Coronavirus, l’analisi dei dati valdostani
La Valle d’Aosta torna da domani in zona arancione, mentre la quasi totalità delle regioni italiane è in zona gialla. La stima di Rt è lievemente aumentata (0,92 vs 0,85 della settimana scorsa), ma l’incidenza per 100.000 abitanti si è ridotta (233 vs 250). Lo si vede nei primi due grafici, che riportano i dati del report dell’Istituto Superiore di Sanità aggiornato al 5 maggio: l’Rt si è allineato con il Piemonte e la Lombardia (e con l’Italia nel suo complesso) e l’incidenza è in lento ma costante calo.
I dati della Protezione Civile, aggiornati a ieri 8 maggio 2021, confermano quanto sopra. Il trend in diminuzione dei nuovi casi è confermato (in media 25 nuovi casi giornalieri nell’ultima settimana rispetto ai 40 della precedente), anche se siamo ancora nettamente più elevati rispetto alle regioni vicine (15 casi giornalieri, così come nella media italiana). In prospettiva questo è il dato principale: meno casi significa meno ricoveri e, prima o poi, meno decessi. I ricoveri ordinari si sono comunque allineati con i dati nazionali, mentre i ricoveri in Terapia Intensiva sono ancora elevati: 6,8/100.000 (in Italia 3,9; in Piemonte 4,1; in Lombardia 5,1), ma da noi sono numeri piccoli che subiscono ampie variazioni casuali. Lo stesso discorso vale per i decessi: attualmente siamo a 2,4 decessi per 100.000 nella settimana dall’1 all’8 maggio (in Italia 2,8; in Piemonte 2,7; in Lombardia 2,3), dunque ben lontani dai picchi della prima e della seconda ondata, i cui i nostri morti erano più del triplo della media nazionale.
In definitiva, l’effetto delle riaperture su tutto il territorio nazionale, che risalgono al 26 aprile, non hanno a tutt’oggi provocato il temuto aumento dei nuovi casi positivi. Solo la stima di Rt è aumentata, rimanendo comunque inferiore a 1, soglia al di sotto della quale la pandemia rallenta. In ogni modo dovremo attendere almeno ancora una settimana per poter confermare quanto sopra. Il ritardo della Valle d’Aosta nel passaggio a norme meno restrittive gioca poi a nostro favore.
La campagna vaccinale procede senza rallentamenti: non siamo più in pole position tra le regioni virtuose (all’ultimo rilevamento di stamattina 9 maggio 52493 dosi somministrate sulle 59410 consegnate, pari all’88,4%), in dodicesima posizione in Italia: la performance migliore è quella della Liguria (92,3%), la peggiore la Sicilia (79,3%), ma non credo che ciò sia particolarmente importante. Ciò che conta è che non ci siano battute d’arresto e che si continui a vaccinare secondo la tabella di marcia.
Scendendo nei particolari, in Valle d’Aosta siamo al 9,9% della popolazione generale vaccinata con 2 dosi (in Italia all’11,5%) ed al 9,2% con 1 dose (in Italia 5,5%); al 41,2% degli over 80 con 2 dosi (in Italia 48,9%) e 30,5% con 1 dose (in Italia 28,0%); ed infine, nella fascia 70-79 anni, al 9,9% con 2 dosi (in Italia 15,4%) e 23,9% con 1 dose (in Italia 16,1%).
In definitiva siamo in lieve ritardo, rispetto all’Italia nel suo complesso, nel completamento del ciclo vaccinale, soprattutto nelle fasce di età over 70, mentre tra le persone che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino siamo in linea con i dati nazionali.