La valdostana Natalie Gamba vince i Mondiali di staffetta mista di bocce

18 Maggio 2024

A fronteggiarsi c’erano sedici nazioni e ad avere la meglio è stata l’Italia, con un duo composto da una valdostana e un veneto. Natalie Gamba, ventiduenne di Pont-Saint-Martin tesserata “Bassa Valle Helvetia”, ha partecipato ai mondiali di staffetta mista di bocce a Saint-Vulbas, nell’est della Francia, dall’8 all’11 maggio. A guidare l’Italia c’era poi un altro valdostano, il commissario tecnico Roberto Favre. Questo risultato la incorona prima valdostana campionessa mondiale di bocce

Lo sport delle bocce è più multiforme di quello che si può pensare. E’ innanzitutto diviso in due macro specialità: prove tradizionali e alternative, ramificate a loro volta in sottocategorie. Al mondiale si contendevano entrambe le specialità, ma Natalie è specializzata nella seconda, che prevede prove di corsa, insieme all’uso delle bocce.

Nello specifico, la giovane atleta ha gareggiato nella staffetta mista insieme a Ivan Soligon, ventiquattrenne di Vazzola, in provincia di Treviso, dell’Unione Bocciofila Marenese. Questa competizione consiste in cinque minuti di corsa, spartiti in due minuti e mezzo tra i due compagni di squadra, durante i quali devono colpire un bersaglio con la boccia che trovano ai due poli del campo, sostenuta da un cavalletto. Si fa, correndo, avanti e indietro due volte, lanciando quattro bocciate a testa, alternandosi fino allo scadere dei cinque minuti. Vince chi colpisce più volte il bersaglio. “Più sei veloce, più possibilità hai di fare un punteggio alto”, spiega Natalie. “Infatti è una prova fisica molto impegnativa ed è relegata a una fascia di età abbastanza stretta”. 

Mondiali di bocce a Saint Vulbas

Il successo della competizione, tra difficoltà e soddisfazione

“Io e Ivan ci conoscevamo già ma non benissimo. Però ci siamo subito trovati”, commenta la ragazza. I due atleti si sono esposti in quattro prove, una per giorno. Mercoledì, il giorno delle qualificazioni, hanno colpito 51 bersagli sui 58 tirati, classificandosi secondi. Giovedì hanno gareggiato contro il Perù, centrando 49 bersagli su 58. Venerdì, nella semifinale, hanno sfidato la Turchia, ma “non è andata benissimo, abbiamo ottenuto 47 punti su 58” spiega la portavoce “La prova che è andata meglio in assoluto è stata la finale, anche perché abbiamo vinto!” Era contro la Croazia, e hanno fatto centro 54 volte su 59 (contro le 50 degli avversari).

L’ambiente non era facile”, ammette Natalie. “Ci sono state varie incomprensioni con lo staff, ma sono contenta di essere riuscita a rimanere concentrata su quello che dovevo fare senza lasciarmi influenzare dalle problematiche esterne. Questo mi ha resa orgogliosa”. Infatti, aggiunge che in generale in questo sport “bisogna cercare di isolarsi il più possibile da tutto quello che succede intorno, perché la minima distrazione ti porta a tirare storto o troppo lungo o corto. Si deve tirare a un bersaglio che sta a venti metri di distanza facendo la rincorsa, quindi serve la massima concentrazione“.

Inoltre, c’è da considerare che “anche col cibo non è mai facile, essendo all’estero dobbiamo adeguarci ad abitudini alimentari diverse”, fa notare. “Poi il nostro albergo era a 30 chilometri da dove giocavamo, quindi tutte le sere dovevamo fare quaranta minuti di macchina. Lo staff era teso e si sentiva”. 

Come ci è arrivata, ai Mondiali?

