La coach valdostana che insegna e prepara al basket gli uomini

30 Settembre 2016

Il basket in Italia è uno sport e un mondo prevalentemente maschile, ma questo non ha intimorito Silvia Rosset, 27 anni di Aosta. Da poco più di un mese è una delle due donne in Italia ad aver conseguito un doppio patentino: da allenatrice e da preparatrice atletica di pallacanestro.  “Il mondo del basket è cambiato, è una disciplina sempre più fisica e qui in Valle non avevamo preparatori specifici: così ho deciso di iscrivermi a questo corso PFB, da preparatore fisico di base, organizzato dalla Federazione Italiana” ci racconta.

Da aprile a settembre Silvia ha dedicato quasi tutti i fine settimana a studiare e a frequentare le lezioni itineranti organizzate in tutto il Piemonte . “E’ stata un’esperienza molto faticosa, tenuto conto che il corso era consigliato ai laureati Isef e io ho in mano solo un diploma in scienze sociali”.  La determinazione di Silvia ha avuto la meglio e il 5 settembre ha superato l’esame finale. Con questo riconoscimento potrà sedere sulle panchine come preparatrice atletica di squadre maschili di C1 e femminili di A2. Prima ancora della fine del corso è stata chiamata dalla società “Lettera 22” di Ivrea per allenare e dare una mano come preparatrice.

Nonostante la giovane età si può dire che Silvia Rosset abbia dedicato la vita a questo sport. “E’ stato un amore a prima vista, ho iniziato a quattro anni con il mini basket e mi raccontano di un grande entusiasmo già dalla prima lezione”. Era il 1993, il gruppo che la accoglie è la polisportiva di Sarre Chesallet. La società sarà rilevata, negli anni successivi, dal padre di Silvia per scongiurarne la chiusura. “L’ho contagiato ed è diventato presidente prima e allenatore poi”.

Con gli anni la passione di Silvia cresce, così come le sue capacità tecniche ed atletiche. E arrivano anche i risultati: a 15 anni è la più giovane giocatrice ad esordire in serie C, gioca nell’Under 19 nazionale e si allena con l’A2. Poco più 17enne si trasferisce poi a Savona acquistata da una squadra di B1 e, nella stagione successiva torna a Ivrea in B2.  Un brutto infortunio a soli 20 anni, però, stronca la sua carriera di giocatrice e, di fatto, determina il suo passaggio all’allenamento. “Ho scoperto che allenare i ragazzi è il mio lavoro, non lo cambierei per nulla al mondo”. Così Silvia prende il patentino da istruttrice di mini basket e da allenatrice per gli adulti: tuttora lavora i ragazzini della società di famiglia, lo Sarre Chesallet, ma anche squadre del “Rouge et Noir” e dell’”Eteila Basket”.

L’entusiasmo è alle stelle nonostante la crisi della pallacanestro in Valle d’Aosta. “Il basket sta male, i numeri sono in caduta libera negli ultimi 5 anni e trascuriamo la parte atletica della preparazione”. Ma c’è da scommettere che Silvia Rosset non farà, a breve, un passo indietro.

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