Il fascino della nuova BMW R Nine T/5, non una mera rivisitazione
Da qualche tempo, le Case motociclistiche celebrano anniversari di modelli gloriosi con remake attualizzati. Un po’ operazione nostalgia, molto recupero di moto indovinate, nella speranza o certezza che ne ripeteranno i successi.
Anche BMW non si sottrae a questo gioco passato/presente e lancia la “R Nine T/5”, in occasione del cinquantennale della “R 75/5”. La progenitrice non fu una macchina come altre, dal punto di vista sia tecnico che simbolico. Motore e telaio innovativi per l’epoca – eravamo nel 1969 – e, soprattutto, prima produzione a Berlino Spandau, la città capitale che lo sarebbe nuovamente diventata di lì a vent’anni, a detrimento della nebbiosa Bonn e a completamento della riunificazione.
La nuova “R Nine T/5” non è una mera rivisitazione ma contiene novità significative. La sella è più alta, situandosi a 825 millimetri da terra, con un’ottima imbottitura e bordature anni settanta. Tradizione evocata anche dal colore blu – più scuro rispetto alla versione “R 75/5” – che caratterizza serbatoio e parafanghi, impreziosita dall’utilizzo generoso di cromature e con quel must della doppia filettatura sempre sul serbatoio.
Il look si presenta imponente nella parte anteriore per andare a rastremarsi verso la coda, in cui spiccano lo scarico “due in uno” e, anche qui, l’abbondante cromatura, presente anche sui raggi dei cerchi. Blu e cromo si accompagnano all’argento del motore, con una combinazione dal sicuro impatto estetico. La “R 75/5” era spinta da un propulsore Boxer di potenza eccellente per l’epoca, cinquanta cavalli. Oggi, la R Nine T/5” vanta una cilindrata di 1170 cmc, che eroga 110 cavalli e può contare su una coppia del tutto adeguata pari a 116 Nm.
Il nuovo Boxer è a quattro tempi raffreddato ad aria e olio, con rapporto di compressione di 12.0/1. Risultato, un motore che fa della rotondità la sua peculiare caratteristica, con, peraltro, più di una concessione ad una guida sportiva, grazie ad una prontezza adeguata, sostenuta da un buon assetto delle sospensioni.
Una moto, insomma, adatta sia al (gran) turismo che al divertimento. Molto piacevole anche la musica – perché non di rumore si tratta – emessa dallo scarico. Il telaio in tubi si regge sul propulsore portante. La forcella da 43 millimetri e il forcellone monobraccio dotato di sistema “Paralever”, più, di serie, il dispositivo ABS, il controllo di stabilità ASC, le manopole riscaldate, completano il quadro. Prezzo, euro 15.700.