Questa era per Natalie la seconda volta ai Mondiali, in quanto aveva preso parte a novembre 2023 ai Campionati Mondiali femminili e misti a Rumilly, nell’Alta Savoia, gareggiando sempre nella staffetta con sua sorella Gaia. Nonostante la squalifica prima delle semifinali, la portavoce riconosce il valore di questa esperienza: “E’ stata bella perché mi ha fatto capire che sono in grado di stare in quel contesto, e che era alla mia portata”. 

Ivan Soligon e Natalie Gamba mondiali

E’ da quando ha 10 anni che Natalie pratica questo sport e dai 14 fa parte della squadra di serie A italiana, composta da altri sei team del nord Italia. 

Mio nonno ha giocato a bocce per tutta la vita ed era abbastanza forte” introduce, specificando però che non è questa la motivazione primaria per cui lei si è avvicinata a questo sport. 
Nel 2014 i suoi genitori hanno preso in gestione il Bocciodromo di Pont-Saint-Martin, quindi Natalie e Gaia, ancora bambine, erano spesso lì con loro. “Noi vedevamo spesso questi bambini che giocavano a bocce, così un giorno, visto che il presidente organizzava dei corsi per bambini, ci ha chiesto se volevamo provare, e noi abbiamo provato”. 

E ancora continuano, spinte dalla passione e dall’affetto per la squadra di cui fanno parte. “Mi piace perché mi fa svuotare la testa e lo faccio perché mi diverte“, si esprime Natalie. “Smetterò quando mi accorgerò di non avere più voglia di fare allenamento e diventerà pesante. Per ora per me è proprio un piacere giocare a bocce”. 

Natalie si allena due volte a settimana in campo, più due o tre giorni di preparazione atletica, tra corsa, esercizi e respirazione. “Di solito ci riscaldiamo, ci confrontiamo su come è andata la partita della domenica e poi l’allenatore, Andrea Péaquin, ci fa fare ad  esempio ripetute di staffetta”. 

I prossimi obiettivi sportivi

Arrivare così in alto “è il sogno di ogni sportivo, ma io non mi sarei mai aspettata che sarebbe potuto succedere a me”, confida l’atleta, che mantiene la determinazione. “Per ora mi sembra di aver raggiunto il mio obiettivo massimo. Come si dice è facile salire ma rimanere in cima è molto difficile, quindi continuerò a lavorare per portare a casa risultati, ma in generale vivo la giornata”. 

Questo weekend la sua squadra si gioca la finale che si terrebbe domenica prossima a Chieri. Dopodiché, le prossime tappe sportive in programma sono un incontro amichevole Italia-Francia l’8 e 9 giugno a Feltre, in provincia di Belluno, che si svolge ogni anno, e poi si ambisce a partecipare agli europei in Turchia a ottobre

Natalie Gamba e Ivan Soligon alla vittoria ai mondiali di staffetta mista di bocce

I sogni oltre alle bocce, l’interesse per la storia e l’economia

Una volta tornata dai Mondiali, Natalie è stata accolta da una grande festa a sorpresa. “Mi aspettavo che la mia famiglia mi aspettasse, ma non così!”, esterna il suo stupore. “Mi hanno fatto una torta con la mia foto e c’erano proprio tutti i miei amici. Con questo mio risultato penso di avere emozionato un po’ i miei genitori. Nella mia famiglia è pane quotidiano parlare di bocce”. 

Tuttavia, accanto allo sport ha molto altro: frequenta il terzo anno della facoltà di Storia dell’Università di Torino e lavora in uno studio di commercialisti a Pont-saint-Martin, il cui capo è il vicepresidente della società bocciofila di cui fa parte. Natalie tiene proprio la contabilità della sua stessa società di cui è anche atleta

Ero partita con l’idea di voler insegnare, perché mi sembra un buon lavoro ed è bello trasmettere la propria conoscenza, soprattutto adesso penso che le nuove generazioni ne abbiamo bisogno. Però anche la parte commerciale e il mondo economico mi piacciono”, continua. “Oppure anche fare ricerca storica è uno dei miei sogni, anche se è un sogno grande!”

Festa a sorpresa per Natalie gamba

 

 

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