Federica Brignone festeggiata a La Salle: “Mi avete fatta commuovere più che per la medaglia”
“Essendo nata a Milano mi chiedono spesso se mi senta più milanese o valdostana. Non ho mai avuto dubbi: io sono di La Salle”. Ed il paesino della Valdigne ha voluto stringersi intorno alla sua campionessa Federica Brignone, rientrata dalla trasferta coreana con la medaglia di bronzo nello slalom gigante, con una festa capace di portare in piazza molte persone e di suscitare momenti di commozione e di risate.
Ieri sera, martedì 27 febbraio, in piazza Jean Domaine c’era anche il famigerato burian, ma il pubblico accorso aveva calore da vendere e, per la sciatrice valdostana, le temperature trovate nei primi giorni a PyeongChang erano ben peggiori dei -10° di questi giorni. Federica ha sfilato affiancata dal sindaco Loris Salice e dal vice René Jacquemod dietro la banda ed il gruppo folkloristico “Les Sallereins”, tra due ali di bambini festanti degli sci club Courmayeur, Crammont, Chamolé, La Thuile, prima di salire sul palco tra urla di giubilo, bandierine con il tricolore e Sultans of Swing dei Dire Straits.
A questo punto Brignone non è riuscita a trattenere le lacrime: “Sono forse più commossa per la vostra accoglienza che per la vittoria della medaglia”. Perché Federica è così: è rimasta umile ed attaccata alla sua gente, e non risparmia mai un sorriso, una parola o una foto a chi la incrocia per strada. Sul palco sono poi salite le autorità e importanti figure del mondo dello sci valdostano, dal presidente Asiva Riccardo Borbey al consigliere FISI Dante Berthod, da Simone Adriano ad Arturo Jacquemod, presidente dello Sci Club Courmayeur Monte Bianco dal 2000 al 2004, mentre il presidente della FISI Flavio Roda ha inviato un videomessaggio. Sullo schermo sono passate anche le immagini di tutte le vittorie in Coppa del Mondo della ventisettenne e foto d’epoca che hanno portato più di un sorriso tra i presenti. Prima delle foto e degli autografi di rito, la serata si è conclusa con gli amici del Fans Club e con la famiglia Brignone al completo: nonna Adriana, 87 anni, papà Daniele, mamma Ninna e il fratello Davide. “Il confronto tra le mie vittorie e le sue è impietoso”, ha detto ridendo Ninna Quario, “mi ha surclassata: ormai io sono solo la mamma di Federica Brignone”.
Oltre agli affetti, c’è stata anche l’occasione di parlare di sport: “All’arrivo del gigante mi sono maledetta perché ero troppo tesa e non ho sciato come volevo”, ha detto Brignone. “Mi è spiaciuto tantissimo per Manuela Moelgg, dopo la prima manche speravamo nella doppia medaglia. Non ho potuto esultare come volevo perché era ancora tutto in ballo, il rischio della medaglia di legno era dietro l’angolo. Quando Shiffrin è arrivata davanti non ho più pensato a niente: non me la sentivo di tifare contro Manu. Ho pianto sia per me che per lei”. Dopo la vittoria della medaglia non dev’essere stato facile mantenere alta la tensione per le gare successive: “La medaglia mi ha tranquillizzata, ma com’è arrivata l’ho dimenticata subito il giorno dopo. Peccato per la combinata e per il Super G, è una pista che non ti lascia scampo se fai un errore”. Ora lo sguardo è proiettato in avanti, alle prossime tre settimane di Coppa del Mondo e ad una sfida lanciata da mamma Ninna: “Adesso deve imparare a vincere anche in slalom”. Ed infine la dedica della medaglia: “Questa è per me e mio fratello Davide: averlo al mio fianco è importantissimo”.