La lavanda, una pianta dai mille usi conosciuta fin dall’antichità

04 Luglio 2019

La lavanda (Lavandula spp) è una pianta molto conosciuta per il suo profumo, inoltre l’essenza della lavanda viene impiegata in molti preparati cosmetici, anche se sempre di più il suo fiore viene utilizzato come aroma in prodotti di pasticceria, in sciroppi, nella birra e nei succhi di frutta.
La lavanda è una pianta mediterranea che predilige climi miti e zone aride, sassose e soleggiate, ed appartiene alla famiglia delle “lamiacee” come la salvia e il rosmarino.
È una pianta che si presenta con un fusto legnoso basale e con foglie lanceolate sessili, opposte e persistenti. I fiori, super profumati, di color viola porpora, hanno la corolla bilabiata tipica di questa famiglia.

Una pianta, quindi, dai mille usi che era conosciuta fin dall’antichità. Il nome botanico “Lavandula” significa “LAVARE” e indica come questa pianta sia stata usata da sempre per detergere e profumare la biancheria e il corpo. Anticamente i viandanti e i pellegrini la utilizzavano in mancanza di acqua per potersi lavare: usavano manciate di fiori strofinandole sul corpo.
Oltre che per il suo profumo, la lavanda è conosciuta per le sue proprietà rilassanti. Quando la prima notte di nozze aveva ancora una forte carica emozionale e simbolica, il corredo della sposa, federe e lenzuola, dovevano profumare di lavanda: il suo aroma rilassante avrebbe sciolto le tensioni e favorito l’accoppiamento.
L’olio essenziale di lavanda ha proprietà antisettiche e insettifughe: la tradizione contempla la lavanda quale ingrediente del leggendario “aceto dei quattro ladri”, insieme a rosmarino, salvia e timo, usato dai ladri durante la peste per saccheggiare le case senza essere contagiati.

Poche gocce di olio essenziale poste su batuffoli di cotone e collocati in dispense e armadi allontanano tarme e insetti parassiti. È un ottimo insettifugo anche negli orti: durante la fioritura le piante di lavanda coltivate sulle bordure degli orti tengono lontani insetti fitofagi. Ma anche intorno alle abitazioni l’aroma di lavanda delle piante in fiore è un ottimo deterrente per le zanzare.

In Medicina Tradizionale Cinese è considerata un utile sedativo in caso di ansia, un febbrifugo e un antisettico. In Medicina Antroposofica serve per tonificare e calmare i nervi.
La fioritura della lavanda è un momento particolarmente bello: ogni anno da giugno ad agosto turisti di tutto il mondo ed appassionati affollano la Provenza, provincia del Sud-Est della Francia, per ammirare le distese di lavanda in fiore.
Ma anche in Italia c’è una valle in cui la coltivazione della lavanda suscita altrettanto interesse: nel mese di giugno le colline di Sale San Giovanni, piccolo borgo della Bassa Langa in provincia di Cuneo, si trasformano in tanti bouquet colorati di blu, indaco e viola intenso; proprio nell’ultimo weekend di giugno tutto il paese si trasforma in un grande vetrina per la lavanda e le altre piante officinali coltivate nella zona dando luogo al grande evento “Non solo erbe!”.

Può essere, quindi, una buona abitudine avere in casa dell’olio essenziale di lavanda, ma non tutti gli oli essenziali di lavanda hanno le stesse proprietà; in aromaterapia assume particolare importanza il concetto di chemiotipo: con questo termine si intende una popolazione di piante che, pur appartenendo alla stessa specie, si differenzia da tutti gli altri membri della specie per la composizione chimica dei metaboliti secondari e quindi per la composizione degli oli essenziali. Pertanto, la scelta degli oli essenziali da utilizzare sarebbe opportuno affidarla ad esperti di fitoterapia o meglio di aromaterapia.
Intanto, chiunque può sbizzarrirsi in cucina usando i fiori essiccati per aromatizzare i biscotti, le verdure cotte, le insalate facendo attenzione al luogo di raccolta dei fiori di lavanda: non fatevi tentare da aiuole e bordure di strade ad alta percorrenza, purtroppo fareste anche il pieno di metalli pesanti.

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