Tor des Géants, Vilmo Imperial e Marcella Pont i primi “giganti” valdostani

16 Settembre 2022

Al Tor des Geants sono ormai più di 140 i finisher arrivati a Courmayeur.  Passate le 106 ore di gare tra i valdostani è primo (66esimo totale) Vilmo Imperial, che chiude la gara con il tempo di 104:29:04, arrivando al traguardo giovedì 15 settembre alle 20.29.
In seconda posizione, 87esimo totale, Gianni Girod (107:27:46) ed in terza Rinaldo Navillod (110). 

Imperial
Vilmo Imperial

Con un tempo di 113h57′ Marcella Pont è la prima valdostana al traguardo di Courmayeur. 126esima assoluta, la portacolori della Polisportiva Sant’Orso porta a casa il suo sesto Tor, arrivando ai piedi del Monte Bianco poco prima della 4 di venerdì 16 settembre. Alle sue spalle è attesa a Courmayeur Aline Vierin unica valdostana rimasta dopo i ritiri di Silvana Favre, Luigia Carbogno, Tatiana Radin, Mattijssen José Wilhelm e Arianna Anilam Glarey.

Marcella Pont arrivo

Con l’arrivo di Andrea Raso a Courmayeur in 207 esima posizione si completa la top ten degli arrivi dei valdostani al Tor des Geants

Di seguito la classifica dei primi dieci arrivati:

Posizione assoluta Pettorale Atleta
66 1538 Imperial Vilmo
87 271 Girod Gianni
110 309 Navillod Rinaldo
123 241 Pont Marcella
130 306 Bisazza Enrico
134 517 Montecchi Massimo
149 176 Antonin Claudio
177 328 Pellegrino Piero
204 469 Milani Diego
207 465 Raso Andrea

L’elenco dei ritirati: Bagna Mirko Mario, Beltramelli Marco, Bieller Didier, Borzani Lisa, Carbogno Luigia, Carrara Fabio Challancin Patrick, Colle Franco, Cornaz Mauro, Dalbard Remo, Favre Silvana, Franz Bassanesi Gabriel, Gaida Marco, Juglair Julien, Mangaretto Marco, Mattijssen Jose Wilhelmina Theodora Maria, Nicco Daniele, Parisio Patrizio, Patrocle Stefano, Perolini Roberto, Radin Tatiana, Ramella Bagneri Fausto.

La regina del Tor des Géants è la britannica Sabrina Verjee

Sabrina Verjee 📷 Zzam Agency

Dopo un ritiro ad inizio stagione alla Montane® Spine® Race, un secondo posto alla Sandnes Ultratrail – 100 miles ed un quarto posto alla Kong Lakes Ultra, alla sua prima partecipazione al Tor des Géants la britannica Sabrina Verjee conquista il titolo di “regina” dell’edizione 2022 e la quinta posizione assoluta in classifica generale con un tempo di 80:19:38 tempo finale. Seppur su un percorso differente a causa della variante che l’organizzazione ha dovuto approntare ad Oyace (4 km e 700 metri di dislivello in meno), il tempo della britannica può considerarsi il nuovo record della gara al femminile. Il precedente record apparteneva a Silvia Ainhoa Trigueros Garrote che aveva chiuso il percorso in 85:23:15.

Rimasta sempre dietro alla favorita Silvia Trigueros Garrote, che ha visto sfumare il suo poker di vittorie, Sabrina ha saputo aspettare il momento giusto per attaccare.

Un errore dovuto forse alla stanchezza e la sveglia di Silvia Trigueros che non suona, facendola riposare un’ora più di quanto previsto al Rifugio della Barma.

Al Colle della Vecchia la britannica compie un tentativo di sorpasso per poi essere nuovamente raggiunta rimanendo così in seconda posizione fino al Rifugio Magià. Da questo punto in avanti qualcosa si incrina nel ritmo della spagnola e Sabrina ne approfitta per macinare terreno e lasciarsi alle spalle la Trigueros andando così a prendersi una vittoria per nulla scontata. Silvia Trigueros, vincitrice delle edizioni del 2018, del 2019 e del 2021 era la favorita ed era tornata per portarsi a casa la quarta vittoria.

Dal punto di vista sportivo Sabrina Varjee ha giocato la sua partita mantenendo per tutto il tempo un’espressione neutra, una “poker face”, non svelando le sue carte e calando al momento giusto la sua mano vincente.

