puntiamo alla Coppa Italia di zona con Honda. La macchina non è affidabile e così optiamo per il Trofeo Suzuki. In questi due anni nasce e cresce un feeling, e lo capirò solo dopo, unico e totalizzante”.

È il 2010 e Corrado è pronto al grande salto: gare nazionali con un navigatore, Flavio Garella, anche lui novizio in un campionato italiano. I risultati arrivano in fretta: al Valle d’Aosta sono al comando prima che la macchina li lasci a piedi. Manca in affidabilità ma poco importa. Le sue doti, quelle annunciate dagli uomini dello Sparco Racing Cup, sono la garanzia. Nel 2011 arriva un podio dopo l’altro: alla fine del Trofeo sono terzi.

Corrado Peloso

L’inizio dei trionfi

Nel 2012 la consacrazione: titolo italiano Rally Asfalto Gruppo N2 Ruote Motrici con un secondo posto nel Trofeo monomarca della casa giapponese con Paolo Carrucciu a fare da navigatore. Nel 2013 e nel 2014 Corrado sperimenta altro: con la 208 R2 gareggia nell’Irc, International Rally Cup. E un test con Peugeot Italia e Re Paolo Andreucci come maestro d’eccezione. Nel 2016, dopo il ritorno in Suzuki, è l’apoteosi: vincono il Trofeo Suzuki e il Campionato Italiano Wrc tra R1. “La stagione più bella ed intensa”, dice Corrado.

Nel 2017 dopo le emozioni del Motor Show di Bologna e il ruolo di tester per Toyota insieme ad Andrea Crugnola (Campione Italiano Rally Assoluto 2022) arriva il terzo posto finale nel Trofeo. E arriva, anche, la gloria. “Quando mi sono ritrovato dentro l’area 38 del Motor Show ho smesso di parlare”, racconta Peloso. “Ero lì con quelli che vedevo in tv, nei video e sui giornali. Ho condiviso una sosta tecnica al bagno con Alister Mc Rae. Ero lì e non sarei voluto che essere lì. Per un giorno, mi sono sentito un pilota per davvero”.

Il 2018 è l’anno del bis: Peloso è il primo pilota a riuscire nel bis Suzuki. Con Carrucciu vincono il monomarca, il CIWrc tra le R1. Nel 2019 arriva un altro podio con il secondo posto nel Trofeo Suzuki. Nel 2021 ritrovano la Peugeot 208 R2 e chiudono al terzo posto il CIWrc.

Corrado Peloso

In totale, 4 titoli, 17 vittorie di classe, 56 podi in 100 gare disputate e 20 anni di carriera.

“Non c’è nessun segreto, ma lavoro, impegno, energia, determinazione, qualche dote di guida e capacità di adattamento e di improvvisazione. E poi la passione. Che ha spinto me, Giorgio Marazzato, l’ingegnere a capo di Gliese con il quale negli anni è nato un rapporto privilegiato di confronto continuo e di crescita anche personale, a crederci sempre. Ma passione è stata, anche, quella altrui. Come successe in occasione del mio Rally di Sanremo, la gara con i toboga d’asfalto sui quali hanno gareggiato e vinto i piloti dei poster in cameretta quand’ero ragazzino. Non c’era il budget per correrlo, quel Sanremo. E allora, come in un film a lieto fine, ci pensò qualcun altro. Arrivò solo grazie a Michele Cinotto, ex pilota ufficiale Audi negli anni 80 (e vincitore del Valle d’Aosta 1981) che dirottò la Suzuki di solito utilizzata dai suoi figli nel Trofeo alla Gliese. Ragazzi, provate e credeteci: ce l’ho fatta io che non ho eccellenze particolari”.

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