Tor des Géants, per Patrick Bohard l’ultimo gigante da affrontare si chiama Malatrà
La fatica, il maltempo e il Malatrà. Sono questi i tre avversari più temibili di Patrick Bohard, il francese 51enne di Villers-le-Lac che ha dominato la sesta edizione del Tor des Géants. Ieri notte è arrivato alla base vita di Ollomont alle 2.41: subito si è liberato delle scarpe per dare un po’ di respiro ai piedi, curati con la solita attenzione dalla moglie Virginie. E’ apparso molto stanco ma consapevole di poter amministrare un vantaggio superiore alle due ore sui suoi inseguitori, a cominciare da Christophe Le Saux (in uscita alle 7.47 da Ollomont), fermatosi a dormire a Oyace. Ne ha approfittato Gianluca Galeati, ora secondo: l’emiliano del Team Tecnica ha lasciato la base vita di Ollomont alle 6.20 con quasi tre ora di distacco dalla testa. Segue al quarto posto il giapponese Masahiro Ono, al quinto il francese Jean-Claude Mathieu. Tra le donne classifica cristallizzata ormai da ore: Zimmermann precede Borzani e Plavan.
Poco prima dell’arrivo di Bohard, a Ollomont ha iniziato a piovere e le temperature si sono abbassate notevolmente. Le previsioni indicavano possibili nevicate sopra i 2700 metri, quota che corrisponde all’altitudine del Col du Malatrà (2936 metri), ultima fatica di un percorso lungo 330km. "Gli uomini della sicurezza sono già a presidiarlo – spiega l’organizzazione della gara – per mettere eventualmente in sicurezza il tratto finale del colle, pochi metri ma impegnativi se c’è neve".
L’arrivo del primo in classifica, al momento (considerando il passagio di Bohard a Bosses, alle 9.30), è previsto intorno alle 15.30 al Jardin de l’Ange di Courmayeur.