Approvate le norme per disciplinare l’attività enoturistica in Valle d’Aosta
Lunedì scorso, 18 luglio, la Giunta regionale ha approvato le linee guida per lo svolgimento dell’enoturismo in Valle d’Aosta, in conformità con quanto disposto dal decreto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo “Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l’esercizio dell’attività enoturistica”.
A spiegarlo, in una nota, l’Assessorato dell’Agricoltura e Risorse naturali. La finalità delle linee guida – transitorie in quanto saranno più compiutamente disciplinate nell’apposita legge sulla multifunzionalità in agricoltura attualmente in fase di elaborazione – è quella di consentire lo svolgimento immediato dell’enoturismo in regione, per rafforzare un settore già in forte crescita, non solo per la qualità delle produzioni, ma anche per la dinamicità delle aziende e delle cooperative.
Le linee guida definiscono i soggetti che possono effettuare tali iniziative, ossia gli imprenditori vitivinicoli, le cantine cooperative e i consorzi di tutela dei vini e le attività che possono essere svolte nell’ambito enoturistico, nella fattispecie le visite guidate ai vigneti e alle strutture, iniziative di carattere didattico, culturale e ricreativo nelle cantine e nei vigneti, degustazioni e la commercializzazione delle produzioni, e gli standard minimi, obblighi e adempimenti per l’avvio delle attività.
L’esercizio dell’attività enoturistica – chiude la nota regionale – è soggetta alla Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) da presentare allo Sportello unico degli enti locali (Suel).