Parole, sensazioni ed aspettative degli atleti valdostani in partenza per le Olimpiadi
Manca una settimana esatta al via dei XXIII Giochi Olimpici invernali di PyeongChang, in Corea del Sud: le prime competizioni sono previste per giovedì 8 febbraio, anche se la cerimonia di apertura sarà venerdì 9 febbraio a mezzogiorno, ora italiana.
Lunedì 29 gennaio, a Palazzo Regionale, gli atleti in procinto di volare in Corea hanno salutato stampa, autorità e appassionati. Con 10 valdostani, sarà l’edizione che vedrà al via il maggior numero di atleti della nostra regione, superando il precedente record di 8 a Vancouver 2010 e Sochi 2014: oltre ai già noti Federica Brignone, Raffaella Brutto, Thierry Chenal, Francesco De Fabiani, Francesca Gallina, Nicole Gontier, Federico Pellegrino e Lorenzo Sommariva, si sono aggiunte Elisa Brocard e Greta Laurent, convocate domenica 28 gennaio. A loro vanno anche sommati i due fratelli Mark e Karen Chanloung, originari di Gressoney ma che correranno con i colori della bandiera thailandese, e Cynthia Mascitto, di origine canadese, che correrà nell’Italia dello short track e tesserata per la società SC Courmayeur (a loro tre dedicheremo uno spazio apposito). Per Chenal, Gallina e Sommariva si tratta dell’esordio ai Giochi, mentre le veterane sono Brocard, Brignone e Brutto, partite sia nel 2010 che nel 2014.
Abbiamo raccolto le loro impressioni e le loro aspettative prima di questa partenza.
Nicole Gontier è alla seconda partecipazione, e può vantare un 6° posto in staffetta a Sochi: “Era da due anni che ero un po’ in crisi, facevo fatica sia sugli sci che al poligono. Quest’anno mi sono preparata con più tranquillità con l’obiettivo di ritrovarmi, senza assolutamente pensare ai Giochi. Non mi aspettavo la convocazione anche perché non pensavo così tanto in avanti. Sono partita da molto lontano, dalle gare di IBU Cup, poi sono tornata a far parte della squadra di Coppa del Mondo e nelle ultime tappe mi sono ripresa ed ho ritrovato le buone sensazioni. Vado a PyeongChang con l’obiettivo di dare il 100% in tutto”. A farle compagnia nel biathlon ci sarà Thierry Chenal, esordiente assoluto, emozionato e contentissimo: “Questa stagione mi sta regalando un sacco di soddisfazioni ed emozioni. Non mi sarei mai aspettato di arrivare a questo punto, dalle gare di IBU Cup alla convocazione in Coppa del Mondo e addirittura ad un’Olimpiade, è uno di quei sogni che hai da bambino. Sono stati dei miei amici a dirmi della convocazione, l’avevano letto su internet. Non si sa ancora che gare faremo, faremo dei test in là ed i tecnici decideranno. Io cercherò di dare tutto e prendere tutto il buono che arriva, sarà una bellissima esperienza per il futuro. So che devo lavorare tantissimo sia sugli sci che al tiro. Con questi risultati anche mio fratello Didier si sta appassionando al biathlon ed è venuto anche ad Anterselva a vedermi”.
