Tra spettacolari congiunzioni di Luna e sorprendenti meteore: il cielo di dicembre
Ma vediamo cosa ci riserverà il cielo di dicembre.
Il solstizio d’inverno
Per l’emisfero boreale della Terra, sabato 21 dicembre è il giorno più corto del 2024; l’istante del solstizio cade alle ore 10.19 dei nostri orologi. Da uno stesso luogo di osservazione il Sole sorge da un punto dell’orizzonte che è quello più meridionale possibile in tutto l’anno. Dopo aver descritto in cielo un breve arco (il più corto dell’anno) e aver culminato verso sud, tramonta a metà pomeriggio, segnando così il giorno in cui il Sole resta meno tempo in assoluto sopra l’orizzonte. Dal giorno successivo le giornate cominciano ad allungarsi, ma per alcuni giorni il Sole sembra sorgere sempre nella stessa direzione dell’orizzonte, discostandosi di poco dal punto di levata del solstizio, e l’altezza in culminazione non sembra crescere apprezzabilmente.
Da qui l’etimologia del termine “solstizio” dall’espressione latina “sol stat”, ossia “il Sole è fermo”. Com’è noto, per accorgersi dell’allungamento delle giornate, occorrerà attendere almeno tre settimane. Per contro, gli appassionati del cielo notturno potranno avvantaggiarsi della lunga durata della notte astronomica: infatti, tra il 21 e il 22 dicembre, per le latitudini del nord Italia, dalla fine del crepuscolo serale all’inizio di quello mattutino trascorrono ben 11 ore e mezza in cui il cielo è perfettamente scuro.
La Luna
Le fasi della Luna
Luna nuova domenica 1° dicembre 2024, Primo quarto domenica 8, Luna piena domenica 15, Ultimo quarto domenica 22 e ancora Luna nuova lunedì 30.
Congiunzioni della Luna con pianeti e stelle brillanti
Il giorno 4 una sottilissima falce di Luna si trova sotto a Venere. Lo spettacolo è visibile appena dopo il tramonto del Sole, verso le 17.30 il cielo è già sufficientemente scuro da poter ammirare il fenomeno. L’8 il nostro satellite naturale incontra Saturno; il giorno 14 si verifica la congiunzione con Giove, la più spettacolare del mese (vedi sotto) in quanto avviene in una zona molto densa di stelle, tra le costellazioni del Toro in cui si trova il pianeta, quella dell’Auriga in alto e Orione in basso. Anche la configurazione che la Luna il 17 dicembre costruisce con Marte sarà interessante, in quanto “abbellita” dalla presenza dei due “gemelli celesti”, ovvero le stelle Castore e Polluce, che formeranno con questi ultimi costituiranno una sorta di arco.
I pianeti
Ricordiamo che la visibilità dei pianeti può variare in base a diversi fattori, come la presenza di ostacoli lungo l’orizzonte, le condizioni atmosferiche e la propria ubicazione geografica. Le posizioni e la visibilità dei pianeti sono indicate per un cielo visibile dal centro Italia. In ogni caso è consigliabile osservare da un luogo con cielo il più possibile scuro, lontano dalle luci della città.
Mercurio
Ai primi di dicembre Mercurio è praticamente invisibile, in quanto, visto dal nostro pianeta, il suo moto orbitale lo porta vicino alla posizione del Sole. Il 6 dicembre è in congiunzione inferiore, diventando nei giorni seguenti un oggetto visibile prima dell’alba. Da metà dicembre fino a fine mese il piccolo pianeta è visibile fino alle 7.00 circa a un’altezza di una decina di gradi sopra l’orizzonte sud est. A inizio dicembre si trova nella costellazione dell’Ofiuco, il giorno 11 passa in quella dello Scorpione per poi tornare il 22 nell’Ofiuco. Questo “va e vieni” di Mercurio tra le costellazioni è dovuto alla tortuosità del confine tra le due costellazioni e al cambiamento di moto del pianeta sulla sfera celeste, da retrogrado (da est verso ovest) a diretto (in senso opposto), che compie il giorno 15.
