Strega detta legge nell’arena e vince un’edizione ricca di colpi di scena
PRIMA CATEGORIA
È una matricola la nuova Regina delle Regine: a trionfare alla Croix-Noire di Aosta è Strega, di Eddy Bignon di Pollein, portata in campo dal nipote Michel Squinabol: “Sono emozionato e felice, è una grande gioia quella che questa reina ci ha regalato oggi. Lei è una figlia d’arte, 2 anni fa è stata la madre a trionfare qui nella stessa arena e oggi questa vittoria la dedichiamo e Edy che purtroppo è a casa”.
Una gioia incontenibile quella di Michel e della moglie Anais, fra la polvere ancora nell’aria dopo la fuga di Duchesse della famiglia Bonin che, dopo una brevissima finale, scappa lasciando la gloria e i riflettori a Strega, incredibile outsider dal percorso formidabile. Dei quarti di finale per nulla semplici per la reina di Pollein, che, nonostante parta in sordina, tentennando quasi di fronte alla potente Mandolla dell’Azienda Agricola Verney di Gressan, resiste a ogni attacco e in un momento di quiete si fa forza della sua agilità e sposta verso la parte più orientale dell’arena l’avversaria.
Anche per Duchesse i quarti di finale si trasformano in un’avventura lunga e rocambolesca: dopo una lunga fase di studio e delle incornate potenti della reina Energie di Nello Girod di Fontainemore, la regina di Gressan sembra volersi ritirare, il retrofront fa alzare un urlo sugli spalti, ma Duchesse ci ripensa e con un affondo, spinta anche dalla stanchezza, mette in fuga la contendente.
Delle semifinali equilibrate vedono Strega, la neo-regina, affrontare Malika della Società Lo Tsantì di Aosta, altra grande sorpresa di questa edizione, capace di eliminare nei quarti Moureun di Gildo Vallet di Gignod. Moureun, regina del 2017, aveva fatto emozionare lo scorso anno e non ha deluso il pubblico, dando spettacolo nonostante le sue avversarie fossero decisamente più in forma e agili. Nei box il proprietario della ormai ex regina, intento a fare festa con la famiglia, non smentisce il grande fair play e la gioia che gli allevatori hanno nel ritrovarsi per quella che più che una bataille è una festa: “Sono felice, non importa il risultato, sono fiero di Moureun e contento del suo percorso”.
Percorso decisamente meno difficile per Duchesse, che, nella fase antecedente l’ultimo combat, non deve nemmeno battersi contro Voleine di Lidio Lucianaz di Charvensod, reina che non sembrava nemmeno voler fare il suo ingresso nell’arena.
È una finale speciale: entrambe le contendenti sono al loro debutto nell’arena. Nel vapore e nella polvere al centro del prato si sentono il vociare del pubblico e al tempo stesso il silenzio tradizionale delle grandi occasioni: è un lampo, Strega prende subito il sopravvento e per Duchesse non rimane altro che inchinarsi di fronte alla nuova regina che ha saputo stregare le altre reines.
SECONDA CATEGORIA
Tanti speravano in un altro passo verso la storia delle Batailles per Jardin di Jean-Antoine Maquignaz di Valtournenche, invece a trionfare nella categoria di mezzo è stata Brunie dei fratelli Quendoz. Nessuna quarta volta dunque per l’ex regina, che si ferma addirittura agli ottavi di finale contro Tiki di Michele Bionaz, portata in campo dal figlio Patrick, un altro esempio di giovane speranza per il mondo degli allevatori.
Fuori gioco la detentrice del titolo tutto è possibile ed è in questo clima “anarchico” che Brunie affonda il colpo, neutralizzando nella finale più bella della serata Spia di Jean-Paul Chadel di Saint-Vincent. Le due reines volteggiano al centro della Croix-Noire in un tango forsennato, fino all’affondo di Brunie che, nonostante aver incassato qualche colpo, non ha mai indietreggiato lasciando spazio all’avversaria.
I quarti vedono muso a muso Baby di Enzo Marcoz di Brissogne e Allegra di Marcello Bich di Valsavarenche, Spia e Tiki, Veleno di Edy Arvat di Quart e Vedette di Gildo Bonin, Farouk di Luca Vuillermoz di Valtournenche e quella che diventerà regina.
Passano in semifinale Vedette che affronta con un po’ di incertezza Spia dando vita a un combat spettacolo molto vicino alle transenne dei box e Brunie contro Allegra, le quali ci mettono un po’ a scaldare i motori, soprattutto la regina di Bich che alla fine dimostra di non avere nessuna intenzione di combattere e abbandona.
Spia e Brunie si ritrovano in finale e in una serata di incontri finali veloci regalano il grande spettacolo a un pubblico numeroso e affettuoso nei confronti delle protagoniste, soprattutto durante i giri di campo che regalano gloria e onore a tutte le regine.
TERZA CATEGORIA
“Oggi porto a casa due carreaux, diciamo che per essere la mia prima regionale non potrei dire altro se non che sono emozionato e felice. Quasi senza parole. Non so se una situazione del genere mi ricapiterà, ma oggi me la godo”. Il giovane Alex Cerise di Fénis cerca di contenere la gioia che la sua Canaille è riuscita a regalargli battendo in un combat lampo Tiki della coppia di allevatori Chamonin-Frassy di Arvier. L’urlo liberatorio di Alex è quello della nuova generazione valdostana che da tempo si è affacciata al mondo delle Batailles des Reines e che si sta facendo strada a suon di vittorie e soddisfazioni. Il momento storico è importante, ora sono i figli degli storici allevatori a dare nuova linfa e entusiasmo al mondo dei combats. Alex è uno di questi giovani e la sua Canaille rispecchia a pieno la voglia, la fatica e il sudore di uno dei mestieri più duri e difficili del panorama valdostano. Il quarto di finale della neo-regina è rapido e indolore, tranne che per l’avversaria, l’ex reina 2017 Guerra di Gildo Bonin di Gressan. La magia di una vecchia regina che affronta una novella viene spenta dall’infortunio che Guerra subisce subito, alle prime battute, quando il suo corno si sfila e l’allevatore, avvertito il problema, decide di portarla via.
Gli altri quarti vedono affrontarsi Tiki e Eclatte di Bruno Marquis di Verrayes, ma in un incontro equilibrato la terza semifinale sembra un gioco da ragazzi per Chamonin-Frassy; Mirage di Edy Bianquin perde, trovando sul cammino l’ex seconda categoria Tormenta di Elio Quendoz di Jovençan e invece Belva di Michele Bionaz e Braqueun dei fratelli Quendoz danno vita a un quarto un po’ tira e molla che vede quest’ultima trionfare.
Semifinali facili per la regina che nella parte orientale dell’arena archivia la pratica Tormenta e poi assiste da spettatrice al match lampo fra Tiki e Braqueun.