Wild is the wind: la natura dice ancora “no” al Matterhorn Cervino Speed Opening
“Nobody ever mentions the weather can make or break your day”. A Breuil-Cervinia, invece, in pochi la pensano come gli Oasis, e sanno sulla loro pelle che il meteo può fare o disfare una giornata. O anche di più. Due prove cronometrate in due anni. Un bilancio magro, magrissimo per le quattro settimane del Matterhorn Cervino Speed Opening. E per la gara di domani le speranze sono quasi nulle. Sfortuna o miopia? Ognuno si è già fatto la sua idea e non la cambierà, nel più classico dei tifi da stadio. Lo “stadio” di Cime Bianche Laghi non ha fatto neanche in tempo a riempirsi: prima il rinvio alle 12.30, poi l’annullamento, arrivato attorno alle 10.
Salendo in telecabina ci sono ancora speranze – che vediamo negli sguardi e nelle parole di membri dello staff austriaci e norvegesi – ma quando si è in zona arrivo si può toccare con mano quello che prima si poteva solo osservare. Il vento soffia forte, la neve ti schiaffeggia, il pessimismo serpeggia. Raghnild Mowinckel e le compagne norvegesi giocano col cane, poi un allenatore si avvicina loro col telefono in mano: “cancelled”. La notizia arriva poi via radio, la gente si disperde.
C’è l’incredulità di chi un anno si è visto costretto ad annullare a causa dell’eccessivo caldo e della scarsa neve, e l’anno dopo per motivi quasi opposti – vento, neve, nebbia. C’è chi ripete che è la natura a ribellarsi, che ottobre era troppo presto, e novembre pure. Che in alta montagna il meteo è troppo imprevedibile, che il ghiacciaio si è vendicato per quanto successo.
Già che ci siamo, andiamo a vedere per la prima volta questo famoso arrivo e l’organizzatissimo media center, dove ci sono anche politici, organizzatori, atleti. Franz Julen, a capo dell’organizzazione, è tutto sommato sereno: “Contro la natura non si può fare niente. Le abbiamo provate tutte, la Cervino spa ha fatto un super lavoro, ma la sicurezza degli atleti viene prima di tutto. Non molliamo, siamo dei montagnards, anche se fa male”. Il contratto ha una durata quinquennale: “Parleremo a freddo con la FIS per fare delle migliorie. A livello finanziario non ci sono rischi”.
Anche la Regione continua a credere nella bontà del progetto: “Contro il tempo non abbiamo armi, ma non ci arrendiamo, cominceremo subito a lavorare per la prossima edizione”, spiega l’assessore allo sport e turismo Giulio Grosjacques. “Gli addetti ai lavori hanno potuto verificare il grande lavoro fatto, il progetto deve andare avanti e la FIS ci ha confermato la fiducia”.