Nessun passo avanti a poche ore dall’ultimatum: quale futuro per il Claudesport?
È iniziato il conto alla rovescia degli appassionati di calcio a 5 per il 30 giugno, data nella quale Andrea Valenti, organizzatore del torneo Claudesport, dovrebbe sciogliere le sue riserve circa lo svolgimento o la cancellazione della sua “creatura”.
A inizio maggio, Valenti aveva subordinato la continuazione del “Claude” ad alcune garanzie legate ai campi di gioco, con particolare riferimento al Montfleury ed Aymavilles. Da allora è iniziata una sorta di guerra fredda tra le parti, un braccio di ferro giocato a colpi di silenzio, con tutte le fazioni in campo convinte di avere il coltello dalla parte del manico ed arroccate sulle proprie posizioni.
Se dal lato Claudesport le bocche sono cucite, a parlare è Gianluca Fea, che con la Società Sportiva Aosta Calcio 511 gestisce l’incriminato campo del Montfleury. Lì, il problema principale lamentato da Valenti e dalle squadre è legato all’impianto che gestisce il riscaldamento e l’acqua calda delle docce. Fea spiega, nel dettaglio, le problematiche tecniche: “Sto diventando esperto pure io in queste cose, pur non avendoci mai capito nulla. Il problema è che il bollitore ha delle perdite e, essendo a fiamma diretta, le gocce vanno a spegnere la fiamma. Per riaccenderla ci vuole l’intervento dei manutentori, ed abbiamo già dovuto cambiare tre termocoppie”. Un problema non da poco, soprattutto in inverno, quando, anche per via delle perdite, la caldaia impiega un’ora a riscaldare nuovamente l’acqua anziché mezz’ora, lasciando così alcune squadre a fare la doccia fredda.
Lo “scontro” con Valenti non è mai avvenuto, perché nessuno ha mai fatto il primo passo. “Andrea non mi ha mai chiamato”, continua Fea. “Io sono ben disposto ad aiutarlo, ma non sono io a doverlo cercare. Se dovesse saltare il Claudesport non ci perdo: con Valenti abbiamo un accordo per il quale lui paga il campo ad un prezzo inferiore rispetto ai 66 euro di un privato, quindi potrei affittare quelle ore ad altre squadre. So che con tutti i gestori ha dei prezzi di affitto vantaggiosi, e questi rischiano di rimetterci”. Il fatto che, saltando il Claude, molte squadre non avrebbero ragione di allenarsi non è preoccupante? “Noi affittiamo il campo solo il lunedì, martedì e mercoledì, ad un totale di 9 squadre. Di queste, solo 4 partecipano al torneo. Inoltre, ci sono altre persone che si stanno muovendo per organizzare tornei che possano, in qualche modo, rappresentare un’alternativa al Claudesport, tra cui anche la FIGC”. Per Fea, molti dei problemi sono nati da quando Valenti ha tolto le domeniche pomeriggio di gioco ed ha ampliato il numero dei campi. “Giocare di domenica per noi era vantaggioso, perché riuscivamo ad occupare i campi in quelle ore in cui, altrimenti, nessuno li avrebbe potuti prenotare e, allo stesso tempo, potevamo dare le ore del giovedì alle squadre che volevano allenarsi. Facendo due rapidi calcoli, una squadra giocherebbe due o tre volte di domenica in una stagione, non è un grande sforzo. È ovvio che io ho degli incassi mancati affittando al Claudesport anziché ai privati”. I numeri di Fea dicono che, nel 2013, il torneo ha disputato al Montfleury 330 partite, per delle entrate attorno ai 15.000 euro, mentre nel 2016 gli incontri sono stati 215, per un totale di circa 9.000 euro di entrate.
Se la questione è davvero legata al problema delle docce e del riscaldamento, le carte in mano alla società sportiva sono poche. “Io non posso spendere 15.000 euro di spese straordinarie per il bollitore, se poi magari tra un anno il campo sportivo passa di mano. Questo è uno dei motivi per cui non abbiamo firmato la bozza di concessione temporanea del Comune di Aosta: basterebbe inserire una clausola che obblighi il futuro gestore a pagare a noi le spese di manutenzione straordinaria sostenute adesso. L’altro problema riguarda il bando per la riqualificazione delle periferie, a cui abbiamo partecipato con una proposta che è stata approvata: se il Comune non lancia il bando subito, si rischiano di perdere i soldi del Ministero e anche di rimanere ancora senza il nome del futuro gestore fino a chissà quando”.
Con questi elementi e con una situazione di fatto immutata rispetto a quando Valenti aveva lanciato il suo “ultimatum” – che scadrebbe tra pochi giorni – e con il gioco di incastri che non sembra volersi risolvere, le previsioni sul Claudesport non possono che essere pessimistiche e le chance di svolgimento ridotte al lumicino.