Il TORX sostiene Emergency con i pettorali solidali del Tor des Géants
Il ricavato delle vendite dei 20 pettorali solidali del TOR330 – Tor des Géants verrà devoluto a Emergency per l’acquisto di giubbotti salvagente per la Life Support, la nave dell’organizzazione umanitaria che effettua missioni di ricerca e soccorso per chi rischia la vita nel Mediterraneo.
Ogni anno il TORX mette in vendita dei pettorali solidali per sostenere associazioni che dedicano la loro attività agli altri, e quest’anno, nel suo piccolo, vuole riconoscere l’impegno di EMERGENCY scegliendola come beneficiaria della vendita dei 20 pettorali del TOR330. I corridori che decideranno di sostenere quest’iniziativa hanno tempo fino al 30 giugno per acquistare il loro pettorale solidale.
“L’attenzione alla sicurezza e all’incolumità delle persone è da sempre un punto fondamentale del TORX, che nei giorni delle gare si concretizza con un ampio dispiegamento di guide alpine, medici e soccorritori”, si legge nella nota. “Un impegno che, per VDA Trailers, non si limita a quello ma che vuole avere un respiro più ampio, a 360 gradi e globale, abbracciando il mondo intero perché è il mondo intero a ritrovarsi a Courmayeur ogni settembre ed è verso il mondo intero che il circuito della TORX eXperience si vuole aprire”.
La Life Support è la nave di EMERGENCY per soccorrere chi rischia la vita nel Mediterraneo, da anni la rotta migratoria più pericolosa del mondo: sono oltre 20.000 i migranti morti o dispersi dal 2014, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), una media di sei persone al giorno, più di 1.300 solo nel 2022. La nave è lunga 51,3 metri e larga 12, e può arrivare ad accogliere fino a 175 naufraghi, oltre al personale di bordo.
L’area di ricovero e accoglienza per le persone soccorse è un ponte di circa 250 mq completamente coperto, il main deck, dove è stato allestito un ambulatorio medico, i servizi igienici, i posti letto e alcune panche. Dal main deck si ha accesso al boat deck, la zona di accoglienza all’aperto di circa 90mq, con panche riparate da un telo ombreggiante, dove le persone soccorse verranno imbarcate dopo essere state salvate. Questa zona è importante per il personale sanitario perché permetterà di valutare lo stato delle persone con lo stesso principio seguito all’interno degli ospedali, il triage.
Il team della Life Support è composto da un totale di 27 persone, di cui 9 marittimi, 16 dello staff EMERGENCY e 2 posti a disposizione per qualsiasi necessità a bordo. Il team sanitario è formato, in particolare, da due infermieri e un medico ed è affiancato da 2 mediatori culturali.
I giubbotti salvagente che verranno acquistati con le donazioni sono dei dispositivi salvavita indispensabili che serviranno ad equipaggiare al meglio la nave per soccorrere bambini, uomini e donne che rischiano la vita in mare.
“Non è la prima volta che i fondi raccolti con i pettorali solidali del TOR330 vengono devoluti ad EMERGENCY, una delle associazioni umanitarie più attive e note nel mondo”, commenta Alessandra Nicoletti, presidente di VDA Trailers. “Ogni anno cerchiamo di sostenere dei progetti precisi e avere la certezza che le donazioni servano effettivamente a coprire i costi realmente sostenuti per le opere umanitarie. Il salvataggio in mare è molto simile a quello che viene fatto in montagna. Si salvano vite di bambini, donne e uomini che sperano in un futuro migliore per sé e i propri cari. Ogni salvagente che riusciremo ad acquistare può essere una vita che aiuteremo a salvare”.
“Abbiamo deciso di partire con la nostra nave, la Life Support, per essere presenti nel Mediterraneo Centrale, la rotta migratoria più letale al mondo: anche lì si sta combattendo una guerra. Per noi di EMERGENCY, che sia nelle strade di Kabul o di Khartoum o tra le onde del Mediterraneo, vige sempre lo stesso imperativo: chi è in pericolo di vita deve essere salvato”, spiega Paola Feo, responsabile del coordinamento volontari di EMERGENCY. “La Life Support dall’inizio del suo operato ha portato in salvo 619 persone. Ognuna di loro porta con sé una storia, molte una storia di violenza. Tutti sono partiti con la speranza di trovare un futuro migliore che per loro inizia nel momento esatto in cui il nostro team SAR passa loro i giubbotti salvataggio”.