Venere
Prosegue la visibilità serale del luminoso pianeta, riconoscibile senza difficoltà verso sud ovest appena fa buio, a partire dalle 17.30. Dalla costellazione del Sagittario il 7 passa in quella del Capricorno, per poi varcare proprio l’ultimo giorno dell’anno i confini verso quella dell’Acquario. Il pianeta è in lento, ma costante avvicinamento alla Terra, passando da una distanza di 110 milioni di km a inizio dicembre a circa 145 milioni di km, che raggiunge alla fine del mese.
Marte
Visibile già verso le 21.30 all’inizio di dicembre, il pianeta rosso permane tutto il mese all’interno della costellazione del Cancro. Il 17 viene avvicinato dalla Luna, componendo con le due stelle più brillanti dei Gemelli Castore e Polluce una curiosa formazione ad arco (vedi immagine qui sopra).
Giove
Il 7 dicembre il pianeta gigante è in opposizione, ciò significa che al tramonto del Sole sorge in direzione opposta sull’orizzonte: alle 18.00 è già visibile a una buona altezza in direzione nord est. Il giorno 14 è in congiunzione con la Luna, come indicato nella sezione dedicata al nostro satellite. Nel corso del mese si avvicina ad Aldebaran, la stella più brillante del Toro. Giove rimane entro i confini di questa costellazione fino alla fine del mese.
Saturno
Il pianeta inanellato è visibile già a partire dalle 17.30 verso sud nella costellazione dell’Acquario, in cui resta per tutto il mese. A inizio dicembre è visibile fino alle 21.30, ogni giorno anticipa un po’ il suo tramonto rimanendo a fine mese visibile solo fino alle 20.30.
Urano
Reduce dall’opposizione che è avvenuta il 17 novembre scorso, il gigante ghiacciato brilla al limite di visibilità ad occhio nudo: per riconoscerlo consigliamo di usare almeno un buon binocolo. Questo mese cambia costellazione, oltrepassando il 29 dicembre il confine del Toro per entrare nell’Ariete.
Nettuno
Visibile con il telescopio dopo il tramonto del Sole fino alle 21.00 circa, si trova nella costellazione dei Pesci, a meno di una quindicina di gradi a est di Saturno.
Gli sciami meteorici di dicembre
Geminidi: le sorprendenti (ma poco conosciute) meteore
Segnaliamo che nella notte tra il 13 e il 14 dicembre saranno visibili in un certo numero le Geminidi, uno sciame di meteore, il nome scientifico delle stelle cadenti, attivo di solito dal 4 al 20 dicembre di ogni anno. Come è consuetudine nell’ambito delle stelle cadenti, il termine Geminidi deriva dalla costellazione che ospita il punto di origine prospettica di questi oggetti, il radiante, che in questo caso si trova nei Gemelli (vedi immagine sopra).
Assieme alle Perseidi di agosto e alle Leonidi di novembre questo è uno sciame meteorico periodico tra i più importanti a causa dell’elevata quantità media di stelle cadenti visibili. Questo sciame, prodotto dai detriti lasciati dall’asteroide 3200 Phaethon, è infatti in grado di produrre fino a 120 meteore all’ora. Penetrando nell’atmosfera terrestre a velocità prossime ai 70 km/s, sono anche tra le meteore più veloci e quindi tra le più spettacolari. Ma quest’anno lo spettacolo sarà in formato ridotto, vediamo il perché.
Secondo l’IMO (International Meteor Organization), il picco di attività è previsto attorno alla mezzanotte tra venerdì 13 e sabato 14 dicembre. Purtroppo la Luna sarà praticamente piena e si troverà proprio al confine tra la costellazione del Toro e quella dei Gemelli, disturberà alquanto le osservazioni di queste veloci stelle cadenti, permettendo di scorgere facilmente solo le più brillanti.
