Alpine A110, Renault rivisita l’eleganza del mito del rally
Ci sono macchine che a buon diritto possono fregiarsi dell’appellativo di evergreen. Nate cinquanta, sessant’anni fa, appaiono uscite oggi dalla matita del designer, come se il tempo si fosse fermato, come se un carisma assoluto le astraesse dalla loro epoca e le consegnasse all’eternità.
È il caso della Alpine A110. La progenitrice vide la luce nel lontano 1955 e, soprattutto agli inizi degli anni settanta del secolo scorso, dominò i rally più prestigiosi, a cominciare dal “Montecarlo” del 1971 e del 1973, quando le voitures bleues monopolizzarono il podio e piazzarono cinque vetture tra le prime sei (nell’ordine: Andruet, Andersson, Nicolas, Therier, Piot, tutti fuoriclasse delle corse su strada).
La “nuova” A110 riprende in pieno le caratteristiche della stupenda ava: compattezza, leggerezza, potenza, agilità, trazione posteriore, come si conviene. E anche il look, attualizzato lo stretto necessario.
Il frontale e i profili laterali maggiormente innervati, il posteriore tondeggiante, un andamento tendenzialmente – ma quasi accennato – a cuneo. Per il resto, lo stesso fascino: con uno slancio peraltro facile di immaginazione, sembra di vederla aggredire e poi sgusciare tra le insidie del Col de Turini. Oggi, il propulsore, in posizione posteriore centrale, è un 1.8 litri a quattro cilindri, che eroga una potenza di tutto rispetto, 252 cavalli, con una coppia di altrettanto rispetto, 320 Nm a 2000 giri/minuto, capace di sviluppare una velocità massima di 250 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 4″5.
La trasmissione è a doppia frizione a sette rapporti. Lunga poco più di quattro metri, con un’altezza di soli 1.25 metri, per una massa di 1.103 chilogrammi, fa, come si diceva, dell’agilità e della prontezza il suo vanto. Il rapporto peso/potenza è di 4.3 kg/CV, anche in questo domaine obbiettivo raggiunto. La vettura è leggera, molto equilibrata e la guida è piacevole, anche in città. Le sospensioni a triangoli sovrapposti consentono una stabilità esemplare.
Il conducente può scegliere anche le modalità di guida “Sport” e “Track“, la più estrema, e può modulare il suono degli scarichi. Telaio e carrozzeria con ampio utilizzo di carbonio e alluminio, impianto frenante di ultimissima generazione, studiato dall’italiana Brembo, diffusore posteriore sono le chicche, dal punto di vista tecnico, che caratterizzano la A110 come erede, sì, del passato, ma assolutamente attuale e tecnologicamente all’avanguardia.
Per l’esordio, Renault, cui Alpine appartiene, aveva fissato la produzione “Première Edition” in 1955 esemplari (per celebrare la data di nascita del modello), tutti già venduti in pochi giorni al prezzo di sessantamila euro. Recentemente, è stata proposta la versione “S”, con prestazioni maggiorate. Oggi, si può avere la nuova A110 a partire da euro 57.200 o euro 66.500 per la “S”.