Dalla cima del Monte Bianco a Courmayeur in 9 minuti: impresa di due valdostani con sci e parapendio

14 Marzo 2014

Nove minuti per scendere dalla cima del Monte Bianco all’arrivo della seggiovia Zerotta, in Val Veny, con gli sci ai piedi e una “vela” sulla testa: nessuno, prima di questa mattina, lo aveva mai fatto. L’impresa è riuscita a due valdostani di Gressan appassionati di speed riding (così si chiama la disciplina in cui si fondono sci e parapendio, ndr): Luca Polo, 43 anni, guida alpina, maestro di sci e istruttore di parapendio, e Mattia Tresca, 31 anni, maestro di sci e pilota di parapendio.

“La progettavamo da due anni – hanno spiegato soddisfatti Polo e Tresca al rientro – e finalmente ci siamo riusciti. Si tratta di una prima mondiale, perché nel 2009 una discesa simile era stata completata sul versante francese, mentre su quello italiano nessuno aveva ancora tentato la sorte”.

In volo a 120km/h
Alle undici di questa mattina, dopo aver verificato che le condizioni meteorologiche fossero ottimali, Polo e Tresca sono stati trasportati in elicottero fino al Piton des Italiens (4.003), muniti di tutta l’attrezzatura necessaria per tentare l’impresa. “Siamo saliti in vetta con gli sci da free ride larghi, le pelli di foca e ramponi – spiega Polo – mentre per la discesa abbiamo utilizzato una “sella” leggera e una vela di 9 metri quadri”. Una discesa folle, con punte di velocità che hanno toccato i 120 km/h, che dal seracco a sinistra della Poire li ha portati ad attraversare Col de Peuterey (3934m) per poi finire sul versante sud, lungo il Col Eccles (4021m) fino al ghiaccio del Brouillard e giù ancora, fino alla Val Veny, dove hanno potuto riabbracciare amici e parenti, sani e salvi.

“Nei tratti più ripidi siamo scesi letteralmente volando – spiega Tresca – mentre sui pendii più dolci abbiamo sciato. E’ stato fantastico”. Neanche il tempo di godersi l’impresa che il pensiero corre a nuove avventure. “Abbiamo tante idee in testa – continua – anche se per metterle in pratica, servono risorse. La discesa di oggi, infatti, è stata completamente autofinanziata e autogestita da un team tutto valdostano, di cui hanno fatto parte anche la guida alpina Luca Rolli, munito di videocamera, e il fotografo Luca Benedet”. In poche parole, servono sponsor, e vista la crescente attenzione verso la disciplina, non dovrebbero faticare troppo a trovarne.

Lo speed riding in Valle d’Aosta
Come nasce l’idea di portare una disciplina molto nota in Francia e poco in Italia, nella nostra Regione? “Con Andrea Caglieris gestisco la Scuola di Volo in Parapendio dell’Aereo Club Valle d’Aosta – racconta ancora Polo – che al momento conta una trentina di piloti iscritti. Abbiamo ringiovanito una disciplina che negli ultimi anni era stata un po’ dimenticata: è un peccato perché la Valle d’Aosta offre grandi possibilità”. E per quanto riguarda lo speed riding? “Si pratica soprattutto nelle zone di Courmayeur, in particolare in quella eccezionale del Toula, con 2mila metri di dislivello, a Pila e Gressoney, ovviamente solo in fuoripista”. Altrettanto ovviamente, bisogna essere ben preparati. “Ci siamo allenati molto in questi due anni – conclude – senz’altro non è qualcosa che si può improvvisare”. 

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