Riforma elettorale, Alessandro Urzì (Fratelli d’Italia): “Governi e presidenti scelti dai cittadini anche in Valle”
Con la riforma costituzionale approvata nei giorni scorsi dal Governo, che prevede l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, torna di attualità anche in Valle d’Aosta il dibattito. La riforma della legge elettorale è all’esame della I Commissione che dovrebbe entro fine anno portare in aula un testo con le più ampie convergenze politiche.
“Sto cercando di trovare delle sintesi in maniera informale, per arrivare in commissione con un testo il più condiviso possibile. L’obbiettivo è farlo velocemente, ma non in fretta. Il lavoro di sintesi è complesso, tuttavia mi pare che le distanze siano colmabili sui punti principali” dice oggi il presidente della I Commissione Erik Lavevaz.
Dopo tutta una serie di passi indietro, a rimanere favorevoli all’elezione diretta del presidente della Regione è il solo gruppo di Pcp.
Il centrodestra ha trovato una mediazione fra le posizioni della Lega Vda (contraria all’elezione diretta del presidente della Regione) e Forza Italia e Fratelli d’Italia Vda (favorevoli) che prevede l’indicazione del capolista quale candidato alla presidenza, da parte della lista che ha ottenuto il più alto numero di voti, il giorno precedente alla prima riunione del Consiglio Valle, ma soprattutto l’abrogazione della mozione di sfiducia costruttiva; in caso di voto favorevole su una mozione di sfiducia o di dimissioni del Presidente si arriva allo scioglimento del Consiglio.
L’elezione diretta del presidente della regione viene però ribadita come necessità dai rappresentanti nazionali di Fratelli d’Italia. Alessandro Urzì, Capogruppo in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati e membro della Commissione bicamerale affari regionali, parla, infatti, in una nota della grande sfida anche per la Valle d’Aosta di garantire “governi scelti dai cittadini, Presidenti che godono della fiducia degli elettori come è avvenuto con Giorgia Meloni a livello nazionale. Una sfida che anche la Valle d’Aosta non può rifiutare”.
“Le dinamiche delle regioni a statuto speciale, in cui da sempre peraltro svolgo il mio ruolo politico, possono essere straordinarie opportunità se investite in modo fruttuoso: così potrà fare la Valle d’Aosta – prosegue la nota del Capogruppo in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati – se imboccherà la strada di una riforma elettorale capace di garantire ai cittadini il diritto di scegliere il proprio Presidente di Regione e la coalizione che la deve reggere. Nessuna difficoltà ad adeguare il percorso ai principi sacrosanti dello statuto di autonomia”.