Il cielo di dicembre, con la spettacolare congiunzione tra Luna e Marte e le sorprendenti Geminidi
Sabato 3, 10 e 17 dicembre proponiamo spettacoli al Planetario e visite guidate notturne in Osservatorio Astronomico con prenotazione online obbligatoria.
Durante il periodo festivo delle vacanze per Natale e il nuovo anno sono inoltre previste aperture straordinarie, da martedì 27 a venerdì 30 dicembre 2022 e da martedì 3 a sabato 7 gennaio 2023. Per informazioni e prenotazioni, consultate il nostro sito web: https://www.oavda.it/.
Ma cosa ci riserva il cielo di dicembre? Ce lo spiegano i ricercatori della Fondazione Clément Fillietroz-onlus, realizzata con il contributo della Fondazione CRT, per la consueta rubrica “Un, due, tre stella!”.
Solstizio d’inverno
Il solstizio d’inverno
Per l’emisfero boreale della Terra, il 21 dicembre è il giorno più corto del 2022; l’istante del solstizio cade alle ore 22.48 dei nostri orologi. Da uno stesso luogo di osservazione il Sole sorge da un punto dell’orizzonte che è quello più meridionale possibile in tutto l’anno. Dopo aver descritto un breve arco (il più corto dell’anno) e aver culminato verso sud tramonta a metà pomeriggio, segnando così il giorno più breve. Dal giorno successivo le giornate cominciano ad allungarsi, ma per alcuni giorni il Sole sembra sorgere sempre nella stessa direzione dell’orizzonte (discostandosi di poco dal punto di levata del solstizio) e l’altezza in culminazione non sembra crescere apprezzabilmente.
Da qui l’etimologia del termine “solstizio” dall’espressione latina “sol stat”, ossia “il Sole è fermo”. Com’è noto, per poter accorgersi dell’allungamento delle giornate, occorrerà attendere almeno tre settimane. Per contro, gli appassionati del cielo notturno potranno avvantaggiarsi della lunga durata della notte astronomica: infatti, tra il 21 e il 22 dicembre, per le latitudini del nord Italia, dalla fine del crepuscolo serale all’inizio di quello mattutino trascorrono ben 11 ore e mezza in cui il cielo è perfettamente scuro.
La Luna
Le fasi della Luna
Luna piena l’8 dicembre, Ultimo quarto il 16, Luna nuova l’antivigilia di Natale (il 23) e Primo quarto il 30.
Congiunzioni della Luna con i pianeti visibili a occhio nudo
Il 1° dicembre la Luna, praticamente in fase di Primo quarto, sarà vicina alla posizione del pianeta Giove; il nostro satellite naturale raggiungerà la zona di cielo vicina a Marte una settimana dopo, il 7 dicembre.
I pianeti
Mercurio al calar del Sole può essere cercato a occidente, a una ventina di gradi a est dalla posizione in cui quest’ultimo tramonta. Il cielo sarà ancora molto chiaro, quindi ci si può aiutare con un binocolo ma, per motivi di sicurezza per la propria vista, solo quando il Sole sia completamente sotto l’orizzonte locale.
Venere a dicembre non sarà facilmente visibile, in quanto angolarmente ancora assai vicino al Sole (a una decina di gradi a est di quest’ultimo).
Marte il 1° dicembre è alla minima distanza dalla Terra, a circa 77 milioni di km, e l’8 dicembre sarà in opposizione. Si muove tra le stelle della costellazione del Toro, “uscendo” dall’area di cielo sottesa dalle sue corna ma facendo ancora bella mostra di sé. Il 7 dicembre la Luna passerà a pochi gradi dal pianeta, realizzando così una bella congiunzione.
Giove rimane pressoché stazionario all’interno della costellazione dei Pesci. A inizio mese tramonta attorno a mezzanotte e mezza e alle 23.00 a fine mese. Il 1° dicembre viene raggiunto dalla Luna. La coppia dei due luminosi oggetti costituirà davvero un duo spettacolare.
Saturno all’inizio di dicembre si può osservare appena il cielo si fa scuro (attorno alle 18.00) nella costellazione del Capricorno, a un’altezza di 25° sull’orizzonte in direzione sud ovest. Verso la fine del mese alla fine del crepuscolo la sua altezza si abbassa a circa 18° e il pianeta dagli anelli risulta osservabile soltanto fino alle 19.30 circa (potendo contare sull’orizzonte sudovest libero).
Urano: il gigante ghiacciato, visibile con un binocolo o un telescopio come un piccolo dischetto di colore verde chiaro, si trova nella costellazione dell’Ariete in cui rimarrà per tutto il mese, osservabile per tutta la notte.
Nettuno. È visibile con un telescopio nella costellazione dell’Acquario. Essendo vicino angolarmente a Giove, le sue condizioni osservative sono simili a quelle di quest’ultimo.
Gli sciami meteorici di dicembre
Geminidi: le sorprendenti (ma poco conosciute) meteore
Segnaliamo che nella notte tra il 13 e il 14 dicembre saranno visibili in un certo numero le Geminidi, uno sciame di meteore, il nome scientifico delle stelle cadenti. Dopo le Perseidi di agosto e le Leonidi di novembre questo è il terzo sciame meteorico periodico in ordine di importanza dal punto di vista della quantità media di stelle cadenti visibili. Questo sciame, prodotto dai detriti lasciati dall’asteroide 3200 Phaethon, è infatti in grado di produrre fino a 120 meteore all’ora. Penetrando nell’atmosfera terrestre a velocità prossime ai 70 km/s, sono anche tra le meteore più veloci e quindi tra le più spettacolari.
