L’inverno dello sci di fondo: “40% di presenze in meno ma felici del nostro ruolo sociale”

09 Aprile 2021

Tutti fondisti, o quasi. L’inverno senza lo sci di discesa è stato l’occasione per riscoprire gli sci stretti, così come lo scialpinismo o le ciaspole. Lo sci di fondo, in particolare, pur avendo registrato un calo di presenze di circa il 40% rispetto al periodo dicembre-marzo del 2020, quando la stagione era finita in anticipo per il primo lockdown ma si era in gran parte svolta in modo regolare, è stato il grande protagonista delle discipline invernali.

“In questa stagione così particolare è difficile e superfluo parlare di numeri e di bilanci, possiamo comunque essere contenti di aver dato un servizio alla comunità, anche con i locali, i noleggi e le altre attività legate ai centri dello sci nordico”, commenta Fabrizio Lombard, presidente dell’AVEF, l’Associazione Valdostana Enti Gestori Piste Sci di Fondo. “In questi mesi abbiamo rinnovato l’attaccamento al territorio e ricoperto anche un ruolo sociale, e di questo siamo felici. Abbiamo garantito momenti di sfogo e divertimento agli appassionati di sport, ai giovani, alle famiglie e a tutte quelle persone spesso costrette a stare in casa o comunque non in movimento. Ringraziamo anche l’Amministrazione regionale per il supporto e il sostegno in questo particolare momento storico. Lo sforzo per tenere aperte le piste è stato notevole da parte di tutti i gestori, ma tutti hanno lavorato senza sosta per garantire le migliori condizioni da dicembre e fino a marzo”.

Secondo l’AVEF, una buona affluenza si è registrata nel periodo immediatamente successivo le festività di Natale e Capodanno, in modo particolare da quando la Valle d’Aosta è diventata zona gialla. Gli sforzi dell’AVEF nei prossimi mesi si concentreranno sul rinnovo del sito internet, uno strumento importante per gli appassionati di sci di fondo, e sull’implementazione del sistema di prenotazione online dei biglietti.

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