Stelle e costellazioni visibili nelle serate di dicembre
Attorno alle 18.30 il cielo è già sufficientemente scuro per iniziare le nostre osservazioni. A quell’ora si può vedere distintamente, a ovest, la sagoma del Triangolo estivo, un asterismo (disegno formato da stelle, ma non codificato come costellazione dall’astronomia contemporanea) costituito dalle stelle Deneb, Vega e Altair, rispettivamente le più brillanti delle costellazioni del Cigno, della Lira e dell’Aquila.
In prima serata, alle 21.00, alto sopra l’orizzonte in direzione sud ovest ammiriamo il Grande quadrato di Pegaso, asterismo formato dalle stelle Alfa, Beta, Delta e Gamma mentre Andromeda e Perseo sono proprio sopra le nostre teste.
Da qui, spostando lo sguardo ancora un poco verso nord, vediamo Cassiopea e Cefeo, secondo il mito greco re e regina dell’Etiopia, i genitori della principessa Andromeda.
Proprio nella costellazione che rappresenta la sovrana etiope si trova un oggetto davvero particolare: la nebulosa oscura LDN 1355, formata da un complesso di polveri la cui forma ricorda una mano che offre aiuto, perciò soprannominata dagli appassionati anglosassoni la “Helping Hand Nebula”. L’immagine che la ritrae, l’Astrocopertina di questo mese, realizzata da Alessandro Merga, si è classificata al 2° posto al concorso di astrofotografia al 32° Star Party a Saint-Barthélemy che si è svolto a fine settembre scorso.
A metà mese verso le 20.30 verso sud culmina la costellazione della Balena: nel mito greco rappresenta il mostro marino Ceto che minaccia proprio la povera Andromeda e che Perseo salva pietrificando Ceto utilizzando lo sguardo della testa mozzata di Medusa che l’eroe portava con sé.
A est e un po’ più in alto della Balena notiamo due stelle brillanti che rappresentano le corna dell’Ariete (è la costellazione zodiacale del mese, di cui parliamo estesamente qui sotto).
Ancora più a est possiamo scorgere, nella costellazione del Toro, l’inconfondibile gruppetto delle Pleiadi, un ammasso stellare aperto a circa 400 anni luce da noi, formato da stelle giovani nate tutte insieme un centinaio di milioni di anni fa.
A fine serata la costellazione di Orione è ben visibile in tutta la sua magnificenza, con l’inconfondibile cintura formata dalle tre stelle Alnitak, Alnilam e Mintaka. Ma ne riparleremo a gennaio prossimo.
La costellazione zodiacale del mese: l’Ariete
Fuggire verso la libertà a cavallo dell’Ariete
Nel mito greco questa costellazione rappresenta l’animale di cui Frisso, l’eroe figlio di Atamante, si avvale per rifugiarsi con sua sorella Elle nella Colchide, nel tentativo di sfuggire dalle ire della matrigna Ino. Purtroppo nella fuga Elle cade nel mare: da allora questo braccio di mare nei pressi dello stretto di Dardanelli ha preso il nome di Ellesponto.
L’Ariete rappresenta anche l’animale a cui appartiene il leggendario Vello d’oro, di cui Giasone e i suoi compagni vanno alla ricerca nella famosa spedizione a bordo della nave Argo (un tempo anch’essa rappresentata da un’estesa costellazione che è ora divisa nelle tre costellazioni Poppa, Vele e Carena).
La stella Beta Arietis, Sheratan, è una celebre binaria spettroscopica, una stella doppia in cui le due componenti ruotano reciprocamente una attorno all’altra a distanza assai ravvicinata. La più luminosa, una stella bianca a 9˙000 gradi, interagendo con la sua debole compagna genera complessi fenomeni cui modelli interpretativi sono alquanto sofisticati. La coppia costituisce quindi un vero e proprio laboratorio di astrofisica teorica e pratica!
Auguri di Buone Feste! Da tutto lo Staff della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, i migliori auguri di Buone Feste e di un ottimo 2025!
A cura di Paolo Recaldini e Andrea Bernagozzi
La rubrica “Il cielo del mese” della Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS è realizzata con il contributo della Fondazione CRT.