La MezzAosta incorona Youssef Sbaai e Catherine Bertone
Una grande festa battezzata anche dal sole, che fino a questa mattina sembrava lontano. Questa è stata la seconda edizione della MezzAosta, un evento che è riuscito a coinvolgere tutto il capoluogo, chiuso completamente al traffico proprio per l’occasione. A partecipare alle tre competizioni sono state circa 800 persone: 395 gli iscritti alla mezza maratona di 21 km, 190 alla gara da 10 km e 290 alla passeggiata enogastronomica non competitiva. Insomma, complice il maltempo degli ultimi giorni l'obiettivo dei 1000 iscritti non è stato raggiunto ma gli organizzatori si sono comunque detti soddisfatti. A rendere ancora più contenti i valdostani ci sono i risultati sportivi, con il terzo posto dell’attesissimo René Cunéaz e, soprattutto, la grande vittoria di Catherine Bertone, olimpionica a Rio.
A vincere con un buon margine la mezza maratona assoluta è stato Youssef Sbaai, già vincitore della maratona di Torino quest’anno. Il suo tempo di 1h05m33s migliora di oltre un minuto il tempo del campione della passata edizione, 1h06m33s fatto registrare da Abdelhadi Tyar. Al secondo posto, staccato di 57 secondi, Jean-Baptiste Simukeka, con René Cunéaz terzo con il tempo di 1h06m44s: “Ho pagato un po’ la fatica della maratona di Francoforte (10° posto, ndr), così quando ho visto che il terzo posto era sicuro ho pensato a godermi l’ultimo chilometro di questa gara spettacolare”.
A tenere ancora più alti i colori valdostani nella gara di casa è Catherine Bertone, che, con il tempo di 1h16m51s vince di un niente (3 secondi) davanti alla keniota Ruth Chebitok e alla ruandese Claudette Mukasakindi (1h18m34s). Catherine Bertone è molto contenta di riabbracciare la famiglia: “E’ un percorso un po’ nervoso ma molto bello all’interno dei posti che amo. Ho fatto la gara gomito a gomito con Chebitok, cercavo di capire se fosse stanca perché temevo che se fossimo arrivate sul traguardo insieme mi avrebbe battuta sullo sprint. Invece grazie al tifo della Valle d’Aosta e della mia famiglia mi è sembrato davvero di volare”. L’altra olimpionica di casa, Charlotte Bonin, non era ai nastri di partenza ma è stata comunque protagonista, anche nelle vesti di speaker: “Questa stagione mi ha prosciugato completamente, sia di testa che di fisico. Vedere la gara “dall’altra parte” è bello perché mi consente di staccare un po’, anche se il rimpianto per non essere presente a questo bell’evento è forte. Però mi conosco: sono competitiva, non mi sarebbe bastato fare la comparsa, quindi ho dovuto dire di no a malincuore. Adesso mi riposo e faccio qualche ragionamento sull’anno futuro: mi pesa avere la valigia sempre pronta, ma di sicuro non smetto”.
Novità di quest’anno della MezzAosta è stata la gara sulla distanza di 10 km, andata al keniota Erastus Kipkorir Chirchir con il tempo di 30m57s, appena 4 secondi meno di Felicien Muhitira; terzo Francesco Carrera con 31m40s. La gara femminile è andata a Elisa Covi con il tempo di 37m56s, compagna di squadra di René Cunéaz nella Cus Pro Patria Milano: “Siamo venuti qui per accompagnare René, sono molto contenta di essere anche riuscita a portare a casa la vittoria. Nelle gare che si disputano nella zona di Milano, da dove vengo, ci sono più partecipanti ma qui è organizzato meglio. Ho una casa a Valtournenche, quindi conosco bene questi posti”. Dietro di lei Gaia Colli (39m29s) e la valdostana Federica Barailler con 40m47s.
A René Cunéaz e Catherine Bertone sono anche andati i premi intitolati alla memoria di Thomas James Lokomwa e Joel Deanoz, entrambi scomparsi tragicamente di recente.
Qualche intoppo organizzativo – ad esempio un errore di pettorale per un atleta, risolto dall’organizzazione – non ha rovinato una competizione che punta a crescere, come già detto, nel numero degli iscritti, ancora non molto elevato a detta di chi partecipa a più gare durante la stagione, e nel coinvolgimento della città, già pienamente protagonista della giornata.