Federico Pellegrino verso l’addio alle gare: “Dopo Milano-Cortina 2026 mi ritiro”

29 Luglio 2024

Più di quindici anni di carriera internazionale ad altissimi livelli, con due argenti olimpici, un oro mondiale, due coppe del mondo sprint, per un totale di 17 vittorie individuali, 4 vittore in staffetta e 55 podi complessivi fra gare individuali e staffette. A questi numeri del palmarès di uno dei più forti fondisti di sempre – non solo italiani – si aggiungono una data e una distanza “insolita”: Federico Pellegrino si ritirerà dalla carriera agonistica il 22 febbraio 2026 dopo la 50 km delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, quando avrà quasi 36 anni.

Ad annunciarlo è lo stesso valdostano alla FISI: “In accordo con mia moglie ho deciso di fissare un nuovo obiettivo che coinciderà con la fine della mia carriera, coincidente con la partecipazione del 22 febbraio 2026 alla 50 km in tecnica classica delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, prova di chiusura del programma dello sci di fondo in Val di Fiemme”, ha detto Chicco.

La strada è ancora lunga, c’è un anno e mezzo di gare, con Coppa del Mondo e Mondiali l’anno prossimo. “Prima c’è un percorso da affrontare, innanzitutto meritarmi la convocazione. Però dopo Pechino 2022 ho approcciato la vita in modo diverso: con la nascita di nostro figlio Alexis le carte in tavola sono un po’ cambiate, accettando un ragionamento a oltranza. Il primo anno ha funzionato, nel secondo anno ho fatto più fatica perché durante la carriera sono sempre stato abituato a programmare i miei obiettivi e ci sono state delle difficoltà a raggiungerli. Li ho superati pensando in maniera più concreta a quando arriverà il momento di dire basta. Da lì in poi sono arrivate delle grandi soddisfazioni, sia le gambe ma soprattutto la testa sono tornate a girare nel modo giusto, due fattori che mi hanno consentito di costruire tanti successi. Una forte spinta nel cercare di arrivare più competitivi possibile al 2026 la devo anche alla squadra attuale, dove c’è un sistema comprensivo di tecnici e atleti particolarmente motivato, come raramente mi è successo di vedere in questi anni. Voglio fare mio l’obiettivo di vincere una medaglia olimpica in un evento a squadre, a prescindere dall’essere schierato o meno in gara, come componente utile alla causa fin dagli allenamenti. La mia preparazione da qui alla fine della carriera agonistica non cambierà di molto rispetto al passato: nel 2025 c’è un Mondiale a Trondheim, nella stessa Norvegia in cui esordii nei Mondiali del 2011 a Oslo. In quell’occasione lasciai il segno come giovane promettente, stavolta vorrei riprovarci come rompiscatole in casa dei dominatori del fondo. Mi concentrerò sulla sprint in tecnica libera, sarà quella il mio obiettivo, dopo i miei pensieri si concentreranno su gare a squadre e 50 km olimpica”.

Nell’immediato, è cominciata oggi la trasferta in Norvegia per Federico Pellegrino, il quale si unirà al resto dei compagni per il BlinkFestivalen di Sandnes, appuntamento estivo che vede al via numerosi dei protagonisti del circuito internazionale. Il quasi 34enne campione valdostano prenderà parte alla 50 km di giovedì 1 agosto, alla mass start di venerdì 2 agosto sui 15 km e alla sprint di chiusura di sabato 3 agosto. “Da questa settimana riprendo la preparazione insieme alla squadra e così sarà per tutto l’anno. Per questo periodo di allenamento ho optato per una diversa organizzazione del lavoro rispetto agli scorsi anni, ricevendo la conferma che gambe e testa ci sono”.

Dopo l’appuntamento di Sandes, Pellegrino continuerà a frequentare il nord: dopo la Norvegia toccherà al tunnel svedese di Torsby, poi il ritorno in Italia per il lavoro in quota a Livigno a fine mese. A settembre viaggio in Germania nel tunnel di Oberhof, per fare successivamente il ritorno sui ghiacciai italiani. “Più finirò forte la carriera, più sarò convinto che era il momento giusto per smettere”, conclude Pellegrino. “A me piace avere il controllo di me stesso e di ciò che mi riguarda: la scelta di correre e fino a quando, mi regala serenità. Poi coltiverò altri progetti che sto già sviluppando e magari aprirne altri al di fuori dello sci di fondo”.

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