Il podio femminile si completa con la spagnola Silvia Trigueros Garrote arrivata alle 22.58 di mercoledì 14 settembre con un tempo di 84:58:55 e la francese Sandrine Beranger, arrivata alle 03.40 con un tempo di 89:40:04. Beranger è la compagna di Sebastien Raichon, vincitore del Tor des Glaciers. 

Tor des Géants: Jonas Russi si prende la rivincita. Secondo Corsini, terzo Macchi

Jonas Russi – Alessandro Zambianchi – Zzam Agency

Questa volta Jonas Russi ha dovuto fare i conti soltanto con se stesso.
Al Colle di Champillon si sarà ricordato di aver detto, un anno prima, “non arriviamo insieme” a Franco Collé. Avrà pensato alla stanchezza che proprio lì, nella lunga poderale che dal Col di Champillon porta a Saint-Rhémy-en-Bosses, lo aveva costretto a rallentare. Una gara, quella del 2021, fatta testa a testa con il gressonaro fino alla fine, fino a quell’ultima discesa prima della salita al Colle del Malatrà, sogno ambito da tutti i partenti da Courmayeur.

Era la sua prima volta al Tor, vissuta da protagonista e terminata con un secondo posto assoluto e il terzo miglior tempo di sempre. Chissà cosa avrà pensato con un Collé fuori dai giochi. Quando ha capito che il suo amico e avversario era in difficoltà, lo ha comunque incoraggiato ed aspettato. Spesso si dice che la corsa, soprattutto di resistenza, è uno “sport” di testa. Più si allunga la distanza e maggiore diventa fondamentale la gestione positiva dei propri pensieri. L’ottimismo di farcela però in sé non aiuta ad arrivare in fondo ad una gara da 330 km: Jonas Russi ha saputo fare di più con un’ottima strategia di gara frutto della sua esperienza, anche di quella maturata sui sentieri della Valle. Con alle spalle un Utmb chiuso da poco in ottava posizione, ha gestito la pressione dei suoi avversari che hanno rallentato uno ad uno, fino a rimanere soltanto con il polacco Roman Ficek fino a Donnas. In quel tratto, nella lunga salita verso Gressoney, ha messo in atto tutta la sua esperienza. La persona che lo aveva convinto ad iscriversi al Tor, il suo amico e avversario in gara con cui ha stretto un forte legame lungo tutti i chilometri percorsi insieme non lo ha lasciato solo e dopo il ritiro ha continuato a seguirlo, a dargli assistenza dove poteva e ad incoraggiarlo.

Il resto è già parte della storia di questa gara e non importa la stanchezza avuta durante gli ultimi chilometri, percorsi sotto la pioggia, e i momenti di crisi.

Arrivato a Courmayeur alle ore 8.31 di mercoledì mattina 13 settembre con un tempo di 70:31:36, lo svizzero Jonas Russi è il nuovo vincitore del Tor des Geants.

Simone Corsini è secondo 

Simone Corsini

Secondo posto per  Simone Corsini, vincitore del Gran Trail di Courmayeur 2022 che migliora il quinto posto ottenuto nel 2021. Il podista reggiano è arrivato alle 13.27 di oggi, mercoledì 14 settembre, a Courmayeur, terminando la gara in 75:27:33.

Terza posizione per Andrea Macchi

andrea Macchi – Alessandro Zambianchi – Zzam Agency

A chiudere il podio è Andrea Macchi, arrivato alle 14.43, con un tempo di 76h43’50”, che un terzo posto l’aveva già conquistato al Tor des Géants nel 2017. Alle 16.22 con un tempo di 78:22:28 è arrivato anche il quarto “gigante” Andrea Mattiato. 

Al tor des Geants si susseguono gli arrivi a Courmayeur. Con il podio maschile e femminile al completo.

DAY3 – Jonas Russi lanciato verso Courmayeur

Al Tor 330 Jonas Russi continua la sua fuga solitaria verso Courmayeur senza rallentare nonostante abbia già lasciato alle spalle con un bel distacco i suoi diretti inseguitori. Uscito dalla base vita di Valtournenche martedì 13 settembre con 4 ore in anticipo rispetto a Simone Corsini è già transitato nei Rifugi Barmasse e Magià dove si è fermato solo il tempo di mangiare un ghiacciolo per ripartire verso il Rifugio Cuney.