Come è consuetudine nell’ambito delle stelle cadenti, il termine Geminidi deriva dalla costellazione che ospita il punto di origine prospettica di questi oggetti, il radiante, che in questo caso si trova nei Gemelli (vedi immagine qui sopra).
Secondo l’IMO (International Meteor Organization, www.imo.net), il picco di attività verrà raggiunto nella notte tra il 13 e il 14 dicembre:in realtà si prevede la punta massima nel pomeriggio di mercoledì 14 dicembre, alle 14.00 ora italiana, quindi non osservabile alle nostre latitudini. La Luna, prossima alla fase di Ultimo quarto, sorgerà attorno alle 21.30. Trovandosi nella porzione occidentale della costellazione del Leone, disturberà un poco le osservazioni, soprattutto nella seconda parte della notte. Questo non impedirà comunque di osservare alcune veloci e brillanti stelle cadenti, grazie alle quali questo sciame è particolarmente rinomato (e osservato).
E dunque… in caso di bel tempo dotiamoci di una bevanda calda, piumino e la lista dei desideri per stare all’aperto e osservare le Geminidi!
Stelle e costellazioni visibili nelle serate di dicembre
Attorno alle 18.30 il cielo è già sufficientemente scuro per iniziare le nostre osservazioni. A quell’ora si può vedere distintamente, a ovest, la sagoma del Triangolo Estivo, un asterismo (disegno formato da stelle) costituito dalle stelle Deneb, Vega e Altair, rispettivamente le più luminose delle costellazioni del Cigno, della Lira e dell’Aquila. A sud, nel Capricorno, si nota il pianeta Saturno come un puntino che non appare scintillare come le stelle (come è tipico per i pianeti visti a occhio nudo).
In prima serata, alle 21.00, basso sull’orizzonte sud ovest, la costellazione dell’Acquario sta per tramontare. Alto sopra l’orizzonte in direzione sud ovest ammiriamo il Grande Quadrato di Pegaso, asterismo formato dalle stelle Alfa, Beta, Delta e Gamma mentre Andromeda e Perseo sono proprio sopra le nostre teste.
Da qui, spostando lo sguardo ancora un poco verso nord vediamo Cassiopea e Cefeo, secondo il mito greco re e regina dell’Etiopia, i genitori della principessa Andromeda.
A sud culmina la Balena: nel mito greco rappresenta il mostro marino Ceto che minaccia la povera Andromeda e che Perseo salva pietrificando Ceto utilizzando lo sguardo della testa mozzata di Medusa che l’eroe portava con sé.
A est e un po’ più in alto della Balena notiamo un brillante puntino: il pianeta Giove, che si trova nei Pesci. Poco più a est notiamo due stelle brillanti che rappresentano le corna dell’Ariete (è la costellazione zodiacale del mese, di cui parliamo estesamente qui sotto).
Ancora più a est possiamo scorgere, nella costellazione del Toro, l’inconfondibile gruppetto delle Pleiadi, un ammasso stellare aperto a circa 400 anni luce da noi, formato da stelle giovani nate tutte insieme un centinaio di milioni di anni fa: proprio alle Pleiadi è dedicata l’immagine di copertina.
A fine serata la costellazione di Orione sorge in tutta la sua magnificenza, con l’inconfondibile cintura formata dalle tre stelle Alnitak, Alnilam e Mintaka. Ma ne riparleremo a gennaio prossimo.
La costellazione zodiacale del mese: Ariete
Nel mito greco questa costellazione rappresenta l’animale di cui Frisso, l’eroe figlio di Atamante, si avvale per rifugiarsi con sua sorella Elle nella Colchide nel tentativo di sfuggire dalle ire della matrigna Ino. Purtroppo nella fuga Elle cade nel mare: da allora questo braccio di mare nei pressi dello stretto di Dardanelli ha preso il nome di Ellesponto.
L’Ariete rappresenta anche l’animale a cui appartiene il leggendario Vello d’Oro, di cui Giasone e i suoi vanno alla ricerca nella famosa spedizione a bordo della nave Argo (un tempo anch’essa rappresentata da un’estesa costellazione che è ora divisa nelle tre costellazioni Poppa, Vele e Carena).
La stella Beta Arietis, Sheratan, è una celebre binaria spettroscopica, una stella doppia in cui le due componenti ruotano reciprocamente una attorno all’altra a distanza assai ravvicinata. La più luminosa, una stella bianca a 9˙000 gradi, interagendo con la sua debole compagna genera complessi fenomeni cui modelli interpretativi sono alquanto sofisticati. La coppia costituisce quindi un vero e proprio laboratorio di astrofisica teorica e pratica!
Auguri di Buone Feste!
In conclusione da tutto lo Staff della Fondazione C. Fillietroz-ONLUS, i migliori auguri di Buone Feste e di un ottimo 2023!
A cura di Paolo Recaldini, Andrea Bernagozzi e Davide Cenadelli