A che punto è l’App Immuni?
Per ridurre i contagi il governo ha approvato lo sviluppo dell’app Immuni. L’App sarà impiegata per fare il “Contact tracing” e sarà pronta verso la fine di Maggio.
Che cos’è il Contact tracing?
In ambito di pubblica sicurezza il “Contact tracing“, letteralmente tracciamento dei contatti, è l’identificazione dei soggetti che sono venuti a contatto con persone infette (in questo caso da coronavirus).
Perché è importante questo processo?
In questo modo è possibile avvertire le persone che sono venute a contatto con persone infette per verificare se sono state contagiate. Lo scopo è quello di ridurre il contagio il più possibile isolando le persone contagiate da quelle non contagiate.
Immuni, l’app italiana per tenere sotto controllo il contagio
L’App che scelta dal governo italiano per il contact tracing si chiama Immuni ed è sviluppata dall’azienda milanese Bending Spoons in collaborazione con il Centro Medico Santagostino (CMS).
Come funziona il tracciamento dei contatti?
Il tracciamento dei contatti viene effettuato tramite tecnologia Bluetooth. L’app fa emettere dallo smartphone un segnale univoco tramite bluetooth che viene ricevuto dagli altri smartphone con la stessa App nel raggio di un metro.
I dati personali, come ad esempio la propria posizione, non verranno immagazzinati. Verrà creato un database delle persone che sono venute a contatto con soggetti infetti.
Nel caso in cui uno dei soggetti dovesse risultare positivo al virus, il sistema gli permetterà di avvisare le persone con cui è venuto a contatto ravvicinato nei giorni precedenti.
La causa dei ritardi della fase di sviluppo dell’App
Il commissario per l’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, ha recentemente dichiarato che l’App Immuni sarà pronta verso la fine di questo mese. La causa principale di questo ritardo sono gli approfondimenti tecnici richiesti dal governo sottovalutati nella prima fase.
Fino a quando il governo non farà chiarezza sulle funzioni e sulle specifiche dell’App, l’azienda incaricata Bending Spoons non potrà procedere con lo sviluppo e la distribuzione della stessa.
La questione della Privacy dei dati
L’argomento di cui non è stato approfondito durante l’assegnazione dell’incarico di sviluppo dell’app è la questione della tutela della Privacy dei dati.
Il governo ha deciso che le due aziende pubbliche Sogei e PagoPa si occuperanno rispettivamente dell’infrastruttura informatica e l’immagazzinamento dei dati raccolti per poter garantire il controllo dei dati da parte dello Stato.
Il cambio delle specifiche in corso d’opera
Un altro problema che non si è chiarito nel momento dell’affidamento dell’incarico di sviluppo è la conservazione della maggior parte dei dati.
Se all’inizio l’idea era quella di centralizzare tutti i dati raccolti all’interno di un unico archivio, in corso d’opera è stato deciso di far in modo che la maggior parte dei dati vengano mantenuti in maniera decentralizzata sui singoli smartphone.
Questa scelta è più pratica e dovrebbe garantire una maggiore tutela dei dati personali, ma ovviamente ha rallentato la fase di sviluppo in quanto si è dovuto ripensare all’architettura dell’App.
Cosa dobbiamo aspettarci
A questo punto sarebbe lecito chiedersi, ne abbiamo proprio bisogno di questa App? E’ veramente efficace?
L’efficacia dell’App dipenderà dai risultati degli approfondimenti tecnici richiesti. Se non verrà elaborato un piano efficiente l’App servirà a poco e niente.
L’esempio di cui possiamo fare tesoro è quello della Corea del Sud, che ci ha mostrato che l’App è efficace solo se applicata su larga scala e in maniera coerente ed efficace.