Speedriding, dopo l’impresa sul Bianco completata anche la discesa del Monte Rosa

03 Aprile 2014

“Questo è solo l’inizio, abbiamo tante idee in testa”. Detto, fatto. A meno di due settimane di distanza dall’impresa sul Monte Bianco, disceso letteralmente “volando” in 9 minuti con sci e parapendio, Luca Polo e Mattia Tresca, ne hanno combinata un’altra, questa volta in compagnia di altri due maestri di sci, Andrea Plat, che è anche guida alpina, e Luis Vellella.

Lunedì mattina i quattro speedriders si sono trasferiti in bassa Valle per affrontare un altro “gigante” valdostano, il Monte Rosa. L’elicottero dell’Heliski Gressoney, sul quale c’era anche l’immancabile fotografo Luca Benedet, questa volta li ha lasciati ai 4.563 metri della Punta Zumstein, sulla parete est della montagna. Da lì, equipaggiati con il materiale fornito dalla Dynastar (presto potrebbe diventare sponsor tecnico, ndr), hanno affrontato la lunga e temibile discesa lungo il Couloir Marinelli, giù fino a Macugnaga. Il tutto, in soli cinque minuti.

“E’ la discesa più bella delle Alpi – spiega Polo, 43 anni, guida alpina, maestro di sci e istruttore di parapendio – con passaggi che sfiorano i 40-50° di pendenza, lungo duemila metri di parete”. Anche in questo caso, come per il Monte Bianco, secondo il team si tratta di una prima mondiale per quanto riguarda lo speedriding. “Un ragazzo di Macugnaga avrebbe voluto farla in speedflying – precisa Polo – anche se comunque è una disciplina diversa”.

E adesso? “Siamo nel bel mezzo di un progetto che abbiamo intitolato “Speedriding 4000 Valle d’Aosta – svelano senza sbottonarsi troppo Polo e Tresca – quindi, meteo permettendo, le sorprese non sono ancora finite”.

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