Ferrari “Testarossa”, i primi quarant’anni di un’auto senza tempo

30 Dicembre 2024

Non potevamo chiudere l’anno senza celebrare il quarantennale della FerrariTestarossa”. Una vettura così innovativa e ambiziosa non poteva che ereditare il nome da modelli gloriosi, la “250 Testarossa” e la “500 “Testarossa”. La prima dominò il Campionato Mondiale Sport Prototipi a fine anni cinquanta del secolo scorso, la seconda fu protagonista nel 1956 e 1957. E siamo al Salone dell’auto di Parigi 1984.

La nuova nata, che raccoglie il testimone dalla “512 BBi”, se ne differenzia del tutto, a cominciare dal design. La “Testarossa” presenta dimensioni maggiori rispetto alla “512 BBi”, lunghezza 4.485 metri, larghezza 1.976, altezza 1.130. Addio al profilo a cuneo anteriore per passare a forme arrotondate. E soprattutto il disegno a linee parallele, con i parafanghi anteriori che si sviluppano fino alla coda e il particolare che ne farà un’icona: le prese d’aria pronunciate e incastonate nelle portiere.

Disegno che comporta anche l’incremento della carrozzeria posteriore, privo dei fari circolari per fare spazio ad una griglia nero satinata che percorre tutto il posteriore con i gruppi ottici rettangolari. Della tradizione restano la sottile calandra nero opaco, le luci di posizione e gli indicatori di direzione nel medesimo blocco e i proiettori a scomparsa. L’unico specchietto retrovisore fu poi accompagnato da una coppia, più funzionale.

La carrozzeria è prevalentemente in alluminio, opera, come le progenitrici “250 Testarossa” e 500 Testarossa”, di un mago come Sergio Scaglietti. Scaglietti nasce come operaio e, in virtù di un talento naturale fuori dal comune, diviene carrozziere, anzi il carrozziere di fiducia di Enzo Ferrari. Si ricorda che al Re del Belgio, che gli aveva raccomandato un lavoro a regola d’arte, rispose ossequioso ma consapevole: “Non si preoccupi, Signor Re”.

Le ruote sono in lega leggera e i cerchi di misura diversa: 8J x 16 all’anteriore e 10J x 16 al posteriore. La “Testarossa” presenta anche sospensioni indipendenti e barre antirollio. Il propulsore, un dodici cilindri a 180°, è altamente innovativo, anch’esso. Confermata la cilindrata di 4943 cc della “512 BBi”, se ne differenzia per le quattro valvole per cilindro. La potenza si attesta a 390 cavalli a 6300 giri/minuto per una velocità massima di 290 chilometri orari e una coppia motrice da 490 Nm a 4500 giri/minuto, a generare un’accelerazione da 0 a 100 chilometri orari in 5”8. Dopo sette anni, la “Testarossa” fu sostituita dalla “512 TR”. Fine della trance per un’auto senza tempo. Buon anno a tutti.

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