Coronavirus: l’analisi dei dati valdostani
La Valle d’Aosta rimane in zona rossa: è quanto si evince dai dati riportati dall’Istituto Superiore di Sanità aggiornato al 7 aprile. I principali parametri, che ricordo sono una media dell’ultima settimana monitorata, quella dal 29 marzo al 4 aprile; mostrano una stima di Rt in calo (da 1,62 a 1,41) ma solo un debole rallentamento dell’incidenza dei nuovi casi positivi (da 380 a 433 per centomila abitanti).
Per mantenere uno sguardo sull’intero anno pandemico, e non limitarci alle variazioni delle ultime settimane, vi riporto le incidenze cumulative dei contagiati e dei deceduti, confrontati come al solito con il Piemonte, la Lombardia e l’Italia nel suo insieme: non dimentichiamoci che il numero dei nostri morti, in relazione alla popolazione, rimane il più alto d’Italia.
I grafici che seguono riportano invece la situazione aggiornata a ieri 10 aprile: come sempre si tratta di dati calcolati su base settimanale. Si può osservare un calo dei nuovi positivi, quindi una situazione migliore di quella riportata dall’ISS, ma purtroppo un aumento degli altri parametri (ricoveri ordinari, ricoveri in Terapia Intensiva e decessi). Come ormai siamo abituati ad osservare, le curve si susseguono con una certa regolarità: prima aumenta la stima di Rt, poi i nuovi casi, poi i ricoveri ed infine i decessi. La stessa sequenza si osserva quando le cose migliorano: e la Valle d’Aosta di solito posticipa questa evoluzione di una o due settimane. Dunque dovremmo assistere al rallentamento o inversione anche dei ricoveri e dei decessi. Gli eventi più gravi dovrebbero poi essere favorevolmente influenzati dalla campagna vaccinale degli over 80: non dimentichiamo tuttavia che ci vuole almeno un mese dalla prima dose perché il vaccino esplichi le sue funzioni protettive, e di questo periodo di latenza non si può non tenere conto.
Sulla campagna vaccinale la Valle d’Aosta conferma l’ottima posizione nella somministrazione complessiva delle dosi di vaccino consegnate: 90,8% ad oggi 11 aprile, seconda in Italia solo al Veneto (91,4%). Sono ancora sotto l’80% Calabria (73,5%), Basilicata (75,2%), Puglia (77,1%), Sardegna (78,7%), Liguria (79,1%), Sicilia (79,2%) e Umbria (79,2%).
La vaccinazione degli over 80 procede regolarmente: di questi 9564 anziani circa un terzo ha completato il ciclo con entrambe le dosi (33,8%), un terzo ha ricevuto fino ad ora una sola dose (31,1%) ed un terzo deve ancora iniziare il calendario vaccinale (35,1%).