Lasciato alle spalle il bivacco Clermont Rosaire si è lanciato nella lunga discesa dal Col di Vessona fino ad Oyace dove è passato intorno alle 17. Qui i concorrenti non dovranno affrontare, a differenza degli altri anni, la salita al Col Brison, ma tramite una variante arriveranno direttamente alla base vita di Ollomont. In base ai tempi, lo svizzero è atteso intorno alle 5 del mattino a Courmayeur.

Simone Corsini in seconda posizione mantiene un leggero vantaggio sugli altri due italiani Andrea Mattiato e Andrea Macchi. Più distaccati lo svizzero Martin Perrier e Oliviero Bosatelli. In settima posizione Damian Hall seguito dalla prima donna assoluta Silvia Trigueros.

Tra le donne all’inseguimento della tre volte vincitrice del Tor restano Sabrina Verjee e Sophie Grant.

 

jonas russi – Credit Riccardo Cabella – Zzam Agency

DAY 2 – Tor des Géants, alza bandiera bianca anche Lisa Borzani

Lisa Borzani al rifugio Deffeyes

Dopo l’abbandono di Franco Collé la gara è ora aperta tra Jonas Russi e Roman Ficek. Segue il britannico Damian Hall leggermente staccato e tallonato dal primo italiano, Simone Corsini.

Il terzetto di testa è passato al Colle del Lauson, il punto più alto della gara con i suoi 3296 metri di altitudine e si è diviso nella discesa dal Rifugio Sella, dove Hall al passaggio risultava già attardato rispetto ai due. In ingresso a Cogne il distacco è risultato di un’ora dove  Russi e Ficek sono passati alle 03.04 per uscirne dopo una breve sosta alle 03.31. In uscita da Cogne il duo di testa è passato al rilevamento di Les Goilles in meno di un’ora e ha cominciato il lungo tratto che porta dal Rifugio Sogno al Dondena incrementando ancora il vantaggio sugli inseguitori. La discesa fino Pontboset e il passaggio a Donnas saranno un buon indicatore sul prosieguo della gara. Donnas è infatti il punto di ingresso ad una delle tratte più dure e faticose, la salita fino a Gresssoney.

La gara delle donne prosegue con Silvia Trigueros Garrote sempre in testa. A Eaux Rousses Lisa Borzani è stata superata da Sabrina Verjee. Al rilevamento del Rifugio Vittorio Sella la valdostana di adozione risultava ancora terza, davanti all’atleta neozelandese  Sophie Grant ma per problemi fisici è stata costretta al ritiro e ha dovuto terminare la sua gara.

Ritirata nella notte anche Melissa Paganelli che ha fermato la sua corsa a Rhêmes-Notre-Dame dopo essere rimasta nelle prime posizioni.

DAY 1 – La delusione di Franco Collé: Il dolore era troppo forte per andare avanti

Affida la propria delusione ad un post su Facebook Franco Collé, poche ore dopo il suo ritiro dalla tredicesima edizione del Tor des Géants.

“Ci ho provato in tutti i modi. Tutti sanno quanto ci tengo a questa gara.  – spiega il gressonaro – Nelle ultime 2 settimane il tendine sembrava stare meglio e invece in gara con l’aumentare dei km è tornato a darmi fastidio. Ho provato a rallentare un po’ il passo ma niente da fare, il dolore aumentava sempre di più. A Rhêmes il dolore è diventato troppo forte, ho provato ancora ad attaccare la salita successiva verso il Colle Entrelor ma poi ho dovuto alzare bandiera bianca”.

Il già tre volte vincitore del Tor ringrazia “tutte le persone che mi hanno incitato lungo il percorso! Siete stati in tantissimi. Grazie anche per tutti i messaggi che mi avete scritto questa notte.”

Per “guarire bene”, Collé dovrà ora stare a riposo, “penso che per un po’ di tempo le montagne dovrò guardarle dal basso.”

Il colpo di scena che non ti aspetti arriva proprio nella prima giornata di gara. Arrivato quarto nella base vita di Rhêmes-Notre-Dame, insieme al quartetto di atleti con cui ha corso fin qui la sua gara, Franco Collé si è ritirato prima del Colle dell’Entrelor per problemi ai tendini di Achille.
Dopo l’abbandono per problemi fisici alla TDS, una della gare del circuito dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc, l’atleta di Gressoney è costretto al ritiro in quella che poteva diventare, in caso di successo, la sua quarta vittoria.
Al comando passano ora Roman Ficek, Damian Hall e Jonas Russi seguiti da Corsini Simone e Kienzl Peter.
Tra le donne la situazione rimane invariata con Silvia Triguros Garrote sempre in testa e già transitata a Rhêmes-Notre-Dame. Più attardata rispetto alla spagnola Lisa Borzani sempre tallonata dalla britannica Sabrina Verjee.