Lo snowboard non ha mezze misure: passiamo da Raffaella Brutto, 17° a Vancouver e 16° a Sochi, alle due new entries Francesca Gallina e Lorenzo Sommariva. Tutti e tre saranno impegnati nella specialità snowboardcross, che prevede una sola gara, “o la va o la spacca” (la discesa a squadre potrebbe essere inserita nel calendario olimpico dal 2022). La genovese di origine ma di stanza a Courmayeur appare sorridente: “Me la vivo molto serenamente. Non sento la pressione addosso, e a dire il vero non sono neanche particolarmente emozionata”, racconta Raffaella Brutto. “È un’Olimpiade particolare, non saremo nel villaggio olimpico quindi respireremo meno l’atmosfera, sarà quasi una gara come un’altra da quel punto di vista. Quest’anno ho fatto belle gare ma il risultato ancora non è arrivato, magari arriva al momento giusto. Gli obiettivi non li dico, tecnicamente non ho nulla da invidiare alle altre, se surfo come so fare con la mia testa e la mia tecnica posso fare bene”. Anche Lorenzo Sommariva è di origine genovese: “Non so come prendere questa convocazione, è una bella novità: non me l’aspettavo ma ci speravo molto. Non voglio avere aspettative, vado lì a cuor leggero. In squadra c’è un bell’ambiente, il mio compagno di stanza è Omar Visintin ed è per me fonte di ispirazione, mi trasmette energie positive”. È all’esordio anche Francesca Gallina: “Sono contentissima, è un sogno che diventa realtà: tutti i bambini che fanno sport sognano di andare alle Olimpiadi e per me piano piano si è concretizzato. È il primo anno che sono fissa nella squadra di Coppa del Mondo, il miglior risultato di stagione è stato un 6° posto a Cervinia ed un 4° nel team event con Michela Moioli. Vado in Corea con lo spirito di voler fare bene, di divertirmi e di godermi questa esperienza”.
Nello sci di fondo tutti i nostri rappresentanti hanno già preso parte alle Olimpiadi. Federico Pellegrino è la punta di diamante (a lui ed a Federica Brignone dedicheremo uno spazio più approfondito), ma anche Francesco De Fabiani ha qualche possibilità da giocarsi, soprattutto nella 50 km e nella staffetta: “Questa Olimpiade è molto diversa dalla prima. A Sochi ho ottenuto la qualificazione in extremis, non mi aspettavo di andarci, è stata una bellissima esperienza che mi è servita molto, soprattutto per crescere dal punto di vista sportivo. Non avevo nessuna ambizione, solo la volontà di fare belle gare e dimostrare di non essere lì per caso. Quest’anno arrivo con dei risultati alle spalle e la consapevolezza di poter ambire a qualcosa di grande. Il podio di Oberstdorf era una cosa che cercavo per chiudere la parentesi negativa dell’anno scorso. Ora quella è alle spalle ma fa comunque parte della mia crescita, mi ha aiutato a capire come gestirmi e conoscermi. Nelle ultime gare abbiamo fatto più fatica ma era prevedibile, abbiamo caricato ma è un investimento che dovrebbe pagare nelle prossime settimane. Farò la skiathlon ma punto soprattutto sulla su 50 km e sulla staffetta, se sarò della compagine: non ci siamo messi in mostra, magari non ci calcoleranno molto ma sarà bello poter fare una sorpresa a tutti”. Greta Laurent ha ottenuto la convocazione ufficiale all’ultimo: “Guardando l’andamento generale di noi donne, soprattutto con la gara fatta sabato, credo di essermelo meritato. Aspettavo l’ufficialità ma sapevo di avere un piede in Corea. La sprint in classico mi è meno congeniale, ma mi piace, se sto bene riesco a rendere. Spero di arrivare in fondo con la consapevolezza di aver dato tutto e migliorare il 26° posto di Sochi, quando ero caduta in finale. Dopo il risultato di sabato il morale è alto, sono contenta di come ho affrontato la gara, vuol dire che sto bene. Per la team sprint si deciderà lì chi parteciperà”. Per Elisa Brocard è già la terza Olimpiade: “La vivo con un bagaglio di esperienza più ampio rispetto a 8 e 4 anni fa, arrivo da una prima parte di stagione molto positiva per me. Purtroppo non ho aspettative di medaglia, lo sappiamo, ma ai Giochi può succedere di tutto e sognare è lecito. Mi piacerebbe migliorare il 13° posto di Sochi nella 30 km, arrivare tra le prime 10-15 sarebbe già un ottimo risultato. Sono molto contenta della preparazione fatta con Simone Paredi e con il Centro Sportivo Esercito. Spero che tutte le ragazze azzurre crescano, per il movimento e per la staffetta, e per dimostrare che possiamo dare tanto”.