Il cielo di giugno: dalle costellazioni che non tramontano al solstizio d’estate
Cosa ci riserva il cielo nel mese di giugno? A svelarci tutti gli appuntamenti da non perdere è la Fondazione Clément Fillietroz-Onlus nella rubrica “Un, due, tre stella!”, realizzata con il contributo della Fondazione CRT.
Le fasi della Luna. Primo quarto il 7 giugno, Luna piena il 14, Ultimo quarto il 21 e Luna nuova il 29.
Inizia l’estate! Il solstizio d’estate, che quest’anno cade il 21 giugno alle 11.14 dei nostri orologi, segna l’inizio dell’estate astronomica
I pianeti mattutini. All’inizio del mese i pianeti visibili ad occhio nudo si potranno osservare solo al mattino, a partire dalle 4.30 fino alle 5.00, quando il cielo comincia a schiarire. Li troviamo raggruppati sopra la porzione di orizzonte che va da sud a est, nel seguente ordine: Saturno a sud, Giove e Marte vicini a sud-est (ma in progressivo allontanamento) e Venere ad est.
Il 18 e il 19 giugno la Luna, in fase calante, si troverà prospetticamente vicina a Saturno, per poi “incontrare” il giorno 22 Giove e Marte, con i quali costituirà un bel terzetto. Infine il nostro satellite il 26 sarà in congiunzione con Venere, passando due gradi a nord del pianeta; abbellirà questo incontro la vicinanza delle Pleiadi.
La costellazione del mese: la Bilancia. In questa costellazione le stelle Alfa e Beta nel Medioevo vennero chiamate dagli astronomi Zuben El Genubi (“la chela del sud”) e Zuben El Schemali (“la chela del nord”), appartenenti quindi alla costellazione dello Scorpione. Questa attribuzione ha in realtà un precedente anche nella cultura greca.
Infatti, sebbene in alcune rappresentazioni dello zodiaco babilonese (attorno al V sec. a. C.) sia raffigurata la Bilancia (chiamata Zi-Ba.An.Na, cioè “bilancia del cielo”), essa non viene menzionata da alcuni autori greci successivi come Eudosso (V-IV sec. a.C.) e Arato di Soli (IV-III sec. a.C.). Riferimenti allo strumento simbolo della giustizia si trovano invece in Ipparco (II sec. a.C.) che raggruppa le sue stelle principali (tra cui Alfa e Beta) in un insieme denominato zugon, ossia il giogo della Bilancia che sorregge i due piatti, anche se in altri passi l’astronomo greco usa il termine kelai, cioè “chele”.
Anche Tolomeo (I sec. d.C.) definisce kelae (riferendosi alle chele dello Scorpione) alcune stelle della Bilancia, a conferma del fatto che nella cultura greca questa costellazione appare affrancarsi solo con molta difficoltà da ogni legame con l’invadente vicino dalla coda a pungiglione (di cui parleremo il prossimo mese).
Dopo questa doverosa digressione storico-letteraria, ritorniamo alle nostre osservazioni, segnalando che Alfa Librae (Libra è il nome della Bilancia in latino) è una bella stella doppia. Le due componenti (una stella bianca e una gialla) sono facilmente separabili con un binocolo.
Beta Librae è invece una stella azzurra molto calda (con una temperatura superficiale di 12.000 gradi) che si trova a una distanza da noi di circa 185 anni luce. Una curiosità: alcuni osservatori riportano l’impressione che il colore di questa stella possa tendere al verde, ma si tratta probabilmente di un’impressione soggettiva.
Le costellazioni che non tramontano: il Cefeo. In queste corte notti di giugno, se si osserva verso nord, a un’altezza intermedia tra orizzonte e punto sopra la nostra testa (lo Zenit), si può scorgere a destra della stella polare un asterismo (disegno composto da stelle) a forma di casetta coricata su un lato, con la punta del tetto verso sinistra (proseguendo la cui direzione si incontra il… naso dell’Orsa Maggiore). Si tratta della parte centrale di Cefeo, la costellazione che rappresenta l’omonimo re, consorte della più famosa regina (e omonima costellazione) Cassiopea, la quale, a causa della sua vanità, mise nei guai la propria figlia Andromeda che fu quasi costretta a sacrificare la propria vita per placare l’ira di Poseidone).
Tornando a Cefeo, si tratta di una costellazione interessante che contiene diverse stelle importanti. Delta Cephei è il prototipo delle stelle variabili pulsanti chiamate “cefeidi”, basilari nella storia della determinazione delle distanze stellari. Anche Beta Cephei, Alfirk, è a sua volta la capostipite di una classe di stelle variabili che variano di dimensioni in modo più complesso delle Cefeidi. Gamma Cephei, Errai, sarà la prossima stella polare brillante (nel 4.000 d.C.) per via del moto di precessione dell’asse terrestre che nel tempo fa migrare la sua direzione di puntamento sulla volta celeste. Errai possiede inoltre un pianeta, un gigante gassoso la cui scoperta, risalente al 1989, fu ritrattata dagli autori nel 1992 (perché i dati erano giudicati non affidabili) per essere riconfermata nel 2002, quando strumentazioni più avanzate permisero di raggiungere una maggior precisione!
Infine in Cefeo troviamo una delle stelle più lontane visibili a occhio nudo, a circa 3000 anni luce di distanza: Mu Cephei, una supergigante rossa il cui colore rossastro, nonostante la sua debole luminosità apparente, è già percepibile a occhio nudo: non a caso l’ astronomo William Herschel (1738-1822) la soprannominò “stella granata”. Si tratta di una stella enorme, con un raggio di più di 1400 volte quello del Sole: se fosse messa al posto di quest’ultimo i suoi strati più esterni arriverebbero ben oltre l’orbita di Giove, mentre la Terra si troverebbe a orbitare quasi nel suo centro.
Canes Venatici, i Cani da caccia. Dalla parte opposta del Cefeo rispetto alla Stella polare, oltre il timone del Grande Carro, si trova una costellazione che rappresenta due levrieri affiancati. Fu introdotta dall’astronomo polacco Johannes Hevelius nel 1687.
Qui troviamo un oggetto del tutto particolare, a cui dedichiamo la copertina della rubrica di questo mese: M51, conosciuta come Galassia Vortice (in lingua inglese Whirpool Galaxy), in realtà un sistema di due galassie che interagiscono tra loro (oltre alla principale, M51, la compagna NGC 5195). Ai telescopi da 250 mm di diametro dell’Osservatorio Astronomico utilizzabili dai visitatori risulta visibile distintamente la zona centrale di ciascuna delle due galassie (denominata bulge). Caso raro per un’osservazione visuale al telescopio, sono percepibili, anche se con qualche difficoltà, anche i bracci a spirale della galassia principale, come una sorta di debole anello luminoso che la circonda. La coppia dista da noi circa 23 milioni di anni luce.
Il Triangolo estivo fa capolino a oriente. In seconda serata a ovest ormai declinano le costellazioni di Bootes, il Leone e la Vergine. Verso est sorge il Triangolo estivo, formato da Altair, Vega e Deneb, tre luminose e importanti stelle di cui parleremo nel corso di una delle prossime puntate.
Nel mese di giugno proponiamo spettacoli al Planetario e visite guidate notturne in Osservatorio Astronomico, in programma al sabato con prenotazione online obbligatoria, inoltre gli appuntamenti online e in presenza per l’Asteroid Day, il 29 e 30 giugno. Per informazioni, consultate il nostro sito web: https://www.oavda.it/
La rubrica “Un, due, tre stella!” è realizzata dalla Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS con il contributo della Fondazione CRT.