Gli ingredienti per un convivio riuscito

15 Agosto 2020

Quella di oggi, ferragosto, è una ricetta un po’ diversa dal solito; sebbene sia composta anch’essa da ingredienti imprescindibili, i dosaggi di questi ultimi possono variare a seconda dell’occasione, del luogo, della compagnia con cui si affronterà appunto il convivio.

Quello scritto da Dante Alighieri nei primi anni del suo triste esilio è un Convivio di sapienza da offrire alle persone curiose che non hanno tempo per dedicarsi agli studi; libro altissimo, quello del sommo fiorentino, che potrebbe sembrare aver poco a che fare con le mie parole ma così non è.

Oggi sappiamo che anche lo stare insieme è una scienza ( alcuni la chiamano sociologia ), una scienza che, a mio avviso, ha più a che fare con la chimica e con la fisica quantistica piuttosto che con quella spinta inconscia dell’uomo ad essere animale sociale, come già voleva Aristotele.

Ingredienti per un convivio riuscito

N. numero di amici eo parenti

N. numero di bottiglie di ottimo vino ( bianco e rosso ) e birra

1 buon sottofondo musicale

1 buona dose di vettovaglie miste ed assortite

N. numero di dessert

1 gelato

12 dose di digestivo

N. numero di storie da condividere

Ecco gli otto ingredienti fondamentali per rendere un convivio degno di questo nome. Dagli albori della civiltà, come noi la conosciamo, l’uomo si è sempre riunito per festeggiare divinità, eroi, giorni del calendario e quant’altro, o meglio, l’uomo ha sempre trovato opportune scuse per festeggiare, in realtà, l’essere ancora in vita e il conseguente potersi riunire con i propri simili. Non tutti, chiaramente, solo con quelli che ad ognuno di noi pare vadano più a genio.

Dai banchetti egizi ai lectisterni romani, sino ad arrivare alle gite di massa presso i lidi del boom economico italiano, l’arte del convivio si è radicata profondamente nella psicologia dell’essere umano, che oggi più che mai riconosce lo stare insieme come una sorta di premio derivante dalle fatiche della vita quotidiana, quella vita che ci vuole sempre più soli, isolati e in competizione con gli altri.

Quando si ha l’occasione di ritrovarsi con le persone a noi care ci sono delle semplici regole da rispettare per riuscire a vivere appieno il momento, che, per definizione, è sempre fugace: bisognerebbe riuscire a non bere troppo, l’essere simpaticamente brilli aiuta la chiacchiera ma l’esserlo troppo conduce quasi sempre al dialogo e sappiamo bene che il dialogo è una disputa, il dialogo schiaccia negli angoli più distanti le opinioni riguardo ad un medesimo discorso e questo non fa mai bene ad una festa!

Si dovrebbe riuscire ad abbandonare per un momento la vita virtuale che noi tutti meniamo, più o meno allegramente, sui social network provando ad immergersi, per qualche breve ora, nella vita reale, che non si compone solo di ” qui e ora ” ma spazia nel ricordo e nella previsione e progettazione del futuro.

Sarebbe poi opportuno designare puntualmente i compiti di ogni invitato: chi porta cosa, chi si occuperà della griglia, chi della polenta, chi porterà il vino, chi penserà al caffè, chi al digestivo e via dicendo. Una tale organizzazione preventiva eviterà di avere confusione alla griglia, birra calda e solo vino rosso!

Con queste semplici regole vi potrete aggiudicare un convivio degno di un re.

Auguro a tutti i lettori un felice e proficuo ferragosto di buon cibo, risate e buon vino ricordandovi come sempre che il cibo e la compagnia sono vita quindi meglio siano buoni entrambi!

 

 

 

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