Sci di fondo: il biglietto si può fare ora online
L’idea era già nell’aria, poi la Pandemia ha dato un’accelerata al progetto. I biglietti per accedere alle piste di fondo ora si possono acquistare online. Le prime sei località valdostane ad offrire questo servizio sono Arpy, Cogne, Flassin, Rhêmes-Notre-Dame, Saint-Barthélemy e Val Ferret.
La piattaforma digitale per l’e-commerce è nata dall’Associazione Valdostana Enti Gestori Piste Sci di Fondo (AVEF) ed è stata realizzata con la collaborazione e il contributo dell’Assessorato regionaleSviluppo economico, formazione e lavoro.
“Durante l’inverno – spiega una nota – è iniziato lo sviluppo che ha portato al rilascio della prima versione, già attiva, utile come prova generale in vista della prossima stagione, quando il mondo della neve spera di poter ritrovare la normalità o comunque un maggior flusso di fondisti”.
Per acquistare il biglietto è necessario collegarsi al sito scinordicovalledaosta.it, scegliere la località in cui si desidera sciare e cliccare sul tipo di ticket che si vuole richiedere. È possibile acquistare giornalieri e plurigiornalieri (2, 3, 7 giorni) consecutivi per adulti, ragazzi e over 65, a seconda delle località. Il sistema accetta pagamenti con la carta di credito e la ricevuta che sarà spedita via mail, che non è necessario stampare, sarà valida per accedere alle piste.
Avef spiega di aver deciso di investire sul digitale. “La biglietteria online è infatti solo il primo passo in vista del restyling completo del sito internet scinordicovalledaosta.it”. – prosegue la nota. Da inizio stagione le piste di fondo della Valle d’Aosta sono sbarcate anche sui social Facebook e Instagram.
“La pandemia ci ha dato lo slancio: abbiamo accelerato i tempi e realizzato un progetto che avevamo già in cantiere. – sottolinea Fabrizio Lombard, presidente Avef – Abbiamo approfittato di questa strana stagione, dai numeri molto diversi rispetto al passato, per fare un test e mettere a punto il sistema, in modo da farci trovare pronti non appena torneremo alla normalità”.