La terza generazione dell’Audi TT Coupé

08 Ottobre 2019

Quando fu presentata, al Salone di Francoforte nel 1995, come concept car, l’Audi TT rapì immediatamente l’attenzione degli esperti e dei semplici appassionati. Attenzione che non conobbe flessioni nonostante la commercializzazione fosse avvenuta a distanza di tre anni, con il pericolo concreto di annullare l’effetto – annuncio. Quali le peculiarità della nuova vettura, almeno quelle più immediate? Innanzitutto, il logo, recuperato dalla NSU Prinz TT – Audi, Auto Union, NSU sono, come sappiamo, intimamente collegate da un legame antico – dove TT non significa, come da vulgata superficiale, “Tourist Trophy”, bensì Tradition und Technik”. E poi, fondamentalmente, il look con le linee bombate a disegnare un modello futuristico ma insieme con un subliminale ritorno al passato, e l’ampio ricorso all’alluminio anodizzato. La prima serie fu prodotta fino al 2006.

Oggi siamo alla terza generazione. Resta una sportiva compatta, il DNA è quello degli esordi, soltanto qualche adattamento alle nuove frontiere del design. I fianchi vitaminizzati sono contaminati da qualche nervatura, da qualche spigolosità più attuali. Gli interni sono realizzati con materiali di pregio, dalla plancia agli inserti di carbonio, ai sedili e finiture in pelle, questi ultimi come optional. Le dimensioni da compatta – 4.191 metri di lunghezza, 1.832 di larghezza e 1.375 di altezza – comportano maneggevolezza e agilità, con l’unico neo dell’assenza del touch screen centrale, oggi quasi di prammatica: supplisce una serie di comandi al volante. Comodo, invece, il display d 12″3 di Audi Virtual Cockpit. Un tempo l’avremmo definita 2+2, posto che i sedili posteriori non sono molto capienti. Il bagagliaio risente delle dimensioni della vettura, ma i 305 litri si moltiplicano esponenzialmente abbattendo i sedili.

Dal punto di vista della sicurezza, si segnala l’assistenza al mantenimento della corsia, mentre mancano la frenata automatica di emergenza e il cruise control adattivo. Il peso contenuto – 1440 chilogrammi a vuoto – e la sua distribuzione ottimale consentono una guida quasi rilassata, tenendo conto che si tratta a tutti gli effetti di una macchina sportiva. L’equilibrio è tale che la TT sembra viaggiare sui binari, frutto, anche, dell’adozione ormai standardizzata da parte di Audi della piattaforma MQB. Capitolo propulsori. La cilindrata 1984 cc. prevede una versione di ingresso di 197 cavalli con cui già ci si può divertire, dotata com’è di una coppia di 320 Nm a 1500 giri, una velocità massima di 241 chilometri orari e un’accelerazione da 0 a 100 Km/h in 6″6. La versione da 245 cavalli migliora conseguentemente le prestazioni (coppia 370 Nm a 1600 giri, velocità 250 km/h, accelerazione in 5″2/5″9. Completano la gamma la TTS da 306 cavalli e la mostruosa TT RS, che vanta 400 cavalli, una coppia di 480 Nm a 1950 giri e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3″7. Accanto alla Coupé, viene proposta anche la Roadster. Prezzi da euro 41.850.

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