Il turismo estivo torna ai livelli pre-covid: “Stagione buona, poteva essere stupenda”

07 Agosto 2023

Se l’estate scorsa è stata quella del “boom” della montagna dopo la pandemia, ora il turismo estivo torna a spostarsi al mare, riportando l’afflusso nella nostra regione a livelli più “standard” come prima del 2019.

“Su luglio siamo un po’ al di sotto rispetto al 2022”, spiega Luigi Fosson, presidente dell’Adava. “La tendenza è quella di andare al mare, anche le crociere stanno avendo un grande successo. È comunque una buona estate, anche se poteva essere stupenda. Di sicuro il freddo degli ultimi giorni non aiuta, ma tornerà il bel tempo, quindi per Ferragosto ed agosto in generale ci aspettiamo prenotazioni all’ultimo momento”.

Fosson sottolinea come la situazione nei rifugi sia invece in controtendenza: “La stagione è molto buona sia per quelli alpinistici che per quelli escursionistici”. Lo conferma anche il delegato Andrea Benedetti: “A giugno e luglio è andata davvero benissimo, soprattutto per i rifugi più in quota e nella zona del Gran Paradiso e del Monte Rosa. In generale c’è tanta gente in giro, molti stranieri, stiamo lavorando tutti bene”. Sono – si spera – lontane le gravi difficoltà dell’anno scorso, così come lontana è la situazione climatica: “Siamo passati da un’estate caldissima a una freddissima e c’è sempre un vento allucinante che non è per niente piacevole. Ferragosto per noi è sempre un’incognita, in questo periodo la clientela cambia e vediamo una leggera frenata. Le agenzie hanno ridotto i numeri delle pre-prenotazioni, lavoriamo più con gente del territorio che decide all’ultimissimo momento”.

Freddo e prenotazioni dell’ultimo momento sono un po’ il leitmotiv degli albergatori di Aosta e dei principali comprensori. Jeannette Bondaz, delegata Adava del capoluogo, si dice soddisfatta e parla di un “giugno nella media, con buoni weekend, un luglio un po’ sottotono nelle prime tre settimane, ma dal 20 la stagione è partita positivamente. Per le prossime settimane ci sono ancora diverse disponibilità, ma sono ottimista e conto che arrivi il tutto esaurito con le prenotazioni degli ultimi giorni, freddo permettendo”.

Scendendo verso la bassa Valle, a Breuil-Cervinia la situazione non è molto diversa: “A luglio il tempo ha tenuto ed è andata bene, in linea con l’anno scorso”, spiega la delegata Palmira Neyroz. “Agosto è a macchia di leopardo, per Ferragosto non c’è il pienone ma speriamo che le prenotazioni arrivino sotto data. Certo, la nostra estate dipende molto dal tempo, stamattina c’erano 3 gradi, di sicuro non aiuta”.

La stessa temperatura che c’era ad Ayas, dove il delegato Herman Buchan spiega di aver avuto “un giugno e luglio al di sopra delle aspettative, mentre settembre non è ancora decollato. Per Ferragosto siamo abbastanza pieni, in paese c’è molta gente, speriamo di lavorare bene”.

A fornire un’analisi interessante è Alessio Berthod, delegato Adava per Courmayeur: “Da metà giugno abbiamo lavorato bene, e questo in particolare grazie alle manifestazioni – soprattutto quelle sportive –, al trekking ed al Tour del Monte Bianco, un’attività non legata a nessuna promozione ed investimento da parte dell’amministrazione che di fatto vive di vita propria ed è “gestita” da Chamonix, con gli escursionisti che si fermano qualche notte anche da noi. Quello che manca è il turista italiano: il Tour del Monte Bianco è fatto al 99% da stranieri, nelle manifestazioni di più giorni qualche italiano c’è, ma tantissimi vengono dall’estero. Per Ferragosto ci sono ancora buone disponibilità, vedremo nei prossimi giorni come andrà”.

Sorpresa a Cogne per le prenotazioni di settembre: “Lavorando tanto con francesi e svizzeri eravamo molto preoccupati per la chiusura del Tunnel del Monte Bianco, e invece le prospettive sembrano essere positive, non ce lo aspettavamo”, spiega il delegato Pietro Imbimbo Roullet. Per il resto, si conferma la tendenza valdostana: “L’inizio di stagione è stato un po’ sottotono, a luglio meno dell’anno scorso – che era record – ma tutto sommato è stato positivo. Agosto è in linea con l’anno scorso, speriamo nel clima. A patire di più sono stati sicuramente gli alberghi più grandi e bar e ristoranti”.

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