Il Tor è nelle mani di Bohard. Dietro Annovazzi e Brunod risalgono la classifica
Controllato, preciso, di poche parole. Patrick Bohard, francese 51enne di Villers-le-Lac, vola verso la vittoria della sesta edizione del Tor des Géants, dopo essere passato alla base vita di Valtournenche, questa mattina alle 11.55, con un vantaggio di un’ora e quarantacinque minuti sull’irlandese Dan Doherty e Christophe Le Saux, arrivati insieme alle 13.46.
Bohard è apparso provato ma lucido. Assistito come sempre dalla moglie e da un aiutante improvvisato, quel Joseph Plat che quattro anni fa profetizzò la vittoria di Oscar Perez proprio ai piedi del Cervino, ha cambiato la maglietta, si è steso a dormire per un quarto d’ora circa nel palazzetto e poi ha mangiato del riso e una banana prima di ripartire. “Sto bene, sono un po’ stanco ma sto bene”, ha detto infilandosi gli auricolari dell’iPod. E’ ripartito alle 12.24: il Tor, con due ore di vantaggio sul suo inseguitore e gli ultimi 100km da percorrere, sembra essere nelle sue mani.
Sono sembrati decisamente più malconci gli inseguitori. Dan Doherty lamenta un dolore al ginocchio destro, dovuto a una caduta, ma non vuole fermarsi, neanche per riposare un po’. “Sleeping is for women" (dormire è una cosa da donne), ha spiegato ridendo. “Comunque ginocchio a parte sto bene, andiamo avanti” (Aggiornamento: si è poi ritirato un paio di ore più tardi). Le Saux invece è arrivato sorridendo per poi rilasciare tutta la stanchezza accumulata una volta giunto al tavolo imbandito con una pizza dal suo “allenatore” d’eccezione, Antoine Guillon. “Vado a dormire un quarto d’ora”, ha detto prima di sparire nel palazzetto, dal quale è uscito un po’ sconsolato. E’ stata la moglie di Bohard, Virginie, che si era fermata alla base vita per caricare le batterie delle frontali, a consolarlo e a spronarlo a continuare, con un gesto di grande sportività: un abbraccio. Le Saux è ripartito alle 14.21, un quarto d’ora più tardi l’ha seguito anche Doherty (14.36). A seguire Gianluca Galeati e la coppia formata da dal giapponese Masahiro Ono e dallo spagnolo Oscar Perez tentano un’incredibile rimonta: sono usciti dalla base vita alle 17.50 e sembrano avere una marcia in più rispetto a chi li precede.
La classifica femminile
Bella lotta al femminile con Lisa Borzani che sta cercando di recuperare terreno sulla svizzera Denise Zimmermann. Tra le due ci sono due ore di distacco, all’uscita dalla base vita di Gressoney, ma la gara è ancora molto lunga. Al terzo posto Marina Plavan.
Il Tor non sorride ai valdostani: Annovazzi e Brunod provano a scalare la classifica
Ci avevano abituati bene con vittorie, podio e tanti piazzamenti tra i primi dieci, ma questa sesta edizione del Tor des Géants non sta sorridendo agli atleti valdostani. Orfani delle due punte di diamante della squadra, Franco Collé e Francesca Canepa, i 146 trailers locali, grandi conoscitori delle alte vie e dei loro giganti, stanno faticando più che in passato.
Tenendo per buono il rilevamento cronometrico di Donnas, corrispondente al classico giro di boa del Tor des Géants che da quel punto in poi risale per ricollegarsi all’alta via numero uno, per trovare un nome conosciuto dobbiamo scorrere la classifica fino al 22° e 23° posto, dove troviamo una coppia di corridori amatissima dal pubblico di caso, vale a dire Giancarlo Annovazzi e Bruno Brunod. I due a quel punto hanno cambiato marcia, correndo praticamente appaiati, e hanno iniziato scalare diverse posizioni: a Gressoney erano 17° e 18° e ora puntano dritti verso Valtournenche, dove Brunod verrà accolto da amici e parenti.
Poi, al rilevamento di Niel, Mauro Stevenin e Andrea Bastrentaz, 32° e 33°, che precedono di poco Abele Blanc (37°). A seguire Giampiero Bari (44°), ultimo dei valdostani nei primi 50.