Roman Ficek Riccardo Cabella – Zzam Agency

 

Nel pomeriggio un grande numero di persone è salito al rifugio Deffeyes per seguire la corsa e fare il tifo. I primi atleti hanno avuto giusto il tempo di una breve sosta al ristoro prima di ripartire concentrati verso Passo alto e da qui al Colle della Crosatie. Dopo la lunga discesa verso Planaval, in cui sono giusti intorno alle 16.40, sono entrati insieme alla base vita di Valgrisenche. Il quartetto di testa era guidato dal valdostano Franco Collé e composto da Damian Hall, Roman Fincek e Jonas Russi. Il britannico Hall dopo una breve sosta è ripartito velocemente seguito da Collé. Poco dopo sono ripartiti anche Simone Corsini e Peter Kienzel.

Tra le donne la spagnola Silvia Trigueros Garrote, a testa bassa e con un ritmo incalzante è passata per prima al Deffeyes distanziando di pochi minuti Lisa Borzani. Alla base vita di Valgrisenche la situazione non cambia: entra per prima la spagnola alle 18.,09 quindicesima assoluta seguita da Borzani, con leggermente staccata la britannica Sabrina  Verjee che deve difendersi da un’ottima Melissa Paganelli

Tor des Géants: 944 “giganti” al via da Courmayeur

 

I primi hanno preso il via alle 10, il secondo gruppo alle 12. Sono 944 i giganti che questa mattina hanno iniziato da Courmayeur il viaggio del Tor des Géants: 330 chilometri e 24.000 metri di dislivello lungo le Alte Vie 1 e 2 della Valle d’Aosta attraverso sentieri, colli, rifugi, i quattro 4000, il Parco Nazionale Gran Paradiso e quello Regionale del Mont Avic, e tutte le emozioni della vita di montagna.

partenza Tor des Géants 2022 – ph Roux

Per alcuni è una sfida contro il cronometro e gli “avversari”, per altri contro se stessi.  L’arrivo dei primi è previsto per la primissima mattinata di mercoledì 14 settembre, mentre il tempo limite di 150 ore si chiuderà sabato 17 alle 18.

Tor des Géants: la sfilata dei Top runner

E’ il giorno della vigilia a Courmayeur. Il paese si prepara alla festa in programma dalle 10 alle 12, con le due partenze del Tor des Géants.
Sale l’attesa, ma anche la tensione per un viaggio lungo 330 km. I riflettori sono puntati sui 16 uomini e 6 donne, in lotta per conquistare il titolo di gigante dei giganti.
Nel pomeriggio i top runner hanno sfilato sul tappeto rosso del Jardin de l’Ange. L’uomo da battere è sempre lui, Franco Collé: tre vittorie al suo attivo (2014, 2018, 2021), il record della corsa in 64h43’57”, ed ovviamente il calore del pubblico di casa.

Franco Collé – Credit Riccardo Cabella – Zzam Agency

Come un anno fa, il suo principale avversario sarà senz’altro Jonas Russi: lo svizzero ci riproverà, dopo aver alzato bandiera bianca nel corso dell’ultima notte nel 2021, anche se si presenterà al via provato dagli ultimi trail disputati. Non sarà solo, anzi. Anche Andrea Macchi punta al bersaglio grosso, avendo già vinto tre volte la 100 km del Gran Trail Courmayeur (nel 2017, 2019 e 2021), oltre ad un terzo posto al Tor des Géants del 2017. Terzo al Tor è arrivato anche Peter Kienzl nel 2018, lui che è un maestro degli endurance trail. Sulle loro ci saranno anche Simone Corsini, che dopo essersi preso la GTC100 di quest’anno cercherà di migliorarsi al TOR330 dopo il quinto posto dell’anno scorso, e Andrea Mattiato, fresco di un terzo alla 168 km del Cervino Matterhorn Ultra Race e secondo nella 103 km della Dolomiti Extreme Trail. Occhi puntati anche sul fronte estero, con i britannici Damian Hall e Kim Collison e lo svizzero Michael Nançoz in prima linea.

