Intelligenza artificiale e Big Data in prima linea contro il Coronavirus
L’Intelligenza Artificiale e i Big Data sono stati schierati in prima linea per la lotta contro il Coronavirus. Se da una parte si monitorano gli spostamenti dei “furbetti della quarantena”, dall’altra i supercomputer cercano ininterrottamente una cura testando in tempi record tutte le molecole utili allo sviluppo di una cura.
I Big Data
Nello scorso articolo abbiamo visto che cos’è l’intelligenza artificiale. Prima di andare nel dettaglio della vicenda vediamo cosa si intende per Big Data.
I Big data, letteralmente “megadati”, sono una raccolta molto vasta di informazioni che vanno oltre le classiche basi dati. Questa raccolta è talmente estesa che non si possono usare gli strumenti analitici tradizionali usati per un semplice database. Vengono utilizzati degli strumenti specifici per poterli analizzare e classificare in breve tempo nonostante l’enorme volume.
I Big Data si possono riassumere in 5 caratteristiche principali, le famose 5V:
I dati anonimizzati contro i “furbetti della quarantena”
La battaglia contro questa pandemia non si combatte solo sul fronte sanitario e scientifico, ma anche sul fronte sociale per fare in modo che il contagio si stabilizzi fino a scomparire.
Tutti i principali siti online, in particolare i social network, tengono traccia dei nostri interessi, delle nostre abitudini e anche dei nostri spostamenti. Queste informazioni vengono messe a disposizione in maniera anonima dalle varie piattaforme e prendono il nome di dati anonimizzati.
Anche le maggiori compagnie della telefonia mobile italiana, tra cui Tim, Vodafone, Wind, Tre e Fastweb, hanno messo a disposizione i dati anonimi rilevati sulle proprie celle.
Attraverso degli algoritmi di intelligenza artificiale, che passano al setaccio questa mole di dati, è possibile tracciare gli spostamenti delle persone per avere una chiara idea di quanti non stiano ancora rispettando le regole. Questo non significa che il singolo utente viene tracciato con nome e cognome, ma è comunque possibile capire da parte delle istituzioni in quale zone del paese inasprire i decreti nazionali.
Due gruppi di ricerca nel campo del Data Science, Ghost Data e Logograb, hanno effettuato uno studio basati sulle storie di Instagram tra l’11 e il 18 Marzo.
Dallo studio condotto è emerso che in quel periodo le regioni con il maggior numero di trasgressori sono state la Campania e la Lombardia. Lo studio ha rivelato la tipologia delle attività condotte ignorando i divieti: il 40% è andato a spasso per la città, il 26% al mare, il 16% in montagna, il 7% a fare sport e il 4% è andato a fare la spesa in coppia.
Exscalate4CoV, il progetto a guida italiana per trovare una cura
L’intelligenza artificiale è anche in prima linea nella battaglia al Coronavirus per quanto riguarda la ricerca di una cura. I supercomputer di tutto il mondo sono al lavoro giorno e notte per simulare la reazione del Sars-CoV2 (il vero nome del virus) alle molecole conosciute per identificare quelle in grado di inibirne l’effetto.
In Europa il progetto di riferimento per la ricerca di una cura al Coronavirus si chiama ExScalate4CoV. Questo progetto è guidato da un consorzio pubblico-privato ed è a trazione italiana. Il team di ricerca è già riuscito ad individuare 40 molecole che potrebbero giocare un ruolo fondamentale nella lotta contro il virus.
Il fulcro del progetto è la piattaforma Exscalate (EXaSCale smArt pLatform Against paThogEns), sviluppata dal consorzio Dompé farmaceutici, con la partecipazione del Politecnico di Milano, del consorzio Interuniversitario Cineca e dell’Istituto Nazionale Di Fisica Nucleare (INFN).
Questo sistema conserva una “biblioteca chimica” di 500 miliardi di molecole di cui ricercatori possono avvalersi per simulare il comportamento del virus.
Secondo quanto riportato sul sito ufficiale del progetto “Ogni proteina richiede almeno una settimana di simulazione continua su 16 nodi del supercomputer Cineca. Con un computer normale ci vorrebbero almeno 4 mesi per ogni proteina”.
Senza ombra di dubbio l’intelligenza artificiale può aiutarci ad eseguire delle operazioni nel minor tempo possibile. Come abbiamo visto in campo biomedico può ridurre i tempi con cui vengono analizzate le molecole e in campo statistico può analizzare una mole enorme di dati sempre in brevissimo tempo.
Dobbiamo sempre tenere a mente che l’intelligenza artificiale è uno strumento che ci aiuta nell’analisi, ma non si sostituisce affatto all’interpretazione umana dei dati ottenuti.