Tra importanti quantità e crescente qualità, in Valle d’Aosta è iniziata la vendemmia
Con l’avvento del mese di settembre, le principali aziende vitivinicole del territorio valdostano danno il via alla vendemmia. Secondo i viticoltori nostrani, la raccolta delle uve mature per l’anno 2023 si pronostica sostanzialmente in linea con la media delle stagioni passate.
“Sarà un’annata soddisfacente e relativamente generosa”
Le condizioni climatiche oscillanti hanno reso l’annata 2023 non semplice da affrontare per le aziende locali: se l’anno passato la siccità e le scarse piogge hanno reso più facile la gestione delle chiome, la maggiore piovosità di questa primavera ha reso più impegnativa la cura delle uve.
“Dopo la metà di giugno il tempo è migliorato e l’arrivo progressivo del caldo ha generato uno stress inferiore sulla pianta – spiega Hervé Grosjean, uno dei soci della società agricola Grosjean Vins -. Oltre alle elevate temperature della metà di luglio, l’ultimo fastidio è stato il colpo di coda di Ferragosto, a causa del quale abbiamo dovuto anticipare anche se di poco le previsioni vendemmiali altrimenti nella norma”.
I viticoltori di Quart hanno avviato la vendemmia delle uve da pinot noir e chardonnay tra martedì 23 e mercoledì 24 agosto, prima della completa maturazione per preservare la freschezza e l’acidità delle uve. Attorno alla metà di settembre si procederà poi alla raccolta delle uve da bianchi fermi e rossi, avvantaggiate da una escursione termica importante che permette alla pianta maggiore rilassamento.
“A oggi possiamo dire che sarà un’annata soddisfacente e relativamente generosa, soprattutto per coloro che hanno avuto modo di irrigare nei momenti peggiori di canicola – commenta ancora Grosjean, pronosticando peraltro una ottima qualità dei vini in prossima produzione -. Se un tempo le stagionalità venivano vissute con ritmi più regolari, senza picchi di calore e con maggiori risorse idriche in inverno, ora risultano più disomogenee e creano difficoltà che rendono obbligatorio investire maggiormente nell’irrigazione”.
“Una stagione più regolare con una piovosità nella media”
L’azienda Les Crêtes di Aymavilles ha invece avviato la vendemmia 2023 lo scorso mercoledì 30 agosto, concentrandosi ugualmente in primis sulle basi spumante.
“Abbiamo raccolto uve sane, qualitativamente ottime, frutto di una stagione più regolare con una piovosità nella media – racconta Giulio Corti, co-titolare della storica cantina valdostana al fianco della famiglia Charrère -. Abbiamo registrato due picchi di calore tra la fine di luglio e dopo la metà di agosto, superati con giornate dalle temperature sotto la media”.
Il termine del periodo di vendemmia, i cui quantitativi di raccolta si stimano similari all’anno passato, cadrà attorno alla fine del mese di ottobre e l’inizio del mese di novembre.
“Oramai dovremo abituarci a ondate di caldo che divengono consuetudine – dichiara ancora Corti -. La tematica dell’acqua, un patrimonio da gestire e da preservare, si fa sempre più pressante anche per noi viticoltori”.
“Sfrutteremo lo sbalzo termico che incrementa aromi, profumi e colore delle uve”
È stato un avvio di vendemmia lievemente più tardivo per La Cave des Onze Communes di Aymavilles, che oggi, giovedì 7 settembre, inizia la raccolta delle uve da müller-thurgau; parallelamente alla raccolta delle uve da pinot grigi e neri, dalla prossima settimana è in programma la raccolta delle uve da torrette, petite arvine, cornalin e fumin.
“La qualità dei frutti è davvero molto alta grazie a una primavera piovosa che ha dato alla vite una buona irrigazione a inizio stagione – osserva André Gerbore, presidente dell’azienda -. Il caldo della fine di agosto ha influito sull’acidità, rendendo i bianchi più precoci da staccare, ma per le prossime fasi aspetteremo e sfrutteremo lo sbalzo termico che incrementa aromi, profumi e colore delle uve”.
Grazie a piante molto sane in tutto il centro della Valle d’Aosta, prive di patologie o parassiti o dei danni provocati dalle grandinate, secondo gli esperti de La Cave vi sono tutti i presupposti per una buona vendemmia.
“Servirebbe un po’ di pioggia ma non troppa, così da non rovinare questa ottima raccolta che sicuramente darà vita a ottimi vini – conclude Gerbore -. Per Natale assaggeremo il nostro müller, un prodotto di riferimento nel panorama valdostano sia in virtù della sua quantità sia in virtù del blend di uve provenienti da undici comuni che gli donano la mineralità tipica dell’Envers e la struttura e l’indole esotica tipica dell’Adret”.