Riaperto il Castello Sarriod de la Tour di Saint-Pierre, uno scrigno di tesori tra il sacro e il profano
A Saint-Pierre in Valle d’Aosta sorge un castello poco conosciuto e visitato, il castello Sarriod de La Tour, che in realtà custodisce all’interno delle sue mura molte inaspettate sorprese e che racconta una storia interessante scritta nella lingua medievale del Quattrocento, uno dei periodi in cui la Valle d’Aosta raggiunge il suo massimo splendore artistico e culturale.
Secondo Jean-Baptiste de Tillier, i Sarriod de La Tour discendevano dai signori di Bard, una delle famiglie più illustri e antiche della Valle d’Aosta, che esercitavano il loro dominio su una vasta zona della valle.
Il castello Sarriod de La Tour, dunque, è stato costruito apparentemente in un luogo pianeggiante, circondato da giardini, vigne e frutteti, ma sul lato sud orientale si affaccia su di uno strapiombo a picco sulla Dora Baltea. Feudo dell’omonima famiglia, in epoca medievale doveva svettare sul paesaggio circostante come elemento simbolico e di legittimazione del potere.
L’immagine del castello che abbiamo oggi è frutto della lunga frequentazione del sito e dei lavori che vanno dal XVII al XVIII secolo. La famiglia Sarriod de La Tour, poi, ha abitato qui fino a inizio XX secolo. Gli ampliamenti del nucleo originario del castello, torre e cinta muraria, sono strettamente legati ai favori politici ottenuti dai Sarriod elargiti dai Savoia (la loro storia è legata in particolare ad un altro castello, ndr), e a conseguenti adeguate risorse finanziarie.
La prima attività edilizia si colloca a metà Duecento, quando si realizza la cappella, con le decorazioni pittoriche che subiranno diverse modifiche nel corso dei secoli: dell’originario ciclo pittorico sono infatti visibili poche scene mutili. Degna di nota è la sua rifondazione nel 1478 con la commissione di pitture murali di influenza franco-fiamminga raffiguranti una Crocifissione e un monumentale San Cristoforo.
Nel Quattrocento il castello si trasforma e acquisisce una nuova ed elegante veste di dimora signorile: il salone e le finestre crociate con sedili conferiscono al castello il ruolo di sede prestigiosa e residenziale con funzione simbolica ed estetica più che difensiva.
Nel 1435 Beatrice d’Aglié sposa Giovanni Sarriod: quale miglior occasione per la costruzione di un ambiente di rappresentanza degno? Il soffitto ligneo della “Sala delle Teste” è sorretto da 171 mensole scolpite con figure tutte diverse tra di loro: animali fantastici, teste umane, visi grotteschi, figure licenziose. Evidente è il richiamo alla dimensione goliardica: un unicum medievale forse realizzato dagli stessi autori degli stalli del coro della Cattedrale di Aosta. Il Medioevo ama la rappresentazione di un mondo basso, quotidiano, mostruoso, diabolico e questi soggetti vengono utilizzati anche in contesti sacri e non profani, per impartire insegnamenti morali.
Diverse sono le anime che fanno vivere questo castello: un Medioevo fantastico e bizzarro, sacro e profano. Scoprite la storia della famiglia Sarriod de La Tour, le vicende architettoniche e i capolavori artistici. Lasciatevi guidare dalle mura del maniero, salite lungo il viret e scoprite i graffiti, le iscrizioni, i disegni di edifici, di figure femminili e caricature. Visitate il castello Sarriod de La Tour, un edificio vivo che non vede l’ora di raccontarvi una storia, la sua.
I lavori di restauro e l’acquisizione del Compianto sul Cristo morto di Jean de Chetro
Visitando il castello si potrà apprezzare la complessità dei lavori eseguiti, cofinanziati con risorse regionali ed europee grazie a programmi di cooperazione transfrontaliera. All’esterno sono state restaurate le superfici dei muri di cinta, all’interno della struttura è stato allestito un nuovo percorso di visita ad anello, contestualmente alla riorganizzazione degli spazi per convegni e mostre e all’implementazione dei sistemi tecnologici. Il simbolo di questa rinascita è una recente acquisizione regionale, che ha trovato casa proprio all’interno del castello: il Compianto sul Cristo morto di Jean de Chetro, scultore di origine valdostana. Si tratta di un pannello ligneo quattrocentesco che – dopo un complesso intervento presso il Centro di restauro della Venaria Reale – ha rivelato i suoi colori originali, nascosti da secoli. Il bassorilievo è una delle rare testimonianze dell’opera di un artista – uno degli artefici del coro della Cattedrale di Aosta – che probabilmente si è formato a bottega proprio presso la residenza dei Sarriod. L’inserimento del bassorilievo in questo contesto è una scelta coerente con le caratteristiche del castello, una delle espressioni più pure del Medioevo valdostano. Il Compianto sul Cristo morto dialoga con gli altri gioielli racchiusi nel maniero, e in particolar modo con la Sala delle Feste: mostri, esseri umani, esseri ibridi, draghi e sirene popolano il soffitto in legno scolpito, realizzato intorno agli anni Trenta del Quattrocento. Con la riapertura del castello è possibile inoltre tornare ad ammirare l’esposizione Visioni di Medioevo, un percorso tra sacro e profano che fa luce sugli aspetti più curiosi dell’arte medioevale, con un focus sulla nobile famiglia Sarriod de la Tour, proprietaria del castello per ben nove secoli.
Come arrivare al Castello Sarriod de la Tour di Saint-Pierre
Da Aosta seguire la SS26 per Courmayeur – Monte Bianco, il castello è ben visibile lungo la strada. Per chi arriva dall’A5 Monte Bianco uscita ad Aosta Ovest e proseguire in direzione Saint-Pierre. Al semaforo svoltare a sinistra sulla SS26 per Courmayeur.
Orari Castello Sarriod de la Tour di Saint-Pierre
Il Castello Sarriod de la Tour ha riaperto le sue porte il 5 agosto 2023.
Aprile – Settembre: 9.00 – 19.00
Ottobre – Marzo: 10.00 – 13.00 / 14.00 – 17.00
Chiuso il lunedì eccetto nei mesi di luglio, agosto e festivi
Chiuso 25 dicembre e 1°gennaio
Biglietti
Sarriod de La Tour
rue du Petit-Saint-Bernard, 20
SAINT-PIERRE
tel. 0165904689
e-mail: beniculturali@regione.vda.it