top runner tor des géants 2022 – Credit Riccardo Cabella – Zzam Agency

Al femminile, negli ultimi cinque anni è andata in scena la sfida infinita tra Lisa Borzani e Silvia Trigueros Garrote, con la prima regina nel 2016 e 2017 e la spagnola dominatrice delle ultime tre edizioni, con anche il record nel 2019 in 85h23’15”. Cercheranno d’intromettersi un’agguerritissima Melissa Paganelli, seconda l’anno scorso alle spalle di Trigueros Garrote e vincitrice della GTC55 quest’anno, e Sandrine Beranger, che quest’anno ha vinto la Terre des Dieux da 165 km con il terzo tempo assoluto. Da tenere d’occhio, infine, ci sono anche Martin Vairoli, ambassador Airc impegnato in una raccolta fondi per la ricerca sui tumori pediatrici, Oliviero Alotto, unico finisher dell’edizione zero della nuovissima Cursa di Ciclopi, Oliviero Bosatelli, due volte vincitore del Tor, Alberto Lorenzi, Luca Picinali, Asimina Inglesiou, Jens Lukas, Natalie White e Sophie Grant.

Intervista a Tobias Ernesto Gramajo

Tra i runner al via al Tor des Géant c’è Tobias Ernesto Gramajo, Tech Rep Manager & Product Champion di Brooks Italia, la nota azienda di scarpe americane.

Tobias, già finisher del Tor des Géants nel 2018 ha concluso anche per ben due volte il Tot Dret. Quest’anno sarà presentato tra i top runner in gara e proprio su questo aspetto ha voluto dirmi qualcosa al termine delle domande.

Da amante della Valle d’Aosta e come suo assiduo frequentatore cosa ti ha spinto a tornare in Valle d’Aosta per affrontare questa distanza e con che spirito parteciperai alla gara?

“Ho un forte amore per questa regione: qui ci sono le montagne che più mi piacciono ed è il posto dove mi sento a casa. Poter non solo allenarmi sui sentieri, ma anche trascorrere del tempo qui  è una delle cose che amo di più nella vita indipendentemente dal fattore sport. Il Tor a cui ho partecipato nel 2018 ha aiutato a creare questa relazione così forte. Affronterò la gara semplicemente con lo spirito di poter passare dei giorni nei luoghi che mi piacciono.”

Come ti sei allenato per affrontare questa distanza?

“Mi son allenato relativamente bene anche qui in valle, cercando di fare dei percorsi su cui avevo qualche dubbio come ad esempio la tappa da Donnas a Gressoney perchè è stato il tratto che più ho patito nel 2018. Nonostante questo so di arrivare con alle spalle una stagione che non mi ha dato risultati visti i due ritiri alle gare a cui mi ero iscritto: arrivo al Tor preparato sulla parte “teorica” ma non pienamente convinto delle mie potenzialità. Avrò un approccio molto prudente perché rinunciando alle ambizioni di tempo il mio obiettivo è comunque di concluderlo.”

Tocco un tasto dolente per uno sportivo: so che arrivi da un DNF (ritiro) alla TDS, una della gare del circuito UTMB: cosa non ha funzionato su quella gara e quali similitudini e differenze ci hai trovato rispetto al Tot Dret a cui hai partecipato?

“Sono due gare abbastanza simili anche se ritengo che il Tot Dret sia più duro ed esigente anche dal punto di vista muscolare. Forse in entrambe le edizioni corse della Tds non ero semplicemente nella condizione migliore, mentre al Tot Dret ho sempre avuto la sensazione di stare bene e probabilmente mi ha anche aiutato la maggiore conoscenza del percorso”

Concludo con una classica domanda a cui ogni trail runner prima o poi deve rispondere: perché ti piace correre su lunghe distanze?

“Secondo me è la modalità gara che più si avvicina a quello che è l’amore per la montagna. Ho provato quest’anno a fare gare più corte, da 30 km fino a 50 km ma l’approccio è più agonistico e competitivo. Le ultra vengono invece vissute come una sfida più personale contro se stessi ma soprattutto rappresentano una scoperta dell’ambiente in cui ci si muove”

Tobias ha poi voluto aggiungere due parole sulla sua nomina a top runner e dalle sue parole si capisce la sua semplicità.

“Non so perché mi hanno considerato tra i top runner, io non mi ritengo tale ma accetto questa nomina e ringrazio l’organizzazione. Penso più di far parte di quel gruppo di corridori che si godono il Tor, un viaggio di avventura”

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